"Sapevo che mi avresti creduto! Sei pazzesca Jane" esultò Harry, rivolgendole un sorriso più che ruffiano
"Si si, comunque. Anche se lo fosse? È un lavoro come un altro.
Vorresti fargli una visitina eh?" Ridacchiò Jane, facendogli l'occhiolino"Cosa?No! Non è il mio tipo" replicò il riccio con tono estremamente schifato.
"Ei non è per nulla male, non negarlo" lo riprese l'altra, buttando l'occhio su Tomlinson per almeno la decima volta
"La smetti di fissarlo?" Gli chiese l'altro, ricordandole che lo sguardo da stalker che stava utilizzando du Tomlinson non attirava molta clientela
"D'accordo, d'accordo" roteò gli occhi Jane, tornando a lavoro
"Adesso dedichiamoci al bar, ne parliamo dopo" concluse la cameriera ed Harry annuì, pronto per una giornata carica di impieghi da sbrigare.
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Non appena l'ultimo cliente della giornata uscì dal locale, Jane ed Harry si affrettarono ad uscire dal bar in fretta e furia e quasi, dalla foga con la quale chiusero la porta quasi si staccò un pezzo di intonaco, chi ci tengo a ripetere era fresco ed il loro capo non sarebbe stato contento di un nuovo restauro.
"Non voglio saperne assolutamente niente di lavoro stasera" sentenziò Jane, sospirando rumorosamente e incominciando ad incamminarsi verso la sua piccola auto grigio chiara
"Jane, stasera pensavo di chiamare Niall per una seratina tra amici, ti va di unirti a noi?" Le domandò gentilmente Harry, sperando veramente che l'amica si liberasse da eventuali impegni per trascorrere qualche ora al di fuori dell'ambiente lavorativo, dove avrebbe potuto parlarle di Tomlinson e avrebbero potuto discutere ironicamente di tutte le problematiche che la gravidanza di Jane stesse portando
"Diamine Harry, non sai quanto mi piacerebbe. Però la mia schiena sta implorando aiuto e non sopporterei vedere quell'irlandese scolarsi non so quante birre.
Questa gravidanza mi sta uccidendo, vorrei ubriacarmi da morire, ma non posso. Grazie comunque dell'invito" rispose la cameriera stropicciandosi gli occhi e sbadigliando."Va bene Jane, ci sentiamo" la salutò Harry sorridendole teneramente
"Non addormentarti al volante" la rimproverò scherzosamente, dirigendosi una volta per tutte verso la sua auto
"Ci proverò!" Gli urlò in risposta Jane, agitando la mano destra in segno di saluto ed infilandosi a fatica, intralciata dal pancione ben formato, nella sua piccola vettura.
Non appena il riccio aprì la portiera della sua smart ci si catapultò dentro, afferrando il telefonino appena comprato, per invitare il suo amico di vecchia data Niall ad una serata di bevute e sperò con tutto se stesso che l'amico gli rispondesse e gli desse una risposta positiva, d'altronde non lo sentiva da tempo e un po' di ore insieme non gli avrebbero fatto per nulla male.
A quello che ad Harry sembrò essere il quinto squillo, non che fosse solito a contarli per intenderci, l'irlandese si decise a rispondergli
"Pronto?" Gli rispose Niall, che sembrava essere stranamente giù di morale
"Hey Niall, sono Harry. Ti va di venire sta sera per una birra?" --per essere chiari, con Niall una birra non era mai una birra--
"Mh? Si, perchè no... porto qualcosa per cena o hai già mangiato?" Chiese il biondino dall'altro capo del telefono
"Non ho ancora mangiato, se vuoi passo dal ristorante d'asporto a comprare qualcosa" replicò Harry, girando la chiave ed attivando il motore dell'auto
"Hanno appena aperto un ristorante indiano sulla settima e se per te va bene avevo voglia di provarlo. Mi viene di strada, quindi posso prendere tutto io. Tu prepara le birre o qualcosa di più forte, basta che ci sia dell'alcool, ne ho davvero bisogno" concluse Niall, terminando la telefonata prima che Harry potesse chiedere cosa lo turbasse tanto.
-Non è da Niall essere così giù- pensò Harry, guidando verso casa estremamente sovrappensiero per la salute mentale dell'amico.
Raggiunta la sua abitazione, che fortunatamente per lui non era per nulla lontana dal suo posto di lavoro, parcheggiò attentamente l'auto nell'apposito spazio condominiale e come d'abitudine da ormai un po' di tempo, aprì il portone pronto per salire decine e decine di gradini per raggiungere il suo appartamento al quarto piano, maledicendosi di non aver scelto un'abitazione al piano terra.
Si tastò i lombari e sbuffò per la fatica che attendeva di assalirlo.
Ma salendo quegli scalini infernali, giunto al terzo piano, si accorse di qualcosa abbastanza insolito.
Decine di scatoloni ammaccati erano sparpagliati sul pavimento del pianerottolo, tutti ammassati sulla porta d'entrata dell'appartamento 123, appartamento, che guarda caso apparteneva alla signora Walker.Corrugò le sopracciglia e non appena si accorse che la targhetta sulla quale era inciso il nome e cognome della sua tanto amata vicina era stato sostituito dal cognome che lo aveva torturato per un'intera giornata, tutto gli fu più chiaro:
Tomlinson, non era un gigolò come aveva ipotizzato e tantomeno non si divertiva a sconcicare anziane signore come la Walker, semplicemente lui era il nuovo inquilino che da tempo, il condominio stava pensando di accogliere in uno dei suoi tanti appartamenti vuoti.
Ma la domanda gli sorse spontanea, come mi auguro sia sorta spontanea anche a voi:
perchè l'appartamento della signora Walker?"Harry, va' a casa, a casa." si riproverò da solo, salendo un altro piano di scale ed entrando nel suo piccolo appartamento.
Aspettò con ansia che il suo amico Niall suonasse il campanello per raccontargli tutto quello che lo stava letteralmente tormentando da due giorni, ma prima Harry, avrebbe preteso che l'irlandese gli raccontasse tutto quello che lo teneva così giù e quando dopo pochi minuti il campanello interruppe i suoi minuti di silenzio riparatore, il cameriere si catapultò alla porta di ingresso pronto per una serata fra uomini.Spazio autrice😎
Heilàa, eccomi qui con un altro capitolo💕
Sono veramente felice perché mi stanno venendo in mente moltissime idee interessanti per la continuazione di questa storia e mi auguro che le apprezzerete quanto le apprezzo io😊❣Detto questo, forse, ma non prometto nulla, stasera potrei sfornare un altro capitolo, stanchezza e fratelli permettendo😁💋
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born from a coffee
Fiksi RemajaHarry Styles, per intenderci, era il solito ragazzo carino della caffetteria sotto casa che sprizzava sensualità da tutti i pori, che con uno schiocco delle dita poteva avere tutto e tutti, munito di un bel caratterino ed una curiosità irrefrenabile...