Capitolo 3

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Quando Harry finalmente raggiunse la tanto bramata destinazione casa, quasi si lanciò sulla serratura del portone condominiale ed inserì la chiave in fretta e furia, pronto per una serata di completo relax.

E quando dopo tre piani di scale a piedi raggiunse il suo piccolo e modesto appartamento, si buttò a capofitto sul divano e aprendo una busta di popcorn, incominciò la sua sessione intensiva di Pretty Little Liars. Ma purtroppo Harry ed il relax non sono mai andati tanto d'accordo, infatti dopo una decina di minuti si era già annoiato a morte e cercava disperatamente qualcosa da fare nel tentativo di riempire quel varco oscuro di noia, noia e ancora tantissima noia.

Quindi, si alzò dal divano di stoffa blu e afferrò il giornale dal mobiletto accanto al televisore, intento a leggere le ultime notizie che non era riuscito a leggere la mattina, essendo costantemente di fretta per arrivare puntuale al lavoro.

Il primo articolo che gli spuntò davanti fu il crollo del tetto di una scuola Elementare, seguito poi da notizie di politica estera a cui non diede la ben che minima attenzione;
Perchè diciamocelo, ad Harry di politica non è mai fregato un bel niente, figuriamoci di politica estera!

"Pff, noioso, noioso e ancora fottutamente noioso" sentenziò frustrato il riccio, buttando in un punto casuale del salotto il quotidiano stropicciato.
Il suo stomaco brontolò  rumorosamente e finalmente si decise a preparsi qualcosa per cena, o quantomeno di provarci.

Perchè nonostante lavorasse in un bar e fosse un "mago del caffè" era già tanto se sapesse tagliare delle verdure.

Si diresse a passo spedito in cucina e sbadigliando aprì il frigorifero semi-vuoto nella speranza di trovare qualche avanzo della sera prima.
Ruotò gli occhi quando nello sportello laterale intravide un cartone di latte parzialmente scremato e scimmiottò qualche ridicola espressione ripensando al Signor stronzo re del bar, come lo aveva ridicolosamente definito lui.

Dal frigo estrasse qualche avanzo di torta rimasta dalla sua festa di compleanno e tagliandone una fetta di media grandezza si precipitò sul tavolino della cucina, infilandosi in bocca cucchiaini di panna e fragoline.

"Chissà che lavoro fa quello sbruffone.
Magari è un uomo d'affari ed è abituato a mettere i piedi in testa alle persone... o semplicemente è un uomo frustrato e se la prende con chi non può reagire, ma a guardarlo sembra più la seconda opzione."
Pensò Harry, finendo l'ultimo boccone di torta e buttando nell'apposito cestino il piatto e la forchettina di plastica usati.

Afferrò il telefono e annoiato *scorse nella home di spotify, intento a cercare qualche playlist da poter cantare a squarciagol e, fortunatamente,
ne trovò una che faceva proprio al caso suo e che in poco tempo fu in grado di rallegrarlo e svegliarlo un po' dallo stato catatonico che la noia gli aveva portato.
Incominciò a sbattere con forza i piedi sul pavimento a ritmo di musica e intonando le note della famosissima canzone dei Queen, "we will rock you"  afferrò il telecomando del televisore  utilizzandolo come microfono.

Le scena era davvero esilarante perchè quando la riproduzione casuale si interruppe a causa della pubblicità Harry si rese conto delle condizioni in cui si era ridotto:
La sua camicia a quadri infatti, si era compleatamente aperta sul davanti lasciando scoperto il suo addome piatto e chiaro, punteggiato di nei qui e lì; i capelli era raccolti in un tuppo spettinato, tenuto fermo da qualche fermaglio rosa ed un elastico decisamente troppo piccolo per tenere a bada la sua enorme massa di ricci.

"Stanco di avvisi pubblicitari come questi?" Domandò l'annuncio pubblicitario di spotify facendo spaventare Harry.

"Uno di questi giorni ci rimango secco" rise il riccio, selezionando un'altra canzone dei queen e cantandola a squarciagola.

Poco dopo suonò il campanello ed Harry sperò con tutto se stesso che il pacco che aveva ordinato mesi e mesi prima da chissà quale sito straniero fosse finalmente arrivato.

Aprì la porta entusiasta, ma ciò che vide non fu quello che aveva sperato, affatto.

"Senti freddie boy, chiudi quella cazzo di bocca prima che te la chiuda a forza io- sputò acido quello che a tutti gli effetti sembrava essere in carne ed ossa il Signor stronzo-

"Senti stronzo, te l'avrò anche data vinta oggi,  ma al di fuori del lavoro posso darti un pugno senza problemi, intesi?" Risposi profondamente offeso

"Ma tu sei il ragazzo del bar! Si, Henr- Her... Ah già, sei Harry, il riccio!" Confermò ridacchiando.

"Ti sembra che stia ridendo Stronzoman?" Replicò Harry, inarcando un sopracciglio.

"Chiamami Tomlinson" affermò serissimo il liscio,  posando una mano sul proprio fianco.

"Te l'hanno mai detto che sei senza speranza?" Chiese retoricamente il cameriere, sbuffando infastidito

"Si" risposte secco Louis, fissando duramente Harry negli occhi.

"Va bene Tomlinson levati dal cazzo"concluse la conversazione Harry, chiudendogli la porta in faccia.

"Bambolina!" lo richiamò da fuori Louis, facendo fumare Harry dalla rabbia.

"Che cosa vuoi?!"

"Chiudi la bocca"

Spazio autrice

*so che suona strano, ma per essere certa ho cercato su internet ed è coniugato correttamente.

Comunque sia, spero che vi sia piaciuto! Alla prossima❣

born from a coffeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora