14. capitolo

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^ascoltate la canzone
prima di leggere il capitolo 🖤^

𝘼𝙭𝙚𝙡 '𝙨 𝙥𝙤𝙫
-Axel?- mi guarda con aria interrogativa.
Mi avvicino verso di lui, che in automatico si mette dritto. Ora ci guardiamo perfettamente negli occhi.
-ciao, Shawn- gli dico.
Anche se so che ricambia, non riesco a smettere di essere ansioso.
-che ci fai qui?- mi chiede
-dobbiamo parlare.-
a queste parole lui si blocca, poi dopo un secondo fa un sorriso e dice quasi ridendo: -io non ho proprio niente da dirti-
Ah si? Niente proprio?
Fingo di tenergli il gioco, anche se so benissimo che ha anche lui qualcosa da dire.
-va bene, allora parlo io, perché ho delle cose da chiederti.-
abbiamo entrambi una espressione serissima, perché in questo momento non c'è proprio nulla da scherzare.
-perché mi stai evitando?-
-di nuovo questa domanda, Axel?-
è la stessa che gli feci 10 anni fa, e l'ho fatta appositamente, così magari capisce che ha lo stesso atteggiamento infantile di allora.
-si, e sta volta sei pregato di rispondere-
se non mi da delle buone ragioni potrei andare su tutte le furie.
-ti sto evitando perché non ti sopporto.-
che?
Cerco di rimanere serio anche se sono del tutto sbalordito.
-in tutti questi anni non ti sei preoccupato mai di me, non hai mai pensato a quel cretino che stava lì sperso sulle montagne innevate, tanto lui sta per fatti suoi ad allenare la sua bella squadretta. Non mi hai mai pensato, neanche per un secondo, non ti è mai passato per la testa di mandare un e-mail, una telefonata, o anche un semplice messaggio. Te ne sei fregato altamente.-
sta per piangere, si sente dal tono della voce. Però, dopo una piccola pausa, continua a parlare.
-non come me, che come un cretino sono stato lì ad aspettarti. A mandare invano messaggi ed e-mail senza ricevere mai una risposta e ad ascoltare i "bip" del telefono senza mai sentire la tua voce dall'altro lato. Stavo soffrendo, e tu non lo sapevi nemmeno. Il mio vecchio e caro amico, dov'era mentre stavo male?-
amico. Vecchio e caro amico. Ma io so benissimo che per lui non sono solo un amico. Ho letto la sua lettera la sera prima della finale del Cammino Imperiale. So benissimo che lui è innamorato di me, il problema è dirgli che lo sono anch'io. Poi, mi viene il colpo di genio.
-capisco che sei arrabbiato. E mi dispiace. So anche che le mie scuse non valgono assolutamente niente, ma io ho una cosa che forse mi farà perdonare da te-
Sta piangendo a dirotto, ma si ferma e mi guarda. I suoi occhi sono sinceri, innocenti e spaesati. Shawn, non sai quanto ho desiderato perdermi nuovamente in essi. Non sai quanto ho aspettato il giorno in cui avremmo potuto dormire di nuovo appicciati come delle cozze, anche con 35 gradi, che anche se sudati, almeno felici. Non sai quanto ho desiderato poter accarezzare i tuoi capelli albini, che non ne vogliono proprio sapere di stare apposto.
Ma più di tutti, non sai quanto volevo fare questo un'altra volta. Mi dispiace di aver tardato tanto, ma ora non posso più aspettare neanche un secondo. È da quando ho letto quella lettera che voglio farlo.
Gli metto le mani sul collo e lo bacio.

𝙎𝙝𝙖𝙬𝙣 '𝙨 𝙥𝙤𝙫
Ma che sta succedeno? Sto sognando? No perché se è un sogno non svegliatemi vi prego.
Mi do un pizzico, e capisco che non sto sognando.
Quando ci stacchiamo, però, dopo essermi goduto il bacio, capisco di essere più arrabbiato di prima.
-e questo cosa vuol dire?- sbotto di colpo, senza più una lacrima sulla faccia.
-non è abbastanza chiaro?- mi risponde lui con aria seria.
-ti sembra una cosa chiara? Tu non sei mai stato chiaro su niente, Axel! Mi hai sempre mandato in crisi, con il tuo stupido modo di fare e con quel sorriso presuntuoso. Non capivo mai quali erano i tuoi pensieri e le tue emozioni. Ogni volta che sembrava stessi bene con me, poi ti avvicinavi sempre di più a qualcun altro. E adesso che dovrei fare? Dovrei sperarci per poi illudermi nuovamente? Perché questo è successo, quella volta in ospedale. Dopo quel bacio mi hai ignorato totalmente, finché non ti sei sentito in colpa per non avermi dato alcuna spiegazione e hai deciso di dormire con me. Ma non ha avuto senso perché...-
-oh ma mi fai parlare!- mi interrompe bruscamente, anche se sta cercando di farlo da quando ho iniziato a parlare.
-io sono sempre stato innamorato di te-
C-cosa? Se ne esce così? All'improvviso?
Sto tremando, se continuo così tra poco non mi reggerò più in piedi.
-non ti credo.- gli rispondo io.
-perché non dovresti credermi?-
-perché se eri davvero innamorato di me non facevi tutta quella scena con Austin-
-lo facevo perché mi ero rassegnato, perché non sapevo che tu provavi lo stesso per me-
-ma come hai fatto a non capirlo!-
-tu non me l'hai detto!-
-e mica dovevo dirtelo per forza per fartelo capire, Nathan e Xavier l'avevano capito senza che io aprissi bocca-
-certo che pure tu eh, sei innamorato di un ragazzo e allora lo eviti totalmente... proprio geniale-
-ti evitavo perché pensavo che a te non importasse!-
-io ti evitavo perché pensavo che a te non importasse!-
-ma perché me lo dici solo ora? Capisco che non me lo hai detto ai tempi del mondiale, ma in questi anni potevi farlo-
-ho letto la tua lettera a giugno, lì ho capito che tu ricambiavi i miei sentimenti-
- a-ah...-
io nemmeno mi ricordavo di quella lettera...
-che poi no, da quello che hai scritto si capisce che provi gli stessi identici sentimenti di allora, e quindi...-
-vabbè, quando finisci di parlare e mi baci di nuovo?- lo interrompo.
Non ce la faccio a litigare ancora. Ora che so che Axel ricambia, non mi interessa più del passato. L'unica cosa che voglio in questo momento è proprio un bacio. Ed è quello che ottengo, perché Axel sorride e mi accontenta.
Rimaniamo attaccati fin quando non ci manca il respiro, e quando ci stacchiamo lui mi guarda e dice:
-sono pazzo di te Shawn-
-anche io Axel, sono follemente innamorato di te-
e le nostre labbra si combaciano perfettamente come prima.

𝙉𝙖𝙧𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚 '𝙨 𝙥𝙤𝙫
Rientrano mano nella mano, e vedono che sono tutti a terra vicino al divano. Nathan alla fine per distrarre tutti e far passare Axel ha gridato -TUTTI ADDOSSO A KEVIIIIIN!!!- facendo buttare tutti addosso al povero Dragonfly che mezzo ubriaco stava dormendo sul divano di casa Evans.
I due si guardano e sorridono.
Finalmente ora sono insieme,
senza più distrazioni,
incomprensioni,
malintesi,
gelosie
o timidezze.
Da allora, dopo quella serata, sono diventati inseparabili.
Non hanno bisogno di niente, se non l'uno dell'altro.
Così, per entrambi, si chiude un libro e se ne apre uno nuovo, da scrivere insieme.

Fine

Resta con me || GoufubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora