Jimin sarebbe voluto semplicemente tornare a casa quel pomeriggio, ma invece il collega di suo padre, dopo averlo visto tanto sconvolto da ciò che era successo, si era offerto di portarlo a prendere un gelato per rassicurarlo un po', oppure a fare una passeggiata nel parco lì vicino, poiché voleva assolutamente sapere perché Jimin si facesse trattare in quel modo, e da quanto tempo andasse avanti quella storia.
E seppur il minore volesse tanto rifiutare, il suo dolce buon cuore capì che si stesse comportando in maniera sbagliata davanti ad una persona che voleva solo dargli una mano per uscire dal buio e ritrovare la luce.
Non sarebbe stato facile, forse invece ci sarebbe stato tanto imbarazzo, ma almeno così avrebbe trovato l'occasione di ringraziare per bene quel ragazzo che si era da subito interessato a lui, e che l'aveva difeso davanti a quella banda di malviventi.Parcheggiata l'auto, il castano scese per primo e condusse quella che si sarebbe rivelata una breve passeggiata, fermandosi subito dopo su una panchina.
Jimin era ancora paonazzo in volto, stringeva una busta appena calda in mano, e si ricordò subito per quale ragione fosse stato aggredito.
Era andato là per delle misere ciambelle che adesso aveva ottenuto, ma che non desiderava più mangiare come qualche istante prima.«Ne vuoi una?» domandò improvvisamente al ragazzo, porgendogli il sacchetto marroncino.
«Volentieri» rispose quello dopo averci pensato, credendo che a Jimin importasse davvero.
Prese il dolce e gli diede il primo morso, lasciando che qualche residuo di crema alla nocciola gli sporcasse il labbro inferiore.
Jimin si stupì di come qualcuno riuscisse a mangiare con tanta grazia ed eleganza una semplice ciambellina.
Per un attimo, lo invogliò a prenderne una.«Tu non la mangi?» chiese il maggiore, con la bocca impegnata a masticare l'ultimo pezzo che aveva addentato.
«No... non mi va» si giustificò il più piccolo, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi color cielo.
«E perché non ti va?» stava veramente cominciando ad essere invadente.
Doveva sul serio spiegargli anche il più piccolo dettaglio della sua vita?«Perché no» sbuffò, girandosi dall'altra parte della panchina, abbastanza contrariato.
«Non sarà mica perché stai ascoltando il parere di quelli stupidi, vero?» rise sotto i baffi il castano, continuando a gustarsi in pace la sua prelibatezza.
«No» rispose secco Jimin, affrontando la sua faccia ancora una volta, sentendosi quasi morire dalla vergogna.
«E allora... dovresti proprio assaggiarla! È buonissima, non sai cosa ti perdi. Amo la nocciola».
Stava ancora cercando di farlo cedere.
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HEAVENLY ; vmin
Fanfiction天上的。 Jimin credeva alle favole. Taehyung non proprio. completed: 27/08/2019