Capitolo 10

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Il primo passo da compiere, fu colmare i vuoti investigativi della scientifica.
L'hotel doveva sapere chi entrò nella stanza dove alloggiavano i due amanti il giorno dell'assassinio, quindi i due amici avrebbero avuto almeno un punto da cui partire.
Se i receptionist non volevano rispondere alle autorità per timore, avrebbero potuto confessarsi con un uomo affranto, che cercava verità e non giustizia.
Luca digitò sul cellulare i numeri dell'Hotel, mentre Mario sfregandosi nervosamente le dita, aspettava che dall'altro lato alzassero la cornetta.
La luce intensa proveniente falla finestra proiettava sulle parete due sagome nitide e scurissime di forte contrasto con le pareti pallide, la scena sembrava quella di un vecchio film noir.
La conversazione al telefono rimbombava nelle orecchie di Mario, fino a confondersi con suoni martellanti come esplosioni.
Il receptionist che interloquiva al telefono era un giovanissimo ragazzo con tono sfuggente, non rilasciò nessuna dichiarazione né una pietosa confessione.
Il tono della voce tremante del receptionist, era sicuramente più sincero delle sue parole commedianti che colpivano duro lo stomaco di Mario, liquidato presto con un "mi spiace, devo lavorare".
La strada che i due amici stavano provando a seguire, sembrava lontana dalla soluzione.

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