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"Mamma "
"Mamma fermati!"
Cerco di rincorrerla , ma ogni mio sforzo non viene ricambiato dal mio corpo.
Sono immobile , si sentono solo le mie urla, e il mio pianto.

"Ti prego mamma , torna da me!"
Piango ed urlo , mi mamma corre sempre più lontana , ormai rimane solo un piccolo puntino nero , che ha raggiunto la luce di questo tunnel buio.

Io qui ferma , al fondo del tunnel.
"Ti prego mamma!"
"No!"
"No!"

Mi sveglio , sono tutta sudata, il lenzuolo del letto è caduto , lasciando in mostra il mio corpo ricoperto la mio morbido pigiama.

Di nuovo
un incubo.
Sempre mia mamma la protagonista.
Era da tanto che non ne facevo uno.

'Il dolore non scomparirà mai '
Dicono....
Avevano ragione.
Io posso essere forte quanto voglio , ma sempre e comunque , questo tipo di dolore avrà la meglio su di me.

Mi alzo dal letto scostando con le dita i capelli attaccati alla fronte, per il lieve strato di sudore.
Mi dirigo in bagno.
Apro lentamente la porta cercondo di non fare rumore, e riesco con successo .

I miei piedi incontrano le piastrelle gelide del bagno ed un brivido percorre la mia spina dorsale .
Mi aggrappo al lavandino ed alzo gli occhi allo specchio.

Orribile.
Sono orribile.

Delle chiazze scure sono depositate sotto ai miei occhi verdi , ora spenti.
E il colorito chiaro della mia pelle ora sembra grigio, che insieme alle mie labbra di un rosa troppo chiaro, mi conferiscono lo stato zombie.

Ho i capelli tutti arruffati e la pelle sudata.

Mi svesto velocemente e mi chiudo in doccia.

L'acqua calda sciacca via tutte le senzazioni di merda che affollano la mia mente. Laciando spazio ad altri pensieri più leggeri.

La nostra mente ci gioca brutti scherzi .
Più giocare a nostro favore oppure darci le spalle.

Esco dalla doccia e mi asciugo velocemente sia il corpo che i capelli .
Arrivo in camera e apro l'armadio cercando una maglietta.
Dopo poco ne trovo una nera enorme per me, la indosso e mi butto nel letto dove in circa 5 minuti , cado nelle braccia di Morfeo.

****

Mi sveglio con un rumore proveniente dalla cucina.
Sono stroppo stanca per capire di cosa si tratti, provo a rialzarmi a il sonno prevale su di me, e dopo un tentativo, fallito, mi risdraio sul letto.

Dopo qualche secondo un'altro rumore.
Ma che cazzo sta succedendo.

Mi alzo dal letto , ormai sveglia e vado in bagno; Mi lavo la faccia e i denti con uno spazzolino nuovo trovato nello stipo sopra il lavandino.

Dopo 5 minuti buoni mi decido ad uscire dal bagno, e appena varcata la soglia della porta , come una stupida vado addosso a qualcosa o meglio qualcuno.

Davanti a me, in piedi, e con solo dei pantaloncini da basket , si trova uno stronzo mai visto, con i capelli scompigliati, gli occhi assonnati e le labbra gonfie, credo per il sonno.

Mi scanso velocemente da lui e vado verso il letto, quando sento la porta del bagno chiudersi di nuovo.
È entrato.

Mi disfo velocemente della mega maglia che ricopre il mio corpo, solo ora mi rendo conto, che mi ha visto solo con sta roba addosso.

Prendo dall'armadio una maglia e dei pantaloni della tuta , a cui faccio dei risvoltini, dato che sono enormi; Scendo le scale di fretta sperando che non esca dal bagno prima che io esca di casa.
Corro per le scale, e scivolo sull'ultimo gradino e cado per terra, la mia faccia incontra non molto delicatamente il pavimento di questa casa.

Mi alzo velocemente.
La testa gira un po' , e il labbro inferiore pulsa.

Mi avvicino alla porta, a passi lenti e abbasso la maniglia.
Sto per chiudere la porta ma il mio polso viene afferrato dalla possente mano di Esteban.

Mi soffermo ad osservare la sua figura .
Un morbido asciugamano gli avvoge i fianchi, delle goccioline d'acqua scendono sui suoi addominali dai capelli scompigliati e bagnati.
È bellissimo , è perfetto.

"Dove vai?" sembra quasi un sussuro, quelle parole gli escono dalla bocca come piccoli sussurri.
Come se non volesse farsi sentire , come se volesse solo farsi sentire da me , solo da me.

"Vado via!" La mia voce esce dalla mia bocca in un verso di incertezza, forse paura.

No dovrebbe farmi paura.
Non dovrebbe farmi questo effetto.

"Tu ,da sola, non vai da nessuna parte!"
Il suo sguardo mi penetra gli occhi , distrugge la barriera che si sono creati.
Li spoglia di ogni bugia, di ogni scusa...

"Tu non mi dici cosa devo fare"
Affermo decisa.

Strattono il polso dalla sua possente presa, mi giro.
Inizio da incamminarmi verso il viale che porta da un bosco.
Non so dove sto andando, non so dove porti questa strada, so solo che mi porterà lontano da lui.

"Fanculo" è l'ultima parola che sento uscire dalla sua bocca.
Prima che io non senta più nulla e sparisca nel bosco.
Creando della casa, solo un lontano ricordo.

Mentre cammino sento qualcosa di caldo sul labbro, nel punto in cui prima pulsava velocissimo.
Passo la lingua sulla parte , subito sento alla bocca il sapore metallico del sangue.

Mi maledico mentalmente per non essermene accorta prima, Esteban mi ha fatto dimenticare pure della caduta, in quel momento pensavo solo a lui e alla sua bellezza.

È incredibile come una persona, una creatura così bella , possa essere così stronza ; Si comporta come se tutto fosse dovuto e tutto fosse sotto al suo comando.
Credeva davvero che sarei rimasta li? Con lui? Con uno così?

Lo so che infondo, è tutto uno scudo.
Crede di essere protetto da questo carattere , crede di riuscire ad allontanare tutti , e ci riesce.

***

Continuo a camminare, senza meta .
Ho fame , ho troppa fame, mangerei qualsiasi cosa.
Dopo ore di camminata vedo qualcosa di interessante , vedo una cosa bellissima , una cosa insolita ma bellissima.
Una mela.
È strano , non c'è nessun albero , niente di niente.
È li, da sola, senza un padrone, senza una padrona.

Mi avvicino cautamente, guardandomi attorno .
Non vedo niente, lo zero assoluto.

Avvicino la mano , piano , molto piano.
Sto per afferrarla quando questa si sposta.

Spazio Tsukiko

Ecco il nuovo aggiornamento , vi lascio così con un po' di suspance.

Il mio riflesso nei tuoi occhi...EstebanFrigerioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora