He's Taehyung |Taekook

Capitolo 27

Appena il medico mi dice quello che è successo a Tae, se ne va, ed io mi precipito da lui.
«Amore, come va?» gli chiedo dolcemente accarezzandogli il viso.
«Diciamo che potrebbe andare meglio» mi risponde lui.
«Ho parlato con il dottore, oggi pomeriggio potrai uscire» gli dico.

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Sono ormai le 17:00 e stiamo tornando dall'ospedale, dovrò dire a Taehyung che dovrà essere ricoverato, e penso sarà la cosa più difficile al mondo, non solo per lui, ma anche per me, perché mi sento come se, pronunciando quelle parole, quest'incubo diverrà realtà, invece magari, ignorando il problema tutto si potrà sistemare. Ma non è così, perché lui sta morendo, e se non lo porterò lì lo perderò per sempre. Ed io non posso permetterlo . Non riesco a immaginare a come sarebbero le notti senza lui nel letto, senza il suo calore, o la sua costante voglia di attenzioni, che io amo dargli. I suoi abbracci da dietro, i suoi baci sul collo, le mie mani sui suoi fianchi... Anche portandolo lì non lo potrò avere costantemente al mio fianco, ma lì guarirà e tornerà a stare bene.
Arriviamo casa e mentre i bambini scendono, -Mi-Sun con Haeun in braccio- io aiuto Taehyung, che a fatica riesce a muoversi ormai troppo debole.
Entriamo in camera da letto, e inizio a parlargli.
«Taehyung-ie, dobbiamo parlare» dico serio.
«Di cosa amore?»
«Del tuo problema, e so che a te non sembra di averne, ed è proprio questa tua distorsione della realtà che ti ha causato questo problema.»
«Dove vuoi andare a parlare Jungkook?» dice mettendosi seduto, non riuscendo neanche più a stare in piedi.
«Taehyung, il dottore ha detto che devi essere ricoverato in un ospedale per persone con disturbi alimentari.»
«Non voglio andarci, io sto bene, sono sicuro sia stato solo un pò di stress» dice lui affannato. È così stanco che non riesce nemmeno a parlare, povero amore mio.
«Tae-»
«Io non ci vado Jungkook»
«LO CAPISCI CHE STAI MORENDO?» gli urlo contro.
Mi metto a piangere.
«Taehyung, io i-io non c-ce l-la farei s-senza di te» dico singhiozzando rumorosamente.
Anche se con molta fatica si alza, viene verso di me e mi abbraccia, mentre mi stringe a se.
«Quando devo andare?» mi domanda.
Sono così felice, spero riuscirà a guarire.