Capitolo 2

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11 aprile 2019

*driing, driing*
Continuò così per qualche minuto il suono della sveglia.
Non tenevo le forze per sollevare il braccio dalla presa del cuscino per poterla spegnere.
La lasciai suonare, mi sarei riaddormentata comunque.
"Amore, svegliati che farai tardi a scuola!"
Pure mia madre si intromise nell'irrompere la mia quiete mattutina, bussando la porta di camera mia per svegliarmi.
Aprii lentamente solo una palpebra, l'altra era sprofondata nel cuscino così come il resto del mio volto.
Allungai il braccio prendendo il telefono, spensi la sveglia e guardai che ora fosse: 7:15.
Mi dovevo dare una mossa se volevo arrivare in tempo a lezione.
Misi i piedi a terra ed un mucchio di puntini bianchi si pararono davanti i miei occhi.

Cazzo, troppo in fretta!

Misi i primi leggings che trovai per la stanza, un top a maniche lunghe ed una felpa con la cerniera.

Nero, nero, nero.

In bagno lavai i denti e il viso ed appesantii gli occhi con del trucco, piastrandomi i capelli moooolto velocemente, tanto da bruciarmi qualche dito.

Sei proprio sbadata!

Molti insegnanti, ai colloqui, facevano commenti poco cortesi per quanto riguarda il mio vestiario ed il trucco ma si sapeva che non me ne fregava un cazzo della loro opinione.
Erano passati tre giorni da quando mancavo a scuola e, prima che la segreteria chiamasse i miei genitori, mi decisi di andare.
Non che mi facesse paura una sgridata da parte loro ma, meno avevo a che fare, meglio era.

Scesi le scale e in cucina trovai Noah, Alice e i miei genitori, ognuno intento a mangiare qualcosa.
Feci pugnetto con Alice, la babysitter di Noah, nonché colei che mi copriva in qualsiasi momento.
Era piuttosto giovane, aveva due anni in più di me ma, a differenza mia, era molto più responsabile e con la testa sulle spalle.
Scompigliai leggermente i capelli di Noah e mi rivolse lo sguardo strizzando il naso.
"Finalmente sei arrivata, sorellona!"
Mi spinse un piatto di pancake verso il mio posto a sedere, accanto a lui.
"Uh, ma li hai fatti te?"
Chiesi addentando un pezzetto di questi.

Mmm, favolosi!

"Certo, assieme ad Alice."
Ne era davvero fiero.
Ebbene la compagnia di Alice gli faceva tanto bene, era sempre divertente e gli faceva fare attività molto produttive.
Era un faro di speranza in questa casa.
"Immaginavo..."
Lasciai la frase in sospeso mettendo una mano davanti alla bocca.
Noah mi guardò preoccupato, mettendomi la sua manina sulla spalla.
"Cosa c'è Nivy?"
"Io-io... devo vomitare."
Mi chinai dal lato di mio fratello facendo finta di vomitare.
Esplosi dal ridere ritornando a guardarlo in faccia: rimase scandalizzato.

Mi piace troppo prenderlo in giro!

"Pensavo stessi veramente male, buffona."
Mi tirò una pacca dove qualche secondo prima mi stava massaggiando.
Lo trovavo dolce, sensibile e adoravo quella innocenza che si portava dietro ogni bambino della sua età.
Quell'innocenza che conobbi solo per qualche anno, per poi svegliarmi da quel "coma", da quel "letargo" e rendermi conto di quello che realmente succedeva.
"Ti sei svegliata proprio di buon umore, tesoro!"
Si intromise nella conversazione quella voce strillante che cercava di svegliarmi oltre la porta.
Il mio umore cambiò, la fulminai con lo sguardo mentre lei mi guardava con tenerezza e con un sorriso a trentadue denti.
Continuai a mangiare i pancake mentre Noah ed Alice scapparono di casa per la gita allo zoo che aveva organizzato l'asilo.
Era troppo carino con lo zainetto sulle spalle ed il berretto della sua squadra preferita di basket.
Finii la tazza fumante di caffè, era piacevole la sensazione del calore.
Senza dire una parola, mi incamminai verso il corridoio, raccolsi lo zaino da terra e filai da casa.

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