una persona, un letto, una stanza.
non ricordo con esattezza cosa successe quella notte, non ricordo nemmeno con chi ero se è per questo.
Il buio più totale. La mia mente è completamente vuota.
Non ricordo nemmeno più chi fossi, chi frequentavo, le mie passioni. Niente.
Poche sono le cose ancora chiare della mia vita. Mi chiamo Skylar. Ho 17 anni. E poi? poi il vuoto.
L'unica cosa che riesco a ricordare è la luce che spuntando dal buio della notte veniva dritta verso di me, il rumore dello schianto.
Quel suono, quella scena impressa nella mia mente come una macchia indelebile. Come una ferita all'apparenza guarita, ma se la guardi attentamente per un po' puoi sentire ancora il male che hai provato quando te la sei fatta.
Quando apro gli occhi e cerco di mettere a fuoco ciò che mi sta attorno vedo bianco.
Pareti bianche, mobili bianchi, un lenzuolo bianco sul mio corpo.
Vedo delle flebo legate alle mie braccia, le seguo. Seguo il loro percorso dagli aghi sotto pelle fino ai macchinari alla mia destra e capisco di essere in un ospedale.
Immediatamente sento una figura muoversi di fianco a me. È seduto su una sedia al lato sinistro del letto, opposto ai macchinari. Deve essersi svegliato quando ho mosso involontariamente il braccio che era sotto la sua mano.
'Ti sei svegliata' dice, con gli occhi ancora semi chiusi e la voce impastata dal sonno. Nonostante quello non riesco a decifrare il tono delle sue parole.
Poi si alza spostando la sedia e si precipita fuori in corridoio, lo sento chiamare qualcuno.
E poi arrivano. Almeno una decina di persone sono nella stanza.
Infermiere che controllano i macchinari ai quali sono legata, medici che parlano, il ragazzo di prima che mi guarda, non mi toglie lo sguardo di dosso. E ora che posso guardarlo meglio penso. È bellissimo.
È alto, ha dei capelli biondo cenere tirati in su con una specie di ciuffo non troppo alto. Ha un piercing sul labbro inferiore che prima non avevo notato. E i suoi occhi. Penso di non aver mai visto degli occhi così prima d'ora. Azzurri come il mare. Così particolari, così.... belli. Belli da mozzare il fiato.
Le voci che si sovrastano sono insopportabili. Il rumore mi fa male alla testa e mi porto una mano in fronte.
Poi uno dei medici da ordine a tutti di uscire. Nella stanza rimaniamo solo io, lui e il ragazzo.
'Come ti senti?' mi chiede. Non lo so vorrei rispondere. Non ho idea di come sto. Mi sono appena svegliata, non so per quanto ho dormito.
Decide di cambiare domanda. 'Ti ricordi cosa è successo?'
'No' gli dico.
'Sai come ti chiami?' mi chiede passando alla domanda successiva.
'Skylar' rispondo ora.
'Quanti anni hai?' Chiede annotando le mie risposte precedenti su un taccuino.
'17' Non riesco a capire il perché di tutte queste domande.
'Ok, bene. sembra che tu abbia solo dei lievi problemi di memoria ma in pochi giorni recupererai tranquillamente tutti i ricordi' sorride cercando di rassicurarmi senza successo. Vorrei chiedergli chi è il ragazzo al suo fianco ma rimango in silenzio. Il suo sguardo così intenso ancora su di me mi intimidisce.
'Ora chiamiamo i tuoi genitori e li avvisiamo che ti sei svegliata così che possano venire a trovarti'
'ok' rispondo.
In realtà non mi interessa granché. Solo non riesco a capire perché questo ragazzo bellissimo che non ho mai visto sia qui mentre i miei genitori no. Avrebbero dovuto esserci loro qui al mio risveglio. Invece ho trovato questo ragazzo che non conosco. O forse si?
Escono dalla stanza senza dire un'altra parola. Passa qualche decina di minuti. Poi la porta si riapre.
Entrano i miei genitori, sono sempre uguali. C'è di nuovo il ragazzo di prima e anche il medico è qui.
Sono tutti di fronte a me. Silenzio. Aspettano.
Mia madre piange, poi viene ad abbracciarmi. Mio padre mi bacia in fronte. Un debole 'Ciao' esce dalla mia bocca. La mia voce è roca, non parlo da un po'.
Guardo il ragazzo. Lo studio attentamente ma, ancora non riesco a mettere a fuoco chi sia. È il mio ragazzo forse? Non credo. Penso che me ne ricorderei se fosse così.
Se lo conoscessi lo ricorderei bene, un ragazzo così bello è veramente difficile da scordare.
'Chi sei?' dico poi a voce alta sovrappensiero, questa cosa mi sta tormentando.
Lui mi guarda. Ha una strana espressione in viso. Poi guarda il medico. Anche i miei genitori lo guardano a loro volta.
'non ti ricordi di lui?' mi chiede gentilmente quest'ultimo sotto gli occhi attenti di tutti.
'No' rispondo.
Prende in disparte i miei, sussurra loro qualcosa che non riesco a sentire e poi loro escono dalla stanza.
Il medico si avvicina e il ragazzo si siede sulla sedia dove era seduto quando mi sono svegliata. Mi prende la mano. Arrossisco.
'frequentavamo la stessa scuola, le stesse lezioni' tenta. Ma ancora non riesco a ricordarmi di lui.
Cerco di mettere a fuoco nella mia mente la mia classe, i miei compagni, gli insegnanti. Il vuoto di nuovo.
Non mi ricordo nemmeno che scuola frequentassi ora che ci penso.
'Io... mi dispiace, non mi ricordo' dico sinceramente guardando il medico.
Inizia di nuovo un serie di domande che sembra non terminare più. Rispondo ogni volta che non ricordo. Ed è vero.
Non ricordo proprio nulla di prima. Solo il mio nome, la mia età e i miei genitori. È così strano.
È come se avessi eliminato tutta la mia vita precedente. Resettato il mio cervello come se fosse un computer.
Il medico mi dice poi di riposarmi e chiede ai miei genitori di seguirlo gentilmente fuori. Mi salutano e attraversano la soglia della stanza. Li sento fuori dalla porta discutere. Il medico ha un tono serio.
Lo sento dire 'Sembrava non aver riscontrato seri danni ma invece è molto più grave di quanto pensassi. Non ricorda nulla. Ha un amnesia completa. L'unica cosa che possiamo fare è aspettare, aspettare che inizi a ricordare da sola. Non bisogna sforzarla però, la memoria deve tornare da se. In questo momento il meglio che si può fare è starle vicini. Sia parenti che amici.'
Sento mia madre dire 'no, non può essere' tra i singhiozzi. Sta piangendo.
Poi se ne vanno.
Guardo il ragazzo seduto al mio fianco. È ancora lì, il suo sguardo su di me. I suoi occhi fissi nei miei.
Gli sorrido e ricambia.
Dio, che sorriso.
'mi chiamo Skylar' gli dico. Poi penso alla cazzata che ho detto. Vorrei tanto sotterrarmi.
Lui sa chi sono. Sono io quella che non ricorda.
'mi chiamo Lucas' dice abbozzando un'altro meraviglioso sorriso.
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Remember Me | Luke Hemmings (sospesa)
Teen FictionSkylar ha 16 anni. Si sveglia su un letto d'ospedale. Non ricorda nulla eccetto il suo nome. Al suo risveglio c'è un ragazzo al suo fianco ma lei non ha idea di chi sia. Luke starà al suo fianco, sarà l'unico ad esserci veramente per lei. Cercherà d...