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Era finita cosí?
No, non poteva...
Perché ora? Perché...?
-adesso verrai con noi e... E andrà tutto bene-
Perché si era lasciato ingannare cosí?{===============================}
Enji era arrivato in ospedale mentre portavano suo padre in sala operatoria.
-papà ce la farai! Ce la farai hai capito?!-gridò avvicinandosi alla barella.
-E...Enji...-
-sono qui papà!-
-de... Devi.... T.. To...-
-cosa?-
-Signore la prego dobbiamo andare in sala operatoria-disse un medico.Era così debole, Fujii voleva allungare la mano per dirgli qualcosa ma la abbassò quando arrivò sul punto di perdere conoscenza.
Enji rimase in ospedale, ricevendo chiamate dai figli, disse loro di restare a casa, avrebbe aspettato lui la fine dell'operazione, furono le cinque ore più lunghe della sua vita terminata l'operazione aspettò per circa un'ora, quando un medico gli disse che poteva vedere suo padre, si alzò rapido, correndo nella stanza, era strano vederlo disteso sul letto e respirare lentamente, Enji voleva urlare disperato ma riuscì solo a prendere una sedia e mettersi al lato del letto, poggiando il capo sul materasso, stringendo un lembo delle lenzuola con una presa salda, sentì una mano sul capo e tirò su la testa.
-heh.... Hai un aspetto orrendo-disse debolmente Fujii.
Enji non riusciva a parlare, aveva lo sguardo spalancato.
-il gatto ti ha mangiato la lin-
Enji abbracciò suo padre, lasciandolo senza parole.
-mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace-ripeteva singhiozzando.
L'uomo rimase fermo per alcuni istanti, poggiando infine una mano sulla spalla del figlio.
-sono un idiota, mi dispiace, non volevo dirlo, non volevo, non puoi andartene! Non puoi!-ci stava mettendo tutto se stesso per non urlare ma la voce si alzava senza controllo.
Fujii ricambiò l'abbraccio, dandogli delle pacche sulla schiena, come per calmare un bambino.
-mi dispiace per tutto, mi dispiace averti fatto soffrire, mi dispiace essere stato un figlio così orribile, ti prego papà, ti prego, perdonami!-
-figliolo, calmati, va tutto bene-
-no, non va bene! Potevi morire per colpa mia! Dovevo esserci io al tuo posto! Doveva toccare a me!-
-non dirlo nemmeno per scherzo... Ora su, calmati, non piangere-
-non sto...-
-non lo dirò ad anima viva-gli passò le dita sugli occhi, levando quelle lacrime.
-mi dispiace-
-basta Enji, ti perdono, smettila di dire cosí...-
-perchè mi perdoni cosí facilmente? Non lo merito-
-perché sei mio figlio e ti voglio bene, te ne vorrò sempre-Rimase dov'era, con il capo chino sul materasso, le spalle tremolanti e le mani strette sulle lenzuola, non sapeva che ora si era fatta, quando i colpi di tosse del padre lo fecero impaurire, tossiva sempre più rapidamente e c'era tutto quel rosso sulle lenzuola, urlò chiamando un dottore seguito a ruota da alcuni infermieri.
-che succede?! Ditemi qualcosa!-
Nessuno rispondeva, Fujii fu portato nuovamente verso la sala operatoria ed Enji ebbe qualche secondo per sentirlo parlare, con la bocca insanguinata ed uno sguardo stanco.
-E-Enji...-
-papà non parlare, risparmia le energie! Ti aiuteranno lo prometto!-
-Enji... S-se... Se non... Non ce la f-faccio... Dì... Dì a T-To... Touya che... Mi dispiace-Enji rimase per alcuni secondi con lo sguardo bloccato sulle porte, ormai chiuse della sala operatoria, non sapeva cosa fare, comunicò cosa era accaduto a Fuyumi e nel giro di un'ora, erano tutti lí, tutti tranne Touya, di cui non aveva il numero, Enji era seduto da un lato, bianco in viso con la paura di non rivedere suo padre vivo, c'erano tante cose che voleva dirgli e la paura di non riuscirci lo uccideva.
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The Evil Within •BNHA•
Fanfiction-posso... posso diventare un eroe?- questa era la domanda che Izuku Midoriya, all'età di 5 anni, si poneva. La sua unicità... era pericolosa, se non orribile. non poteva fare molte cose senza preoccuparsi di ferire qualcuno. sua madre lo incoraggiav...