Visibilmente e terribilmente incazzato, Harry fu costretto ad ingoiare il rospo ed irritato come non mai si diresse al bancone per preparare una tazza di caffè macchiato nè troppo calda nè troppo fredda per il signor Stronzo.
"Harry, vuoi spiegarmi cos'è successo con quel tipo lì?" Chiese confusa Jane, che fino a quel momento era stata ad osservare la scena di soppiatto, lanciando qualche sorriso di circostanza alla clientela confusa e scioccata.
"Al signor stronzo il caffè caldo macchiato non va bene. Quindi adesso devo prepararne un altro per evitare che la sua nobile lingua si scotti, altrimenti mi farà licenziare nel giro di mezz'ora e blah blah blah"
Raccontò in maniera abbastanza sintetica ciò che era appena successo, evitando le parti dove parole come "Idiota" "sordo" e "me ne sbatto il cazzo" volavano come uccelli in primavera, a dire il vero, stormi di uccelli."Se continui così perderai il lavoro e Gemma potrà dire addio al college.
Quindi devi imparare a mantenere la calma se non vuoi che il capo ti sbatta fuori alla velocità della luce" Jane sperò sul serio che la solita predica potesse aiutare il suo amico, perchè di aiuto ne aveva bisogno eccome, ma era perfettamente a conoscenza che del suo non se ne sarebbe fatto nulla."Hai ragione Jane, ma vuoi sul serio biasimarmi? Mi ha additato nomigli quando nessuno gli ha dato il minimo permesso. Insomma, ho il cartellino sul grembiule per un motivo. E poi, se il caffè è davvero così caldo, aspetta cinque fottuti minuti! Cosa stracazzo vuole da me e cosa si aspetta esattamente? Che gli soffi sul caffè per raffreddarlo? Cos'ha, tre anni?" Sentenziò frustrato inserendo i chicchi di caffè nella macchina nuova di zecca.
"Hai ragione su tutti i fronti Harry, ma non puoi rivolgerti in quel modo ad un cliente, che sia maleducato o meno.
Non costringermi a fare rapporto, ti prego, è l'ultima cosa che voglio, ma il tuo comportamento ci farà perdere clientela e metterà una brutta pubblicità." Lo avvertì la ragazza, che intenta a scrutarlo con i suoi occhi marroni non si rese conto di alcuni clienti che ormai da diversi minuti chiedevano il conto."Pensa a quello che ti ho detto e porta al Signor Stronzo il suo caffè macchiato" gli rivolse un sorriso sincero e si affrettò a portare il conto al tavolo nove con non poca fatica, a causa del suo enorme pancione che stava diventando sempre più pesante di giorno in giorno.
"Sembra un tricheco" pensò scherzosamente Harry, immaginandosi la reazione di Jane se solo avesse sentito quel commento sarcastico.
Sorrise genuinamente dimenticandosi per un attimo l'astio che lo accompagnava da una buona quindicina di minuti. Sfortunatamente una volta spruzzata la schiuma di latte sul caffè ristretto, si ricordò per chi stesse preparando quel maledetto e schifoso caffè e mentirei se dicessi che l'idea di sputarci dentro non fosse balenata nemmeno per un attimo nella mente di Harry, che per amore della calma decise di passarci sopra e dimenticare la faccenda.Sgambettò sfacciatamente fino al tavolo sette, che da quel momento in poi, avrebbe marchiato per sempre come "il tavolo del diavolo"
"Ecco a lei il suo caffè tiepido, senza alcuna ciambella stavolta" disse cordialmente il cameriere, guardando occhi azzurri e sperando che non avesse nulla da ridire sul suo servizio o su quello schifoso caffè.
Promemoria:
Il caffè macchiato è la nuova bevanda del diavolo"Spero che questa volta sia in tutto e per tutto come l'ho richiesto." Confermò, sorridendo.
"Lo spero anche io" replicò il riccio, senza sforzarsi di nascondere il disgusto nei confronti dell'uomo.
Si girò e pronto per tornare al bancone e servire altra gente fu stoppato per la terza, se non quarta volta, da quella voce che fino a qualche minuto prima si lamentava costantemente del servizio a detta sua scadente."Scusami riccio, cos'è questa cosa bianca?" Domandò squadrando con un sopracciglio alzato il cameriere, quasi come sapesse che gli era passato in mente di sputarci dentro.
"È schiuma di latte" spiegò con fare quasi ovvio, sorvolando il nomigliolo affibbiadogli per la seconda volta.
"Nessuno ti ha chiesto di metterci la schiuma di latte" sentenziò Louis.
Adesso lo affogo con quella cazzo di schiuma.
"Il caffè macchiato si fa con la schiuma di latte ed il caffè ristretto, altrimenti sarebbe un normalissimo caffè e latte. Non sono io ad averle messo di mia spontanea volontà la schiuma di latte, non avrei alcun motivo, ma non posso modificarne la ricetta. Avrebbe dovuto dirmelo quando lo ha ordinato che lo preferiva con il latte normale, ora non posso farle nulla." Spiegò nuovamente irritato Harry, sul punto di scoppiare.
Nel vero senso della parola."Io l'ho sempre bevuto con il latte normale" continuò imperterrito Louis, facendo lo sbruffone ancora e ancora.
"Lei ha sempre bevuto del semplicissimo caffè e latte signor..." Si fermò all'improvviso, rendendosi conto di non conoscere nemmeno il nome dell'uomo
"Tomlinson. Comunque va bene, berrò il caffè macchiato con la schiuma di latte, ma non si aspetti di rivedermi in questo bar" concluse Louis, arrogantemente.
"E menomale, non voglio rivedere la tua faccia nemmeno in punto di morte. La prossima volta devo ricordare a Jane di impedire agli idioti di entrare nel locale.
È un'epidemia bella e grossa questa.
L'era de coglioni" penso sbuffando Harry, tornando al bancone e togliendosi il grembiule velocemente.
Salutando con un bacio sulla guancia Jane e tornando dritto a casa, pronto per una sessione intensiva di Pretty Little Liars, la sua serie preferita in assoluto.
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born from a coffee
Teen FictionHarry Styles, per intenderci, era il solito ragazzo carino della caffetteria sotto casa che sprizzava sensualità da tutti i pori, che con uno schiocco delle dita poteva avere tutto e tutti, munito di un bel caratterino ed una curiosità irrefrenabile...