Capitolo 6

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Ai limiti della velocità consentita, Harry raggiunse il suo tanto amato bar e con suo enorme stupore si accorse che il locale era ancora chiuso. 
"Ma che cazzo" imprecò straziato da tutte quelle continue disavventure ed imprevisti.
Così, ancora confuso si avvicinò alla vetrina del bar che era inspiegabilmente abbassata e  fortunatamente intravide un foglio attaccato nella vetrina opposta. Si lanciò su di esso leggendo freneticamente le informazioni scritte in maniera estremamente sintetica:
"Il bar, Mercoledì e Giovedì 3 e 4 Gennaio aprirà alle 9.30 per problemi di personale"

"Oh grazie Dio" esultò sorridendo e saltellando su se stesso, attirando inevitabilmente l'attenzione dei passanti.

"Scusi, il bar è chiuso?" Gli domandò una ragazzina sui quindici anni circa, capelli neri e piccoli occhi scuri rimpiccioliti ancora di più dalle lenti degli occhiali. Teneva goffamente i libri di algebra e di geometria che sembravano essere molto pesanti e a detta di Harry noiosi.

"Oh, ehm, apre alle 9.30" gli rispose Harry, sconcertato.

Mi ha appena dato del lei?

"Oh... cacchio" sospirò esasperata, girandosi dall'altra parte dopo averlo ringraziato per le informazioni.

"Ragazzina" la richiamò affettuosamente, facendola girare di colpo nella sua direzione

"Si?" Domandò lei, posizionando una ciocca di capelli mossi dietro l'orecchio e inarcando dal lato sinistro il labbro.

"Perchè hai così tanta urgenza?" Le chiese, maledicendosi mentalmente per la sua infinita empatia

"In poche parole? Devo fare i compiti a due cretini della mia classe e con questo freddo sto letteralmente congelando. In più non riesco minimamente a concentrarmi" confessò guardandosi le scarpe da tennis sporche e rattoppate.

"Va bene, puoi entrare. Ma non una parola, capito ragazzina? Non potrei farlo" disse Harry, fissandola dritta negli occhi e tastando nella tasca la chiave del bar.

"Sul serio? Grazie mille! Non so come ringraziarla Signore, davvero!"
La parola Signore lo trafisse come una lama dritta nel petto, insomma, Harry ha 22 anni... non è un signore! 

"Incomincia chiamandomi Harry e dandomi del tu, ti prego" quasi la implorò ironicamente e riacquistata la sua dignità sfilò dalla tasca le chiavi e le inserì nella serratura del negozio in fretta e furia.

"Entra" le disse spalancano la porta d'entrata e rivolgendole un sorriso sincero.

"Grazie Harry, lo apprezzo moltissimo. Toglierò il disturbo appena finito, promesso." 
Affermò aprendo uno dei due libri e precipitandosi sugli esercizi ancora non svolti.

"Ragazzina, non sei costretta a fare i compiti che non sono i tuoi" confermò Harry, sedendosi nella sedia difronte alla sua.

"Sarà meglio che li faccia, a meno che non voglia dire addio alla mia reputazione" gli rispose senza staccare gli occhi dagli esercizi

"Cosa vuoi dire, con la tua 'reputazione' " marcò l'ultima parola non riuscendo veramente a comprendere a cosa alludere ragazzina difronte a lui.

Lei non rispose e tirò fuori dallo zainetto grigio il suo cellulare. Aprì instagram e digitò qualcosa sul motore di ricerca mostrandolo poco dopo al cameriere

"Beth_la_sfigataofficial"
Stiamo scherzando, vero?

"Cos'è?" Chiese quasi retoricamente, solo per assicurarsi che fosse quello che pensava.

"È un profilo che questi due hanno creato per sputtanarmi e ottenere quello che vogliono. Ad ogni mio errore, pubblicano qualcosa che riguardi la mia sfera personale.
Qualche foto imbarazzante, cose successe in classe, voci sulla mia famiglia ecc..." spiegò velocemente, mandando in standby il telefono e infilandolo nella tasca dello zainetto.

"Sono degli infami! Andiamo non si può fare una cosa del genere. Ne hai parlato con la tua insegnante?" Domandò gesticolando.

"Per ottenere cosa esattamente? Altro odio? No grazie" rispose la ragazzina, poco prima che il telefono squillasse.

Lo afferrò e sospirando, chiuse gli occhi richiamando tutta la sua pazienza.

"Sono loro" sentenziò, deglutendo.

"Dammi" disse Harry, pronto per fare il culo a quei due ragazzini.

"Ei sfigata. I compiti? C'è un beeel profilo che ti aspetta"

Harry rimase sconcertato e incazzato come non mai, sillabò un chiarissimo:

"Sei in un mare di guai Lucas, in un mare di guai" per poi riattaccare, porgendo il telefono alla ragazza di cui ancora non conosceva il nome.

"Conosci Lucas?" Gli domandò la ragazza, afferrando lo zainetto per metterci i libri dentro

"Oh si. E stai certa, che non ti darà più fastidio" le sorrise scompigliandole i capelli con il palmo della mano.

Perfetto, ora come glielo dice a Jane che suo nipote è un bulletto?

"Grazie Harry, sei un grande!" Esultò fiondandosi tra le braccia del cameriere, non smettendola di sorridere

"Prego ragazzina" le rispose, ricambiando l'abbraccio che fu presto interrotto da un rumore di chiavi, segno che anche Jane fosse arrivata.

"Che scenetta commovente" sorrise, avvicinandosi ai due.

"E tu chi sei?" chiese Jane in tono affettuoso alla ragazza, sorridendole.

"È con me, tranquilla" l'altra annuì e andò dietro al bancone, pronta per aprire i battelli.

"È meglio che vada Harry. Grazie davvero" lo salutò la ragazzina, dirigendosi verso l'uscita

"Ciao ragazzina" ricambiò il saluto il cameriere

"Mi chiamo Beth. Non chiamarmi ragazzina, è irritante" concluse Beth, accigliandosi

"*Bhe, sono più grande posso chiamarti come mi pare" replicò il ricco, spalancando gli occhi rendendosi conto di ciò che aveva detto

Oh andiamo.

"Bhe penso di si. Ci si vede in giro Harry" gli sorrise definitivamente, prima di abbandonare il bar.



Spazio autrice✌🏼
Heilà gente, spero vi piaccia il capitolo😊💋

*per chi non si ricordasse Louis, disse ad Harry la stessa cosa il giorno prima
"Sono più grande di te e posso farlo"
Detto questo, al prossimo capitolo💕

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