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Il caldo sorriso che Jungkook mi aveva rivolto pochi istanti prima si stava pian piano trasformando in una smorfia di delusione, che gli aveva serrato la mascella e fatto stringere la presa sulla mia mano.

La luce che animava quegli occhi intensi si era affievolita non appena la porta era stata aperta da una cameriera , che probabilmente stava aspettando all'esterno i nostri indesiderati ospiti.

Un uomo ed una donna avevano fatto il loro ingresso all'interno della stanza, portando una sorta di pesantezza nell'aria.

La donna aveva un viso severo, accentuato dal taglio corto che le faceva risaltare il collo estremamente lungo.
I lineamenti non erano più giovanili, e sul suo volto erano rimaste tracce di una passata felicità.
Teneva un braccio poggiato su quello dell'uomo che la stava cortesemente scortando al centro della stanza.

Riconobbi accanto a lei il padre di Jungkook.
Dunque a suon di logica, quella accanto doveva essere la madre.

:" Oh, stavi uscendo?" La voce profonda, e sinceramente sorpresa,  del padre di Jungkook mi fece sobbalzare.

Cosa che non sfuggi all'interessato, del quale i gelidi occhi si posarono sulla mia figura.

:" An.." mormorò continuando a fissarmi.
:" capisco..."

Quel " capisco..", detto con quel tono deluso, mi colpì come un martello.
Cercai di far scivolare via la mano da quella del ragazzo accanto a me, ma ottenni esattamente l'effetto contrario.

:" Si, stavo uscendo. Che ci fate voi qui?" Continuò Jungkook freddo come sempre.
A volte dimenticavo quanto freddo e duro potesse diventare con persone che non erano me.

:" Beh, è casa mia....E ti dovevo parlare, quindi ho pensato che una cena in famiglia non ti sarebbe dispiaciuta."

:" sto uscendo" rispose freddo facendo un passo verso la porta.

:" Jeon Jung-kook, non osare fare un altro passo" ordinò l'uomo.

Jungkook rise sprezzante.

:"Ti prego" sussurrò  a quel punto il padre.

Jungkook mi lanciò un occhiata alla quasi risposi sicuro, come a volergli comunicare che non lo avrei di certo lasciato adesso.

:"ok, ma lui resta e cena con noi" disse postando l'attenzione su di me.

Merda.
ok forse adesso ero un po' meno sicuro.
Sembravano entrambi abbastanza arrabbiati.

:" I-io n-non... cioè no-n penso sia necessario,
non voglio disturbare"
Ma da quando balbetto? Ma scherziamo?

Questa volta fu la donna a parlare
:" sono affari di famiglia" sottolineò.

:" A me non sembra ci sia tutta la famiglia qui.
Dove avete lasciato il moccioso rompipalle?"

:" A casa, e stai certo che non lo rivedrai tanto presto. Pff almeno lui è educato.
Comunque ha solo due anni in meno di te è inutile che fai tanto il superiore. Sei solo un bambino.
Lui non può rimanere, non fa parte della famiglia" disse la donna severa.

Strinsi la mano di Jungkook, che accanto a me aveva cambiato tre gradazioni di rosso sul volto.
D'un tratto si calmò, tornando il Jungkook di sempre.
Sollevò  il mento, come colto da un idea improvvisa.
Si girò verso di me e senza lasciarmi il tempo di reagire mi stampò un bacio.

Let me be the promise that you keep Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora