24 ( Bakugou )

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Dei pugni si scontrarono contro la porta della camera che avevo da un po' di tempo usurpato.
Non avevo voglia di parlare normalmente, figuriamoci in quei giorni perciò ignorai il rumore fino a che non smise.
Quei due coglioni erano veramente ostinati, sembravano spaventosi e menefreghisti a primo impatto, poi ci andavi a convivere e scoprivi che erano degli impiccioni o delle mamme chioccie nate.
All'inizio eravamo due parti molto distaccate che tracciavano un confine tra loro ben visibile e poi dopo neanche un paio di giorni mi ritrovavo a rifugiarmi nella mia stanza per avere anche solo un minimo di privacy.
Cose dell'altro mondo.
Mi bussavano quando era l'ora dei pasti e ci tenevano che mangiassi tutto, cioè neanche mia madre era arrivata a questi livelli.
Addirittura mi costringevano a uscire e a camminare con loro due con la scusa che "fare un po' di movimento fa bene".
Insomma erano allucinanti e più di una volta ho rimpianto di aver lasciato il dormitorio.
Ogni tanto mi domandavo se mi stessero cercando, se fossero arrabbiati con me oppure se fossero andati oltre, magari Izuku ora era con un'altra omega più dolce e comprensiva.
Che gli potesse dare quel qualcosa che da me non avrebbe mai potuto avere.
Chissà forse ormai di noi si era già dimenticato.
Anche solo l'idea che fosse possibile però  mi faceva male.
Era come se il mio cuore venisse stretto in una morsa micidiale e che delle mani intorno ad esso lo stritolassero piano piano, lentamente.
Era una lenta e consapevole agonia a cui non potevo o non volevo porre rimedio, perché in qualche e contorto modo sentivo di meritarmela.
Ed infondo sapevo che era davvero colpa mia.
Di nuovo bussarono, questa volta più insistentemente.
Sospirai non potevo ignorarli per tutta la mia vita anche perché prima o poi sarei dovuto uscire lo stesso almeno che non prendessi la decisione di morire di sete o di fame.
Girai la chiave nella porta e mi scansai abbastanza velocemente da far cadere in avanti la biondina.
Si rialzò saltellando con in viso il suo tipico sorriso da matta da legare.
< Hey matta si può sapere come mai fai tutto questo casino? Ti si è forse inceppata l'ultima funzionante rotella che avevi? > chiesi con sarcasmo.
Era ovvio che non ne avesse neanche una funzionante da tempo.
< No! > disse ridendo tutta eccitata.
Questa è ufficialmente andata.
Sarà meglio parlare con Dabi che almeno lui è leggermente più normale.
< Okay pazza maniaca dimmi dove sta Dabi. >
< È giù che ti aspetta! E poi non è giusto perché lui lo chiami per nome e a me no! > disse tocchicciandomi le guancie.
Subito gli tirai una leggera pacca per fargliele levare, questo era uno dei vizi che si era presa insieme alla confidenza, che chiariamo io non glielo avevo assolutamente concesso.
Andai in salotto e appena vidi i familiari capelli neri tutti sparati alla bell'e meglio in aria, parlai attirando la sua attenzione.
< Oi si può sapere cosa vuoi?> domandai con la mia solita gentilezza.
< Oggi usciamo a fare un bel giro al parco! > mi comunicò con un ghigno sadico.
< Ma ti sei bevuto il cervello? Spiegami il motivo di questa decisione idiota! >
Sicuramente era stato contagiato dalla stupidità di Toga.
Non mi fa neanche finire di ribattere e di argomentare i miei insulti che mi trascinò fuori di peso aiutato dalla bionda.
Insomma mi avevano giocato un tiro mancino per farmi uscire.
Di nuovo.
Avrei voluto picchiarli entrambi, ma sicuramente avrebbero reagito ed io non potevo mettere in pericolo la creaturina che stava crescendo in me.
< Siete due ~ >
< Idioti! si lo sappiamo.> mi interrupero insieme.
Lo avevo già detto che erano anche insopportabili?!
Ci avventurammo in quel parchetto poco lontano da casa, ci eravamo passati a fianco spesso anche perché quel paesino non era poi così grande come si credeva.
Ad un certo punto mi parve di riconoscere la sagoma della figura seduta su una panchina poco lontano da noi, dove per l'appunto questi due deficenti si stavano dirigendo.
Qualcosa non quadrava.
E il mio presentimento divenne realtà nel momento in cui ci avvicinammo abbastanza da vedere bene la persona in questione.
