~Adrien~
Entrai nella pasticceria Dupain e mi guardai intorno, per loro era ancora presto per chiudere e avevano tanto lavoro e tante consegne da sbrigare.
Questo era l'unico svantaggio nell'avere la pasticceria migliore di tutta Parigi.In quegli anni, in cui Marinette era stata via, avevo passato tanto tempo lì dentro.
Mi piacevano i loro dolci e appena mi era possibile ne approfittavo per venire a prendere qualcosa.
Un po' di volte ero rimasto persino a dare una mano, più per passare il tempo che per altro.- Oh, Adrien! - esclamò la signora Dupain-Chang - Che bella sorpresa! Cosa ti posso dare? -
- In realtà, questa sera, sono qui per Marinette - confessai - L'ho inviata a cena fuori -
Lei mi guardò un attimo perplessa, poi scoppiò a ridere di gusto.
Che cosa c'era di divertente?
- Oh, dio...non...non ci credo... - balbettò felice - Mia figlia non ha detto che usciva con te e quando gli ho chiesto se avesse incontrato qualcuno dei suoi amici mi ha detto di no! - esclamò
Poi scosse il capo e mi si avvicinò
- Sei un caro ragazzo Adrien, trattala con i guanti - disse
- Non si preoccupi per questo - risposi - So bene come devo trattarla -
- Scusami se mi sono messa a ridere prima ma, è ancora tutto così surreale, già il semplice fatto che Marinette sia tornata a casa -
E come potevo dargli torto?
Avevo avuto più o meno la stessa reazione quella mattina, quando l'avevo vista.
Eppure la prima cosa che avevo pensato non era il fatto che fosse tornata, ma semplicemente che era bellissima e lo era così, senza sforzi.
Solo dopo avevo pensato che potesse essere un'illusione. Forse era stato per quello che le avevo preso la mano, per vedere se era vera.
Se era davvero lì.- Adrien... - mi sentii chiamare e spostai lo sguardo dalla signora Dupain-Chang
Marinette era sulla porta che portava al piano di sopra: portava i capelli sciolti, lunghi fin quasi al sedere, un vestito rosso che era lungo fino al ginocchio, senza spalline e stretto in vita, ai piedi un paio di ballerine con un minimo di tacco; era a malapena truccata ma stava benissimo
- Ciao Marinette - la salutai alzando la mano
- Ciao -
- Emh...allora, andiamo? - chiesi allungando una mano verso di lei
Esitò, di nuovo, avevo notato che aveva fatto la stessa cosa quella mattina, ma poi mi affermò la mano con delicatezza.
- La riporterò tutta intera signora - dissi rivolgendomi alla madre
- Adrien...quante volte devo dirti di chiamarmi Sabine? -
Sorrisi e scossi il capo
- L'educazione è un'abitudine dura a morire - dissi uscendo e portando Marinette con me
Una volta soli gli dissi quello che mi frullava per la testa da quando l'avevo vista
- Mary... -
- Mh? -
- Sei bellissima stasera -
***
~Marinette~Quante volte nella mia vita avevo desiderato che Adrien dicesse quelle parole, quante volte avevo sperato che venisse da me e mi dicesse quelle due parole.
E ora l'aveva fatto per davvero...Mentre eravamo al ristorante che aveva prenotato mi presi il lusso di guardarlo per bene, in quei quattro anni era cambiato molto: si era alzato e aveva messo su un bel corpo, con la camicia bianca che indossava si vedevano il fisico asciutto e gli addominali, per non parlare dei muscoli delle braccia che erano molto più che definiti; aveva dato una sistemata ai capelli, non portava più quella zazzera folta e scompigliata, adesso erano più corti in particolare ai lati, anche se andavano ancora da tutte le parti, ed erano molto meno folti; i tratti del viso erano marcati, chiaro segno che quello davanti ai miei occhi non era più un quindicenne ma un uomo e gli occhi erano rimasti di quel verde che mi piaceva tanto, anche se avevano delle sfumature decisamente più cupe rispetto a prima.
- Allora...hai deciso che cosa ordinare? - mi chiese Adrien distogliendomi dai miei pensieri
- Oh...Emh...in realtà no... - balbettai
Ero troppo impegnata a studiarti!
Ripresi a consultare il menù e lo sentii sospirare.
Era da quando l'avevo visto che volevo chiederglielo ma non mi era mai sembrato il momento giusto e non sapevo se lui volesse affrontare quell'argomento.
Ma da brava amica era giusto sapere che cosa ne pensava e soprattutto come stava.- Adrien...tu come stai? Rispondi sinceramente - dissi
- Io? Bene! - rispose - Perché me lo chiedi? -
- Ho saputo...che non vivi più a Villa Agreste - dissi
Volevo che fosse lui a parlare, ad aprire il discorso, a dirmi come stava realmente.
- Ah...quello... - borbottò - Non ho nulla da dire, sono cresciuto ed ero stufo di essere trattato come un dipendente e non come un figlio -
Lo guardai sperando che continuasse.
- Io e lui...non siamo mai andati d'accordo, sarebbe successo prima o poi - disse - Ma così sto molto meglio, sono un uomo libero -
Sorrisi
- Mi basta sapere che tu sei felice - dissi sinceramente
- Te ne andrai di nuovo, Marinette? - mi chiese guardandomi negli occhi
Perché mi stava facendo quella domanda?
Me lo aveva già chiesto se ero tornata per restare oppure no.- No, non me ne andrò più - risposi - Perché me lo chiedi? -
Mi fece un sorriso, uno sincero, forse il primo da quando ci eravamo rincontrati
- Perché se è così posso dirti che ora sono felice - rispose - Sono felice se ci sei tu -
Mi sentii sciogliere, un forte calore mi invase da capo a piedi...
Che cosa stava succedendo?
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Dopo tanto tempo...ho capito di amarti!
FanfictionAvete presente l'episodio in cui la madre di Chloé invita Marinette ad andare con lei per studiare nella migliore scuola di moda? Avete mai pensato...e se la nostra eroina avesse accettato alla fine? Sono passati cinque anni da quando Marinette si...