La seduta

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"Vedo che ha fatto grandi progressi" esordì il dottor Brown dalla sua comoda poltrona di pelle. "Lei dice? A me non sembra proprio" rispose il paziente. Ormai ci aveva rinunciato: erano già due mesi che andava dal dottore, ma sembrava che a trarne beneficio fosse solo quest'ultimo. Già cinquecento euro andati in fumo! Era ovvio che poi la stanza sembrasse tanto sfarzosa... "Lei è sempre così negativo. Davvero non riesce a vedere i passi in avanti che ha fatto? Eppure sono evidenti!", "No davvero dottore", "Ebbene, allora mi dica: soffre ancora di incubi?". Ci pensò su, ma non sapeva come dirglielo. Come spiegare che gli incubi di notte erano spariti solo per poi materializzarsi davanti ai suoi occhi di giorno, come chimere assetate del suo sangue? "Sì, gli incubi sono spariti", "Bene, bene e che mi dice dei suoi giramenti di testa?" dinuovo silenzio. Certo non aveva più malditesta da almeno quattro settimane, ma in compenso la mano aveva ripreso a tremargli convulsamente. "Scoparsi come per miracolo!", "Oh! Ha visto dunque? Come dicevo lei ha fatto molti progressi, tuttavia...", "Tuttavia?" ora era già più interessato a quelle parole senza senso del dottore. "Tuttavia perché non ha seguito il mio ultimo consiglio?". "È vero",pensò,"Ecco un punto su cui davvero non posso deriderlo...". Lo fissò perplesso, poi sorrise ed infine accendendosi il sigaro disse con fare noncurante: "Semplice distrazione dottore, ho avuto così tanti impegni in questi giorni che ho dimenticato di seguirlo, spero lei mi perdonerà". Come se quel consiglio avesse potuto salvarlo. Il dottore sorrise accondiscendente, annotò qualcosa sul suo taccuino, sempre così intonso di note, e porse il posacenere al suo paziente. Per qualche minuto ci fu una pausa che sembrò durare un'eternità. I due evitavano accuratamente di incrociare lo sguardo. Fin dal principio sapevano che si stavano mentendo reciprocamente, ma andava bene ad entrambi: un dottore fanfarone che vendeva parole vane a dei disperati pur di continuare a vivere negli agi ed un paziente annoiato e stufo della vita con molti soldi da sprecare in futili perdite di tempo. Qualsiasi cosa pur di non affrontare la realtà: stava morendo. Il grande orologio a pendolo batté le tanto insperate 10:00 e i due si congedarono. Si sarebbero rivisti il giorno dopo, per raccontarsi ancora altre bugie a pagamento.  

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