Merda, una campanello di allarme suonò dentro la mia testa dovevo scappare, andarmene.
Cercai di indietreggiare ma i due cattivi si erano messi a barriera forse prevedendo la mia mossa.
Deku nel frattempo era arrivato ad un centimetro di distanza e mi girai giusto in tempo per ricevere un solido abbraccio.
< Che ci fai qui?> gli sussurrai all'orecchio.
< Ti facevo più intelligente sai? Sono venuto a prenderti.> mi sussurrò di rimando stringendomi di più nel suo abbraccio.
< Non sei arrabbiato?>
< Arrabbiato? No, più... preoccupato.>
< Okay, noi leviamo le tende! Bye bye.> dissero i due facendo ciao ciao con la manina.
Mi avevano intrappolato.
Ancora.
Brutti bastardi!
Il verde intanto aveva sciolto l'abbraccio, allontanandosi leggermente.
< Perché sei scappato di nuovo? A proposito questo è un brutto vizio che hai sai!> disse ridendo, per sminuire un po' la tensione.
Non gli risposi.
Che gli avrei mai potuto dire.
Non mi sentivo in grado di essere un bravo genitore, non ero in grado neanche di badare a me stesso manca poco.
E poi avrei rovinato le nostre carriere.
Tutti i sacrifici fatti andati, come in una nuvola di fumo dissipata dal vento.
< Ti prego parlami! Come posso capirti altrimenti? >
Il suo tono ora più triste completamente in disaccordo col sorriso di prima faceva leva sulle mie insicurezze e sui miei sentimenti verso di lui.
Come era prevedibile alla fine cedetti a quei suoi grandi occhi verdi.
< Non sono pronto.>
<Per cosa?>
< Tu non capisci, le persone, tutti quanti cambieranno opinioni su di me e la tua immagine verrà inevitabilmente portata nel fango a causa mia, non sono uno di quegli omega da trofeo che puoi esibire per la loro bellezza ed educazione ad ogni evento possibile ed inimmaginabile.
Non sono perfetto, ho un caratteraccio e sono un attacca briga di prima categoria tu più di chiunque altro lo sai.
Avremo dei bambini e io sarò impegnato con loro, non potrò più essere l'eroe numero uno che sognavo, con questo scandalo però non potrai esserlo neanche tu! Ti senti pronto a rinunciare ai tuoi sogni di una vita intera solo per finire a fare l'eroe qualunque con una famiglia disastrata?>
Ecco l'avevo detto, finalmente tutto quello che pensavo era uscito dalla mia bocca e come un fiume in piena aveva travolto ogni cosa.
< Davvero tu pensi questo di me? Che potrei volere qualcun'altro che non sia tu?
Davvero credi che io voglia una mogliettina di casa perfetta da usare come soprammobile?
Io voglio al mio fianco una persona che come te metta in discussione ogni cosa che faccio, con cui litigare e in grado di prenderne decisioni in maniera autonoma.
La nostra famiglia non sarà un disastro ma l'inizio di qualcosa di meraviglioso e in fondo non siamo normali neanche noi perciò perché volere qualcosa del genere?
Io ti amo e te anche, quindi dov'è l'ostacolo che vedi?
Se ti preoccupano le altre persone, non ci pensare a me basti tu e i nostri sogni si avvereranno ci vorrà solo più tempo e più fatica.
Dopotutto ci siamo sempre impegnati duramente per ogni cosa questa non sarà così diversa.>
Mi aveva lasciato senza fiato, ogni problema era apparso così gigantesco nella mia testa e così piccolo invece detto da lui.
Sospirai ora più tranquillo.
< Andiamo maledetto ci aspettano a casa, in più devo saldare un debito con quei due traditori.> dissi pronto a fare esplodere quei due baka.
Ma in fondo volevo anche dirgli grazie, senza di loro probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di chiamarlo.
Lui rise mentre io mi voltavo verso i due villain che scesi dall'albero in evidente ascolto ( da sottolineare molto antisgamo ) cominciarono a correre come dei razzi.

Già sarebbe iniziata una splendida avventura da ora in poi, con l'aggiunta dei un nuovo arrivato.

Neko-ginny

Il prossimo capitolo sarà l'epilogo mi scuso immensamente per il ritardo e spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ricordo che le vostre opinioni sono importanti e bene accette, soprattutto se costruttive.

Ps: Che avete fatto in queste vacanze?

☆◇☆◇

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