Metto una maglietta nera con la scritta punk, pantaloni neri e vans nere.
Appunto con un mollettone i miei lunghi capelli neri e scendo per prendere le mie valigie e salire in auto.
-signorina ha preso tutto?- mi chiede Lowell
-sì, partiamo!
Se non lo avete capito, il nero è il mio colore preferito sin da quando ero bambina.
A tutte le mie amiche piaceva il rosa, fucsia, viola...
A me il nero.
Forse mi rispecchia.
Il problema è che io avevo, ed ho tutt'ora, paura del nero che è sovrano del buio.
Anche se ho 17 anni , devo avere un minimo di luce la notte oppure divento schiava della paura.
Io non sono mai stata una ragazza aperta. Ero timida e riservata, ma avevo un dono... Sapevo perdonare tutti. Le uniche persone con cui parlavo erano i miei genitori, ma non ci sono più.
E non riesco ad aprirmi con nessun altro... L'unico amico che avevo se ne è andato tempo fa per un viaggio...
Appena saliti sull'aereo mi addormento.
*ore e ore dopo*
-si svegli signorina! Siamo arrivati a Londra- mi avvisa Lowell mentre mi scuote per una spalla
-mmh... Okay, okay!- dico sbuffando.
Scendo dall'aereo e prendo le valigie ci dirigiamo verso la macchina di zia Jenny...
Una signora sui 60 anni ci viene incontro.
-Oh Mio Dio Clary! come sei cresciuta tesoro! Come ti sei fatta bella! Assomigli sempre di più a tua madre- dice con un accento inglese.
Mi da due baci sulle guance e abbracciandomi.
Sbuffo.
-si me lo dicono in tanti. Grazie.
Ricambio l'abbraccio e mi stacco da lei.
Per tutto il viaggio non ha fatto altro che parlare della sua infanzia passata a giocare con papà e tante altre cose...
Lei e il papà non andavano molto d'accordo, ecco perché non l'ho mai conosciuta...
Dopo una decina di minuti siamo arrivati a casa. La zia mi guarda e mi dice -tesoro ma tutto questo nero non ti dona! Mettili in risalto quegli occhioni verdi!
-non preoccuparti zia! Io amo il nero- dico sfoggiando un sorriso.
- tutta tua tuo padre! lui amava il nero. Dio! sembrava che detestasse ogni altro colore.
Lascio zia di sotto e vado a sistemare le mie cose in camera.
Per prima cosa posiziono una foto che rappresenta me, mamma e papà su una panchina di un parco. Sorrido a quel ricordo e mi scende una piccola lacrima.
Scendo di sotto per cenare dato che sono le otto passate.
Lowell si siede accanto a me e zia a capotavola.
Accendo la TV.
Sembra che l'assassino non sia più in circolazione; sono passati 3 giorni dall'ultimo omicidio e del killer nessuna traccia...
Dice la signora alla TV.
-zia. Ma chi è il killer di cui parlano al telegiornale?- chiedo.
-Jeff the Killer- dice con la testa bassa
-quel bastardo! Se lo prendo io..- continua arrabbiata
-Zia! calmati!
-come faccio a calmarmi eh? HA UCCISO I TUOI GENITORI!
Le parole mi muoiono in gola. Ma parlo lo stesso.
-lo so! Che ti pensi che io per tutti questi anni non abbia sofferto o ho avuto l'idea della vendetta? Anche a lui ha ucciso i genitori! Ho imparato che le persone si devono perdonare! Tutti devono avere una seconda occasione!
-ma ti senti? Sei troppo buona! Stai perdonando un assassino che ha ucciso la tua famiglia!
Mi alzo dal tavolo e corro in camera mia.
Non ne posso più. Ed è il primo giorno.
Arrivata in camera sbatto la porta e mi butto sul letto singhiozzando.
Passa il tempo e fuori si fa buio pesto, così come nella mia camera.
Mi immobilizzo sul letto.
È tutto nero!
Ho paura.
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Love Killed
FanfictionStoria romantica, misteriosa, fantastica e "problematica" tra due ragazzi innamorati. Riusciranno ad amarsi? ~~~~~~~ Un assassino spietato. Ecco come lo definisce la gente. Assassino è brutto. Ti levano il tuo vero nome. Come se il mio non e...