Una delle mail più agghiaccianti di quella famosa lista, era l'unica inviata da Beatrice contenente una fattura come allegato.
La freddezza con il quale Beatrice rispondeva professionalmente a tutte quelle minacce era sconvolgente. O più semplicemente, era una strategia per non destare sospetto in Mario, così che Lucio, leggendo quelle mail, fosse percepito come un povero alienato, del tutto innocuo.
Se Mario fosse venuto a conoscenza di tutto questo, probabilmente la loro storia sarebbe finita in un batter d'occhio, e Beatrice lo sapeva bene.
Gli ultimi incontri con Lucio, stavano cominciando a spaventare più del dovuto la psicologa che rinominò quella casella di posta elettronica come "prove".
Come se un giorno, quando qualcuno avrebbe tentato di ucciderla, lei avrebbe potuto difendersi con quelle mail.
Così però non era stato, e per quanto possa essere triste, Beatrice aveva proseguito la sua storia egoisticamente.
Non curandosi di Mario e di suo figlio, più che di sé stessa.
Questa storia, disegnata ormai nitidamente dalle prove, disturbante e fredda come un thriller di King, faceva sentire Mario in colpa.
In un certo senso le parole della scientifica erano vere: Beatrice s'era suicidata.
La proposta di Mario insieme alla gravidanza dell'amata, avrebbero creato inconsciamente i presupposti per il quale la morte di Beatrice trovò realizzo nella mente del suo carnefice.
Una matassa, che non poteva essere sciolta, se non con la morte di Bea e così le sue arterie furono recise.
Com'è possibile che la scientifica non si sia accorta di nulla?
A questo i due amici non sapevano ancora rispondere, e non gli importava più di tanto.
In una storia come questa la soddisfazione dove la si può trovare?
Beatrice è morta soprattutto per colpa di sé stessa, anche se per mano di un folle.
Nessuno avrebbe vinto niente: Lucio non avrebbe stretto a sè Beatrice, Mario non avrebbe riavuto sua moglie e Beatrice non avrebbe mai più riottenuto la sua vita.
La fattura contenente l'indirizzo del carnefice si rivelò per Mario e Luca, un importante indizio che li avrebbe portati direttamente nella tana dell'assassino.
Presero ogni cosa, dalle fotografie, al computer di Beatrice.
Gettarono tutto dentro il cofano dell'auto che a gran velocità li portò sotto casa di Lucio V.
Il viaggio verso la destinazione parve infinito, in quella mezz'ora fu impossibile contare quante lacrime scesero pesanti dagli occhi di Mario mentre stringeva il volante della sua auto.
Luca chiuse gli occhi per tutto il tempo, qualsiasi cosa sarebbe successa da lì a poco, l'avrebbe fatta per il suo amico, per Beatrice e per il loro figlio.
In un certo senso, anche lui era stato colpito brutalmente da questa storia.
Le chiavi dell'auto restarono appese, lo sportello rimase spalancato.
Mario sembrava non vedere l'ora di fissare negli occhi il carnefice di quell'omicidio.
Una volta arrivati dinanzi alla porta, questa era socchiusa.
Sembrava che qualcuno fosse già entrato, o probabilmente come Luca invitò a ragionare, Lucio li stava già aspettando.
Mario entrò impavido come chi non ha nulla da perdere, se non la propria vita dilaniata.
Controllò ogni singola stanza, gridando il nome dell'assassino. Ma nessun uomo si pronunciava in risposta a quelle urla se non un timido eco.
Luca temeva un agguato, e seguiva Mario stringendo i denti e sudando freddo.
Pregava tra sé e sé che lui e l'amico, non perissero per la stessa mano che uccise brutalmente Beatrice.
Ad un tratto Mario si fermò davanti all'entrata dell'ultima stanza in fondo al corridoio.
Luca sporse la testa oltre le spalle dell'amico e notò un corpo disteso a terra, con il busto poggiato alla parete.
Una pozza di sangue bagnava parte della moquette attorno a lui.
Un biglietto attaccato al suo maglione infeltrito con una spilla da baia citava: "Mi dispiace. Ho fatto il possibile per impedire che Beatrice venisse uccisa, ma non sono riuscito a fermare quel bastardo. Non sono capace di vivere senza lei, senza le sue cure. Spero che almeno voi, riusciate a fare giustizia. Lucio Valdosa".
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ASSASSINIO DI BEA
Mystery / ThrillerSolo 12 brevissimi e coinvolgenti capitoli. "Gelosia ossessiva, disturbi di personalità, farmaci psichiatrici e un amore non corrisposto. Non è forse un mix di elementi perfetto per un potenziale omicida?" Questo è il racconto di una giovane coppia...