- "Dai, muoviti!"
- "Si può sapere perché continui a spingermi? Ti ho già detto di no"
- "Ssssh!"
- "Non fare <Ssssh> a me!"
- "Non farti pregare. Piegati, dai entra! Presto, sotto, sotto!"
- "Ho capito, non spingere! Vado"
- "Sta zitto o ci scopriranno!" disse prendendolo per il polso e spingendolo minacciosamente troppo vicino al suo viso.
- "Non ho parlato. E poi sei tu quella che grida!" , il naso arricciato all'insù non voleva ammettere risposte, ma il rossore sul suo viso, ormai irrimediabile a causa della breve distanza che lo separava da quello di lei, ne sminuiva l'autorità.
Era noto a tutti che quella tigre non si facesse mettere i piedi in testa da nessuno e infatti gli tappò la bocca con la mano paffutella. Lui cercò di divincolarsi ma invano, e rinunciando, continuarono così a spiare la coppietta felice, nascosti nel loro rifugio improvvisato.
Avete ragione, avete ragione, cari lettori. Le presentazioni sono d'obbligo. E allora eccoli a voi! Due invitati a un matrimonio. Bhe per essere sinceri, non due invitati qualunque, no no no! Bensì il paggetto incaricato di portare gli anelli, nipote dello sposo, della veneranda età di dieci anni e la damigellina incaricata dei fiori, nipotina della sposa, anch'essa ormai stagionata, dopotutto sei anni sono sei anni! Due giovani protagonisti dunque che nel mortorio generale, alla fine della funzione solenne, invece di restare con gli altri invitati, avevano scelto di spiare gli sposi che si erano allontanati per un momento di intimità... Oddio forse dire "spiare" è un parolone! Diciamo piuttosto che la nostra giovane rosellina volesse guardarli più da vicino e che avesse trascinato con sé il nostro piccolo Romeo, che come avrete intuito dal loro piccolo battibecco, non era proprio favorevole alla cosa... Eeemm era contrario... Ok era proprio stato incastrato da lei! Ma il punto è che i due ora erano bloccati, tremendamente vicini l'uno all'altra, stesi sotto a un cespuglio di rose bianche, a poca di stanza dai novelli sposi.
La coppia comunque non sembrava averli notati, anzi, poco distante da loro, era intenta a baciarsi con passione, all'ombra di un grande gazebo fiorito.
- "Sono così carini" sussurrò la piccola strappando inconsciamente una rosa del cespuglio.
- "Per me non dureranno, mamma e papà dicono che litigano spesso! Ora che si sono sposati sarà anche peggio! Gli adulti sono proprio stupidi!" fece il bambino riaggiustandosi per l'ennesima volta il fazzoletto da taschino della sua sgargiante giacca da paggetto, di cui per altro andava molto orgoglioso.
- "Quanto sei cattivo! Sono carini insieme, davvero una bella coppia. Tu di queste cose non capisci niente"
- "Ha parlato quella che nel panico si è dimenticata di gettare i petali per la sposa!"
- "Cosa c'entra?! È che tutti quegli sguardi mi hanno innervosita, ecco tutto..." disse distruggendo la rosa che aveva colto.
- "Certo!", ma non fece in tempo ad aggiungere altro che venne preso alle spalle e trascinato fuori dal cespuglio per un'orecchia da una madre, a suo dire sempre troppo ansiosa per il figlio.
Dolorante trattenne i mugolii di disapprovazione quando la donna gracchiò: "Ecco dov'eri finito! Questo non è il posto adatto per dei bambini, tornate a giocare con gli altri e lasciate in pace gli sposi!". Con quest'ultima sentenza si era rivolta a entrambi. La nostra piccola damigella era sgusciata fuori a malincuore e la guardava ora con l'aria di chi si lamentasse per un grande spettacolo rovinato. Si volse un'ultima volta per guardare la coppietta felice ormai lontana, ai suoi occhi esseri fatati, incarnazione dei suoi giovani sogni. Poi il paggetto la prese per mano e i tre s'incamminarono verso il resto degli invitati.
Nel silenzio di quella breve passeggiata il bambino, guardando il broncio sul bel visino della sua amica, pensò istintivamente che le avrebbe preso quel dannato mazzo di fiori; non sapeva perché, ma aveva sentito che tutte le invitate ambivano a sottrarlo alla sposa. Mentre lo dicevano sorridevano sempre e ridevano tra loro, perciò avrebbe fatto tornare il sorriso anche a lei! Doveva essere alquanto prezioso questo bouquet, o magari conteneva un tesoro nascosto in mezzo a tutti quei piccoli nastri colorati! Sorrise pensando all'effetto che avrebbe procurato nel donarglielo ed accelerò il passo in modo deciso.
Il tesoro alla fine sembrava essere inesistente, ma la faccia che fece lei quando glielo porse, davanti a tutti gli invitati che applaudivano, fu molto più preziosa di un anello di diamanti.
Allora le cose per quei due erano ancora rosee.
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Raccolta di Storie Brevi
Short StoryOgni parte è separata. L'ordine di lettura potrete deciderlo voi a seconda di quello che vi attira di più. Sono piccoli testi , descrizioni o idee complete nella loro brevità. Buona lettura!