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:" papà che diavolo ci fai qui?" Disse Jungkook non appena scese dall'auto.
Papà?
Dunque quell'uomo losco in giacca e cravatta era il padre di Jungkook?

Fisicamente non gli assomigliava per niente, era abbastanza basso, con una testa rotonda e piccola rispetto al resto del corpo, ma in quanto a portamento erano identici.

Avevano lo stesso sguardo fiero, lo stesso modo di guardare dall'alto in basso le persone, lo stesso atteggiamento spavaldo e sicuro.

Almeno adesso sapevo da chi aveva preso.

Sembrava parecchio arrabbiato...forse sarebbe stato meglio per me rimanere in auto, d'altronde non erano affari miei e l'uomo sembrava non avermi visto.

:" 135 chiamate Jungkook, 135!!
Che cosa stavi facendo di così importante da non rispondere nemmeno?"

La voce profonda dell'uomo si sparse velocemente nel buio della notte che ci circondava, spezzando il silenzio leggero di quella sera estiva.

Magari se fossi riuscito a passare inosservato me la sarei potuta filare via tranquillo.

Piano scesi dalla macchina, appoggiai la portiera e mi diressi in punta di piedi verso la porta di fianco all'ingresso principale riservata al personale.

:" Dove diavolo ti eri cacciato Jimin?"
Urlò Sun non appena mi vide, attirando l'attenzione di entrambi gli uomini che ora mi fissavano.

No, ma io dico,stiamo scherzando?

Sun uscì di corsa dalla Villa dirigendosi a tutta velocità nella mia direzione

:" Ah ma certo, ora capisco tutto!
cazzo Jungkook non riesci proprio a tenertelo nei pantaloni?
Io non ti ho cresciuto così"
Sbottò l'uomo.

:" Papà tu non mi hai proprio cresciuto"
Ribatte Jungkook di rimando con una calma surreale.
:"Che cosa vuoi?"
Il tono freddo, quasi metallico della sua voce mi fece venire i brividi.

:" Io non ti ho mai fatto mancare nulla, ed è così che mi ripaghi?
Ti ho mandato qui per un motivo, e tu non riesci ancora a capirlo.
Non starò ad aspettare che tu cresca, non ne ho il tempo" urlò in modo davvero pauroso suo padre.

Jungkook si mise a ridere. Tuttavia non aveva nulla a che fare con quella che mi aveva rivolto poche ore prima al ristorante, questa era amara, quasi cattiva.
:" Per il tuo Tae Tae invece hai tutto il tempo del mondo non è vero?"

L'uomo si passò una mano sul viso, premendo con forza agli angoli interni degli occhi come se fosse stato colto da un mal di testa improvviso.
Fece un lungo respiro e poi parlò con molta calma
:" tra due settimane hai l'esame, voglio che ti sia chiaro quanto mi è costato darti una possibilità come questa.
Vedi di non sprecarla.
Per quanto riguarda tuo fratello, ne abbiamo già parlato, l'unico ad essere in torto marcio sei tu. Quindi mettiti bene in testa che devi portare rispetto a me e alle mie scelte"

:" Abbandonare mamma è stata una scelta davvero eccellente papà, porto grande rispetto per questa tua decisione"
Continuò Jungkook, con fin troppo sarcasmo nella voce.

L'uomo sbiancò di colpo.

Non mi fu possibile udire altro perché Sun mi trascinò in quella che ormai avevo capito essere per Jungkook una gabbia dorata.

❁ ❁

Provai a dormire con tutte le mie forze, ma non riuscii a tenere gli occhi chiusi per più di tre secondi.
Avevo rimuginato molto sugli eventi degli ultimi giorni, avevo riesaminato fatti e sensazioni, avevo ripercorso all'indietro tutto, nella speranza di avere un quadro generale, ma il percorso che avevo mentalmente tracciato aveva talmente tante vite secondarie o alternative da creare soltanto una gran confusione.

Let me be the promise that you keep Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora