Si sa, svegliarsi dopo una sbronza colossale, non è mai il massimo e di questo Harry ne era perfettamente a conoscenza, ma svegliarsi dopo una sbronza colossale e dovere pulire tutto il casino della sera prima era affare ben peggiore.
"Uuh, Niall. Amico, svegliati"
Disse Harry, scuotendo violentemente il suo amico e sbadigliando sonoramente"Mh, lasciami stare Harry" sentenziò brusco Niall, grattandosi il capo ed affondando il viso nel cuscino.
"Devi aiutarmi a pulire Niall, alza il culo" disse il cameriere, incronciando le braccia ed aspettando che il suo amico si alzasse dal divano.
In risposta il biondo mugugnò qualcosa che il riccio non riuscì a capire, ma comunque era abbastanza palese che fosse molto infastidito."Lo so amico, la sbornia è una sfacchinata" gli fece coraggio, alzandosi e barcollando leggermente, non sentendosi la terra sotto i piedi
"Sbornia? E chi si è ubriacato ieri sera? Oltre te intendo, tu eri K.O." lo riprese scherzosamente, mettendosi seduto e sentendo lungo la sua colonna vertebrale un fastidioso brivido di freddo.
"Puoi chiudere la finestra maledizione?" Si lamentò ancora alzandosi un po' troppo velocemente
"Mh Niall, molto divertente. Sai che non reggo l'alcool" fece spallucce Harry, sospirando e stiracchiandosi per bene, per poi raggiungere la finestra di vetro e serrarla con cura
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Dopo una mattinata di pulizie e capogiri, riuscirono finalmente a riportare il modesto appartamento di Harry allo splendore originale, anche se con non poca fatica.
A dire la verità si sentivano ancora più distrutti di prima, ma il riccio non avrebbe lasciato Niall andare via prima di sistemare tutto il casino."Si è fatto tardi Harry, io vado" sentenziò il biondo, riprendendo la giacca dalla poltrona di pelle rossa dove la sera prima l'aveva riposta con poca cura.
"Ci vediamo" lo salutò l'altro, dandogli una o più pacche sulle spalle.
La testa gli faceva ancora molto male, ma doveva comunque fare tutte le cose che si era prefissato di portare a termine; dunque estremamente scocciato raggiunse il salotto e si sedette sul divano recuperando dal comodino accanto dei pezzi di carta ed incominciando a fare i vari conti dell'affitto.
Sfortunatamente il bar, dopo il taglio di personale e la concorrenza schiacciante, stava letteralmente precipitando ed il cameriere si rese conto che non sarebbe riuscito a pagarsi l'affitto i prossimi mesi.
Sull'orlo di una crisi di nervi, dovuta alla sua precaria situazione economica e all'alcool che gli era rimasto in circolo, considerò l'idea di licenziarsi e di iniziare un nuovo lavoro. Ben presto capì che era troppo rischioso e che per il momento avrebbe dovuto trovare un altro impiego da fare la sera, per sistemarsi momentaneamente.Decise quindi di uscire e di comprare il solito quotidiano, dove solitamente c'erano segnati dei posti di lavoro e che spesso lo avevano letteralmente salvato dai casini.
Uscì dal suo appartamento e fu piacevolmente sopreso che l'ascensore fosse stato sistemato, ma decise comunque di prendere le scale per sgranchirsi un po' le gambe, che gli sembravano quasi di legno.
Chiuse con moderata forza il portone del condominio ed una folata di vento gelido gli scompigliò la chioma riccia, procurandogli innumerevoli brividi di freddo.
Si strinse dentro la camicia rossa e tentando di riscaldarsi con le mani, incominciò la sua passeggiata per raggiungere l'edicola lì vicino.Riusciva a vedere il fumo bianco che gli usciva dalla bocca ogni qualvolta che alitando, cercava inutilmente di scaldarsi.
"È il fottuto Polo nord" imprecò, aumentando il passo.
Quando intravide il ragazzino dei giornali in bicicletta, figlio dell'edicolante, gridò un forte:
"Ei ragazzino! Fermati! Fermati!"
Ed immediatamente il giovane frenò la bici con i piedi e rivolse il suo sguardo al riccio, inarcando un sopracciglio per le sue pietose condizioni."Signore, c'è un po' freddo per una camicia di cotone, non pensa?"
Harry annuì frettolosamente e gli indicò con l'indice la pila di giornali arrotolati che aveva nello zaino.
Il ragazzino ne tirò fuori uno e aprì bocca per confermare il prezzo, ma prima che potesse far qualcosa il cameriere gli aveva già infilato una banconota da cinque dollari nella mano"Signore aspetti! Il resto!" Confermò il ragazzo pedalando verso Harry, che già si affrettava per la strada di casa, con lo sguardo dritto sul giornale.
"Tienili tu ragazzino, levati ora" sentenziò il riccio, aumentando sempre più il passo.
Si sentiva come se le sue budella si stessero congelando una ad una e non era una bella sensazione.Il ragazzino fece spallucce e continuò per la sua strada.
D'altro canto Harry, stava letteralmente pregando che qualcuno dei suoi amici passasse con la macchina accanto a lui e che se lo caricassero in auto, ma per la sua sfortuna non accadde.Spazio autrice
Scusate La mia assenza, sono tremendamente dispiaciuta, ma sono stata travolta da un blocco pazzesco.
Spero di essermene liberata✌🏼💕
(Scusate il capitolo cortino.
Sono più o meno 750 parole by the way)
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born from a coffee
Novela JuvenilHarry Styles, per intenderci, era il solito ragazzo carino della caffetteria sotto casa che sprizzava sensualità da tutti i pori, che con uno schiocco delle dita poteva avere tutto e tutti, munito di un bel caratterino ed una curiosità irrefrenabile...