"Stanotte gli dei mi hanno benedetta. Guarda che cielo ricolmo di stelle...".
Posò il libro che aveva in mano e avanzò lentamente verso la grande finestra aperta. Le candele le illuminavano il giovane volto, ingentilito dai tenui colori del trucco appena fatto. Le sue vesti di seta rilucevano al lume di quelle fioche bocche di fuoco e le lucciole, che vi erano ricamate, parevano scortarla in quel suo lento incedere.
Fuori, tra i rami dei peschi, vide ballare trasportati dalla brezza notturna, dei petali delicati: uno di questi cadde nel laghetto delle carpe e scomparve inghiottito dall'acqua calma e fredda. Sospirò pensando al suo destino: "Siamo molto simili tu ed io".
Ripensò alla prima volta in cui era entrata in questa casa. Era il giorno delle sue nozze. Erano venuti da ogni dove per omaggiarla. La portantina era stata decorata elegantemente e tutti coloro che la vedevano passare non potevano fare a meno di seguirla, come se una forza occulta li trascinasse. I suonatori erano allegri ed i servi distribuivano denaro alla folla per i giorni propizi a venire. Lei, la sposa in rosso, la più bella delle figlie del primo ministro; lei, la concubina più amata dell'imperatore. Sorrise tristemente e richiuse la finestra.
Il grande fermaglio d'oro che fermava l'intricata acconciatura sobbalzò quando girò di scatto la testa verso il vetusto portone di legno. Erano infine arrivati: due dame di compagnia dall'aspetto orribile che avanzavano come uccellini atterriti e l'eunuco di fiducia dell'imperatore. Una sorreggeva su di un vassoio argentato la piccola coppa impreziosita da gioielli e letale per il veleno che conteneva.
I tre s'inginocchiarono all'unisono. L'eunuco esordì: "Vostra maestà, è il momento". Dunque erano queste le ultime parole che avrebbe sentito lasciando questo mondo.
Non era neanche venuto a dirle addio, non un comando regale, non una lettera... "Così mi dimostra il suo amore!". A passi lenti, ma decisi, si avvicinò, prese quel calice amaro e ne trangugiò avida il contenuto adempiendo senza esitare alla sua condanna. Nella loro notte di matrimonio le aveva offerto lo stesso vino. Il suo ultimo saluto.
Mentre sentiva la morte afferrarla, una lacrima solitaria le velò lo sguardo risoluto e fiero. Chiuse gli occhi e le dame atterrite gridarono il suo nome; ma questo ormai era solo un eco lontano e senza più un senso. Dopo essere caduta a terra priva di vita, una lucciola, come nata dalle sue vesti, lì dove la stoffa abbracciava il petto ancora caldo, si alzò in volo in un triste volteggiare.
Si diceva che il primo ministro avesse tramato contro l'imperatore in una congiura e che fosse stato perciò eliminato con tutta la sua famiglia come monito. Persino l'amata regina era caduta.
Per tre giorni le lucciole si rifiutarono di mostrarsi ad occhi mortali. Per tre giorni la città si ammantò di lacrime.
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Raccolta di Storie Brevi
Historia CortaOgni parte è separata. L'ordine di lettura potrete deciderlo voi a seconda di quello che vi attira di più. Sono piccoli testi , descrizioni o idee complete nella loro brevità. Buona lettura!