Capitolo 17

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Mi risiedo e lei inizia a parlare.
«Vedete, avevo dato ai bambini un compito per oggi: di disegnare la loro famiglia.
Ma io intendevo una VERA famiglia e non quelle cose che vanno di moda adesso in America. I ragazzi devono avere una madre» dice lei.
Sgrano gli occhi e faccio una artista sarcastica.
«Scusi come ha detto? Lei ha il coraggio di dire che non siamo una vera famiglia solare perché ci sono due ragazzi invece che una ragazza e un ragazzo?» le dico.
«Guardate, io non lo dico per voi, non mi importa, tanto sarete voi a finire all'inferno. Io mi preoccupi per i bambini» continua lei.
«All'inferno?» rido nervosame
«Noi dovremmo finire all'inferno perché ci amiamo e perché amiamo quei ragazzi?»
«I bambini crescono disturbati, io voglio vedere la madre, lei si che saprà dargli amore» alza un pò il tono della voce lei.
«Vuole sapere una cosa? Quando io e mia moglie abbiamo divorziato lei è sparita, se ne è andata in un altro paese e non si è più fatta sentire dai bambini. Quindi tragga lei le conclusioni.» dice Kook.
«Io non li ho mai obbligati a chiamarmi 'Appa' perché non è un mio diritto, e anche se la cosa mi avrebbe fatto molto piacere, non posso imporgli niente: Junyong ha fatto tutto di sua spontanea volontà e si mi avesse odiato, di sicuro non lo avrebbe fatto. Quando il mio compagno e sua moglie hanno divorziato, lei è sparita come ha detto Jungkook, se un giorno io e lui non ci dovessimo più amare io continuerei a vedere i bambini, nonostante non siano biologicamente miei figli» dico invece io.
«I ragazzini hanno bisogno della figura materna, la loro madre non si può chiamare Minhyuk»
«Infatti non hanno una madre ma due padri(?)» dice Kook.
«Scusi, in tutto questo, lei non vi conosce, non sa cosa abbiamo passato, cosa stiamo passando e cosa passeremo, solo perché ci amiamo, lei non sa che per poco mi stavano per violentare, lei non sa che sono arrivato a farmi odiare da mia sorella. Lei non sa niente eppure si permette di parlare!!» urlo scoppiando a piangere sia per i brutti ricordi che mi sono venuti in mente sia per la frustrazione di quel momento.
«Io se fossi in lei mi vergognerei di urlare contro un ragazzino di appena 23 anni e farlo piangere. Con permesso noi andiamo via» dice Kook.
Mi prende in braccio e allaccio le gambe alla sua vita e mi metto a piangere contro la sua spalla.
Con ancora me in braccio Kook firma il permesso per far uscire prima Junyong.
Mentre aspettiamo che il piccolo esca, Jungkook non mi mette giù, anzi mi accarezza la schiena e mi sussurra parole dolci. Le bidelle all'entrata ci guardano male ma noi ce ne sbattiamo altamente il cazzo.
Quando il piccolo arriva all'entrata, mi guarda preoccupato.
«Cos'ha Appa Tae?»
«È solo un pò stanco amore non ti preoccupare, andiamo a casa dai»
Dice, il piccolo annuisce e ci avviamo a casa nostra.

 He's Taehyung  |TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora