Che cosa hai combinato?

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~Adrien~

- Allora? - chiese Nino

- Allora cosa? - chiesi a mia volta

Quella mattina si era precipitato in casa mia come una furia, tartassandomi di domande su Marinette.

- Che cosa hai fatto a Marinette? - chiese - Mi ha chiamato Alya preoccupata dicendomi che la nostra amica comune è sotto shock -

- Non ho fatto nulla - borbottai

Chissà perché quei due ne stavano facendo un affare di stato!

Nino mi afferrò per le spalle costringendomi a mettermi seduto. Stavo troppo bene allungato sul divano!

- Stai mentendo! -

- Dio santo! Gli ho detto solo la verità - ammisi - Gli ho detto ciò che provo per lei e abbiamo anche battezzato il divano -

Il mio migliore amico sgranò gli occhi

- Che...che tipo di verità? -

- Gli ho detto chi sono -

- È lei non l'ha presa malissimo visto che ha chiesto il secondo round - si intromise Plagg uscendo dal suo mobile con la scorta di camambert

Lo fulminai con lo sguardo.
Plagg sapeva essere invadente, molto

- E io sono felice perché potrò stare con la mia Tikki! - esclamò dopo, felice

- Ma...che...aspetta, quindi!... - balbettò Nino

- Fatti gli affari tuoi - risposi alzandomi dal divano per sgranchirmi le gambe - Mi faccio un caffè, tu lo vuoi? -

- Non cambiare discorso - mi rimproverò Nino

Lo ignorai e me ne andai in cucina.

Dopo il litigio con mio padre, appena ero diventato maggiorenne, mi ero preso un appartamento tutto per me lontano da casa: era un trilocale; camera da letto, cucina e salotto insieme e bagno. Vivevo lá già da due anni ormai e stavo decisamente meglio di quanto stavo a Villa Agreste.

- E quindi l'ha presa bene... - borbottò Nino seguendomi e sedendosi al tavolo.

Sembrava parecchio scioccato dalla cosa, comunque non era un problema mio se lui non riusciva ad accettare che io e Marinette potessi creare un rapporto che andava oltre la semplice amicizia.

Il mio cuore le era sempre appartenuto, anche se non me ne ero mai accorto prima.
Solo quando era andata a New York avevo aperto gli occhi e adesso che era tornata non le avrei più permesso di andare via da me.
Piuttosto sarei andato con lei se si fosse azzardata ad andarsene senza coinvolgermi.

- E quindi... - cominciò

Ma in quel momento il campanello suonò e gli lanciai un'occhiata

- Va ad aprire Nino - dissi

Lui sbuffò ma obbedì

Il caffè era quasi pronto

- Penso che dovrai fare un caffè in più - disse il mio migliore amico ammiccando

Lo guardai, aveva un sorriso allussivo e gli occhi che brillavano soddisfatti.
Dietro di lui c'era proprio Marinette che mi fece un sorriso dolce.
Gli feci l'occhiolino e lei arrossì.

- Marinette - esclamò Plagg andando in contro alla portatrice della coccinella

- Anche io sono felice di vederti Plagg - disse Marinette

- Tikki, Tikki dov'è? -

- Eccomi! - esclamò il piccolo kwami uscendo dalla borsa della portatrice

- Io mi prendo il caffè e me ne vado - disse Nino guardandosi intorno indifferente

Alzai gli occhi al cielo e versai le tazze di caffè, mente i nostri kwami sparivano dalla nostra vista.

- Salve My Lady - dissi ammiccando verso Marinette

Lei mi venne incontro, mi poggiò la mano sul petto e mi diede un bacio a stampo sulle labbra

- Ciao micetto -

Sorrisi e abbassai il capo per dargliene un altro

- Oddio no... - sentii lamentarsi Nino - Siete orribili -

- Nino, prenditi questo benedetto caffè e vattene - dissi prendendo Marinette per i fianchi e stringendola al mio corpo

- Adrien... - mi ammoní lei

Il mio migliore amico afferrò la tazzina, la mando giù in un sorso e scappò via

- Andateci piano, voi due! - esclamò prima di chiudersi la porta alle spalle

- E ora... - sussurrai prendendo Marinette per i fianchi e facendola sedere sul ripiano della cucina.

Mi misi in mezzo alle sue gambe e ripresi a baciarla.
Lei si sciolse tra le mie braccia.
Dio santo quanto mi era mancata in quegli anni!

                              ***

~Marinette~

Ero, forse, arrabbiata con Adrien

Sapere che il ragazzo che amavo e che mi considerava una semplice amica, in realtà mi amava in un'altra forma era stato un bel colpo.

Una parte di me avrebbe voluto ammazzarlo in men che non si dica.
Ma poi aveva detto una cosa dolcissima: aveva detto che quando ero andata via aveva capito di non essere innamorato di Ladybug ma ben si di Marinette, quando aveva detto che avrebbe fatto tutto per me e che le cose che aveva fatto le avrebbe rifatte mille volte, per me. Avevo ceduto.

Adrien o Chat Noir che sia mi amava e non c'era niente da aggiungere

La cosa più scioccante era stato scoprire che il perfetto modello che avevo sempre messo sul piedistallo, era quel gatto disgraziato!

Ma in realtà era stata una liberazione...

- A che pensi, My Lady - mi chiese dandomi un bacio sulla spalla nuda

- Sto ancora decidendo quale parte di te preferisco - risposi voltandomi a guardarlo

Non riuscivo a credere che quel ragazzo era mio.

Eravamo nel suo letto e ci stavamo facendo le "coccole"

- Dovresti preferire quella vera - mi disse poggiando la testa sul mio petto

- E sarebbe? - chiesi cominciando ad accarezzargli i capelli

- Quella di Chat Noir - ammise

- Ah, che affare! - esclamai

Alzò la testa per fulminarmi e non riuscii a non scoppiare a ridere

- Scema - sussurrò

Poi si sollevò sui gomiti e catturò le mie labbra con le sue in un bacio di fuoco...







Dopo tanto tempo...ho capito di amarti!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora