Niagara Falls.

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Danny Pov:

Non ho dormito tutta la notte! Ormai non dormo da non so quanto! Come cavolo faccio a fare bene il mio lavoro se ho la testa altrove? Non posso sopportare che lei mi odi. Ma forse è meglio così. Questo amore non mi porterà da nessuna parte. Non ci può essere niente a parte dolore. Per me ovviamente, perchè lei mi dimenticherá non appena farà ritorno nella sua Alleran. Sto male, ma d'altronde lo sapevo a priori che finiva così. Non dovevo cedere. La mente doveva essere più forte del cuore. Come ho potuto prendere una infatuazione così forte? Mi sento come un ragazzino alla prima cotta con la differenza che quando è successo, non provavo tutti questi sentimenti amplificati. Lei. Lei è diversa. Mi ha fuso tutti i neuroni del cervello. Lei mi è entrata dentro. Si é marchiata a fuoco nella mia anima. Lei. Lei è la cosa più bella e la mia rovina, perché sento che sarebbe la donna con cui vorrei condividere la mia vita e che amerei anche da vecchio decrepito, se solo potessi. Mi sono infilato i guantoni e ho preso a pugni il sacco in palestra. Per scaricare la tensione accumulata. Più lo picchiavo e più ero arrabbiato. Perché sono destinato a fare tutto da solo? Il destino è sempre stato crudele e ha sempre preteso troppo da me. Pensavo di farcela. Ma forse non sono forte come pensavo e come il nonno voleva che diventassi. Sento che anche la mia squadra mi ha abbandonato e che dopo questa missione, che hanno preso alla leggera, andranno per la loro strada e io rimarrò a leccarmi le ferite come sempre. A proposito! Sono tornati? Sono in pensiero anche per loro. Io sono fatto così. Alle persone a cui voglio bene dò tutto me stesso. Non posso farci niente. Per verificare, sono entrato nel loro attico e fortunatamente erano tutti a dormire. Sul tavolino delle chiavi, ho trovato la ricevuta del taxi. Matt aveva scritto: "Questa corsa me la ripaghi, coglione guasta feste! A domani!" ho riso e gli ho lasciato i soldi sul tavolo. Con lui devo sempre fare il fratello responsabile e rompi palle, perché non vuole proprio crescere e mettere la testa a posto però so che posso sempre fare affidamento su di lui. Anche se non ho mai avuto davvero bisogno. Io sono responsabile e organizzato, orgoglioso e allergico alla parola aiutami. Tuttavia a volte penso che sto perdendo anche mio fratello. È normale. Certo. Si cresce, ci si lega in una relazione e si prendono strade diverse, però è difficile sapere che non è più come prima, quando eravamo il mondo l'uno dell'altro e ci divertivamo a guardare la partita con una birra e una pizza al salamino piccante. Prima eravamo fratelli, ora siamo quasi estranei e lui, giustamente, ha occhi solo per Meg e io non so più chi sono. Ho perso la via e ultimamente, nonostante i sentimenti per Grace che sono sbocciati, mi sento sempre più solo, inutile e senza un traguardo da raggiungere. Sospiro chiudendo la porta dietro di me. Mi attende una passeggiata ristoratrice, perché con le chiavi del Suv in tasca, ho intenzione di andare fino a Time Square a recuperare l'auto nel parcheggio sotterraneo della discoteca.
Adoro la notte perché New York è la città che non dorme mai. In questo siamo uguali. Solo che io sto per impazzire, lei invece, quotidianamente, guadagna di fascino e magia. C'è un motivo per cui è la città americana più visitata dai turisti no? Finalmente l'auto. Cominciavo a sentire dolore ai muscoli.
Ho schiacciato il tasto di apertura delle porte sul telecomando, ma qualcuno mi ha messo un sacco in testa e mi ha trascinato via. Ci risiamo! Perché rapiscono sempre me? Che cosa avrò mai fatto questa volta? Cavolo! Ho fatto troppo. Non potevo toccarla invece l'ho abbracciata, baciata, presa in braccio, vista in biancheria intima e ok... Ora sì che sono nei guai! Mi avevano avvertito in fondo! Solo che...
Quando mi hanno tolto il sacco avevo una luce fortissima puntata negli occhi. Ero ammanettato su una sedia in un deposito o un posto poco pulito, puzzolente, umido e freddo.
Poi una figura sfocata si è avvicinata sempre di più. Credo sia una donna, ma non posso esserne sicuro. La mia teoria ha avuto conferma solo dopo che mi ha parlato.
"Agente Williams! Con mio disappunto devo informarti che stai facendo indagini scomode! Tutto deve rimanere così com'è. Tutto deve andare come l'abbiamo pianificato. Ti prego di desistere e lasciare perdere. Non interferire o te pentirai amaramente."
"Lasciare perdere? Non se ne parla! Hanno tentato di uccidere la Principessa Grace e lei è sotto la mia responsabilità!"
"Sì certo! Lo so e la Principessa non è davvero in pericolo."
"Questo lo lasci stabilire a me."
"La Principessina capricciosa, è solo una pedina in un sofisticato ingranaggio e tu, agente Williams, rischi di mandare a rotoli anni di pianificazioni."
"Faccio solo il mio lavoro."
"Davvero? Che faccia tosta. Mi risulta che non c'è in ballo solo l'indagine. Tu, vuoi di più. Ma non puoi averla.
Smettila o facciamo trapelare le immagini dove baci la principessa o preferisci forse quelle della principessa in biancheria intima davanti a te o le tue quando ti alleni mezzo nudo? Sappiamo entrambi che stai infrangendo il protocollo e che questo scandalo rovinerà la reputazione della futura monarca di Alleran e macchierá il tuo stato di servizio per sempre. E tu non vuoi questo. Non è vero?"
"Cosa? Ma non abbiamo fatto niente. Io non la toccherei mai! Conosci il protocollo? Sei dell'FBI, dei servizi segreti, della CIA?"
"A parte baciarla? E non importa chi sono io. Qui l'unico problema sei tu."
"A me interessa visto che sono qui, trattenuto contro la mia volontà. È già stata una giornata di merda e... Mi perdoni il linguaggio signora..."
Mi guardo attorno. Sono almeno in tre.
"Insomma, voi chi siete e cosa volete davvero dal sottoscritto? Non potete trattenermi qui!"
"Infatti non ti trattiene nessuno!"
"Come no! Allora perché sono legato alla sedia? State violando tutti i miei diritti costituzionali e io li conosco i miei diritti!"
"Certo che li conosci!"
"Aspetta! Ma la Cia non può sequestrare un'agente FBI e trattenerlo. Voi non potete operare su suolo Americano. Siete fuori giurisdizione. Che cavolo succede?"
"Chi ha detto che sono della CIA?"
"Non sono nato ieri!"
"Più o meno ragazzino! Comunque smettila di indagare se non vuoi finire nei guai!"
Sono scoppiato a ridere.
"Ma che cos'hai da ridere? Non c'è nulla di divertente in questa storia, Daniel."
"Non devo finire nei guai? Ma io e i guai andiamo a nozze! E anche con le spie a quanto pare! Vuoi torturarmi anche tu? Minacciarmi, affogarmi, affettarmi col bisturi o usare altre torture o metodi intimidatori? Accomodati pure! Io non rinuncerò mai a lei e a scoprire la verità. Non mi vedrai mai piegare e supplicare, non ti chiederò di smetterla o ti spiffererò segreti. Se devo, morirò con dignità portandomi i miei segreti nella tomba."
"Ma di che cosa parli! Sei piuttosto esagerato! Al momento NOI, non abbiamo interesse a torturarti, ma tu non parli di noi non è vero? Allora di chi?"
"Ma andiamo! La CIA sa sempre tutto!"
"Non questo!"
"Oh! Ok! Allora mi sono sbagliato! Ora posso andare? La Principessa Grace è sola e la mia Squadra questa sera ha fatto festa perciò...Ecco sono l'unico sobrio!"
"Sì sì, ok. Ma se non fai il bravo Danny ci rivedremo!"
"Wow! Non vedo l'ora!"
"Ne dubito, ragazzino. Se ci sarà una prossima volta, non sarà una discussione piacevole e non sarò accomodante come oggi."
"Infatti, oggi, mi avete trattato coi guanti" bofonchio sarcastico. Poco dopo mi hanno rimesso il cappuccio e infilato su un furgone. Credo. Dopo un po' ero di nuovo all'auto. Frastornato, sfinito e anche scoglionato.
Sono entrato nel circuito chiuso delle telecamere dei due attici per controllare che fosse tutto a posto durante la mia lontananza. Fortunatamente sia Grace che i ragazzi dormono sereni e ignari degli intrighi che si nascondono dietro questo incarico. Posso tornare a casa, se così si può chiamare l'attico dove vivo, da 6 mesi, per questa missione. Sinceramente vorrei andare a casa mia, a Brooklyn, coricarmi nel mio letto e dimenticare per qualche ora, questa brutta e assurda storia. Ho il magone e i crampi allo stomaco. Non sono lucido e va tutto male. Devo dormire! Solo quello. Guido nel traffico della città. Non so perché a me piace. Lo trovo catartico. Adoro la gente che ti insulta perché hai bloccato il traffico, i taxi che sfrecciano, la gente che beve il caffè nel termos o nel bicchierino da asporto mentre attraversano in branco le strisce pedonali. È successo tutto per un caffè. Un maledetto caffè. Perché non ho bevuto il tè verde quella mattina? Sono andato al solito chioschetto e ho comprato il solito caffè macchiato. L'ho bevuto assaporandone l'aroma forte e speziata dei caraibi, in contrasto con la schiuma di latte dolce e spumosa, e quando sono arrivato all'attico, preso da un attacco di raptus, ho scaricato il caricatore della mia pistola contro il bicchierino. L'ho detto che sto impazzendo. Vorrei che mi vedesse ora lo strizzacervelli che ha detto che sono mentalmente stabile.
Maledetto caffè dei Caraibi.
"Va tutto bene Danny?" Le sue braccia mi hanno cinto la vita.
"No! Non va bene niente!"
"Ma cosa ti ha fatto quel povero caffè?"
"Rivestiti per favore! Sono già pieno di casini!"
"Ma di che cosa parli?"
"Di niente! Lascia perdere! Stai bene Grace?"
"Certo! Ho solo un leggero cerchio alla testa, ma nulla che un'aspirina non possa guarire. E tu? Hai la faccia stanca e crucciata."
"Ricordi qualcosa di questa notte?"
"Non ne sono sicura! Credo di aver bevuto troppo. Ho forse detto qualcosa di inopportuno?" mi ha chiesto guardandomi con la sua faccia angelica. Ora cosa le devo dire?
"Certo che no. Hai ancora voglia di fare la turista?"
"Ma tu hai dormito? Hai delle occhiaie che fanno paura e gli occhi rossi da tossico!"
"Io sto alla grande! Metti questi!"
"Jeans, top, scarpe da ginnastica e occhiali da sole?"
"Esatto!"
"Tu vieni così? Perché sei macchiato e sporco di fango o non so cosa! Ma dove sei stato?"
"E' una lunga storia! E non mi va di raccontartela!"
"Sei arrabbiato con me?" Mi ha detto mentre si piegava e infilava i Jeans. Qualcuno mi salvi! Io muoio qui! Quanto è bella?
Poi ha infilato anche la maglietta attillata. "Allora sei arrabbiato con me Danny?"
Cavolo! Non ho mai notato che come dice Danny lei non lo dice nessuno. La sua voce sexy, melodiosa e...
"Danny?" mi agita la mano davanti agli occhi con un cipiglio divertito.
Ok! L'ho detto che sto sclerando! E la colpa è solo di questa meraviglia fanciulla. Al Diavolo! Se devo morire, almeno lo farò con stile e dopo averla baciata.
L'ho praticamente spinta contro il tavolino del poligono e l'ho sollevata facendola sedere e poi l'ho baciata con passione. Le sue braccia sono trattenute dalle mie, in alto, contro il vetro, e le mie dita sono intrecciate nelle sue. Un bacio selvaggio, bisognoso, proibito, da cattivo ragazzo che non ha più niente da perdere. Il tipo di bacio che porterebbe chiunque alla perdizione. Lei mi ha guardato con intensità e poi ha chiuso gli occhi perdendosi in quel bacio.
Io non mi sarei mai più staccato da lei. Lei però l'ha fatto.
"Danny, fammi respirare!" mi ha detto lei ridendo.
"Scusa!"
"Per cosa?"
"Per questo!"
L'ho coricata a terra e mi sono messo su di lei. "Oggi fai tutto quello che ti dico Piccola! Siamo soli! Io e te!" poi l'ho baciata. "Niente Squadra, niente supporto! Solo noi!" Le mie mani a tenere fermi i suoi polsi mentre la baciavo sulle labbra e sul collo. Lei che ansimava di piacere. "Non so che cavolo sto facendo! Semplicemente ti voglio." le ho detto lasciandole i polsi. "Scusa! Sto andando fuori di testa! Ma finché ce l'ho ancora la testa la voglio usare per amarti!"
"Non so che cosa stai farneticando, Amore mio!"
"Cosa?"
"Allora dove mi porti?"
"Giusto! Fammi mettere un paio di Jeans e andiamo!"
Poco dopo ero pronto. Jeans e Camicia bianca.
Lei ha riso e mi ha detto "Troppo federale!"
Sono scoppiato a ridere mentre lei mi sbottonava la camicia. Lenta. Con l'eleganza e la delicatezza che la contraddistinguono. Io mi sciolgo! Giuro che lei é puro erotismo in questo momento.
"Che fai Piccola?" sussurro mentre la mia camicia cade leggera come un foglio a terra.
Se continua... potrei non rispondere più delle mie azioni.
"Metti una maglietta!"
Ha aperto il mio armadio.
"Ma sei sempre così ordinato e maniaco del controllo?"
"Lo ero! Ora non so chi sono!"
"Cosa vuol dire?"
"Che mi mandi fuori di testa!"
Ha sorriso passandomi una maglietta attillata.
Non so nemmeno cosa ci faccia nel mio armadio dal momento che, per lavoro, indosso solo camicie.
"Così sei perfetto!"
"Come vuoi tu, Grace. Ora prendi!"
"Cosa me ne faccio di una giacca di pelle e un casco?"
"Lo vedrai!" L'ho presa per mano e l'ho portata nel Garage.
"Wow! Non ero mai stata qui. Ma quanti mezzi ci sono? L'FBI ti ha dato un sacco di cose!"
"Sì ma l'unica cosa che voglio non posso averla!"
Mi ha guardato non capendo. Ovviamente.
"Sali!"
"E come? Non sono mai salita su una moto!"
L'ho sollevata di peso. Ho messo il casco e le ho detto "Reggiti!"
Poi siamo sfrecciati fuori dal Garage. Lei mi stringeva forte e urlava a ogni slalom tra le auto e il traffico di New York. Quando siamo passati sul ponte di Brooklyn sospirava meravigliata. Quando mi sono fermato aveva l'espressione più bella che io abbia mai visto sul suo viso. Felice e non so, era bellissima. Più del solito. Mi ha sorriso emozionata e il mio cuore ha sobbalzato.
Due piccole lacrime si sono staccate dai suoi meravigliosi occhi d'oceano. Le ho raccolte col dito e mi sono smarrito nella vastità di quelle pozze cristalline.
"Non volevo spaventarti Piccola!" sussurro dolcissimo.
"Non sono spaventata! Sono solo felice!"
Mi regala il sorriso più luminoso di sempre.
"Cosa facciamo qui, su questo tetto?"
"Benvenuta al Bureau!"
"Cosa? Siamo all'FBI?"
"Vieni! Sali da questa scala!"
"Ma..."
"Fidati di me. Sali!"
Ad attenderci, sulla pista di atterraggio, l'elicottero biposto da ricognizione del Bureau. Mi guarda con gli occhi sgranati dalla sorpresa.
"Io non capisco! Sai guidare questo coso?"
"Tra le altre cose! Ecco! Ora non mi scappi più Principessa!"
La metto in sicurezza allacciando la sua cintura e le faccio indossare le cuffie.
"Ma dove mi porti?"
"Ovunque tu voglia. Washington DC, Cascate del Niagara o Hamptons."
"Vorrei andare a vedere tutto."
"Oggi puoi solo scegliere un posto. La prossima volta che rubo l'elicottero dell'FBI ti porto da qualche altra parte, Piccola!"
"Cosa? Come l'hai rubato!" domanda sotto shock.
"Scherzavo ovviamente. Scegli o scelgo io!"
"Cascate del Niagara!"
"Ok! Aggiudicato. Qui Spectre 1. Autorizzazione Diamond462 in attesa di autorizzazione per volo New York - Niagara Falls."
"Qui Base. Autorizzato al volo! Buon divertimento ragazzi! Io torno a dormire."
"Matt?" ha detto Grace stupita.
"Danny fai il bravo e divertitevi! Passo e chiudo!"
Ho riso di gusto ma lei è rimasta alquanto perplessa. Guarda fuori dal finestrino dell'elicottero quasi in estasi.
"La città è ancora più bella da quassù!"
"No, te l'ho detto! Tu lo sei di più" intreccio velocemente la mia mano nella sua.
"Ma cosa stai facendo Danny? Guida questo coso per favore!"
"Non lo so cosa sto facendo ma un elicottero si pilota." rido togliendo la mano.
"Grace... tu... mi fai perdere il controllo! E lo so che non possiamo stare insieme, ma, per oggi, mi va bene lo stesso!"
"Danny! Danny! Guarda che spettacolo! Le cascate del Niagara sono stupende!"
"Mai quanto te! Parcheggiamo il mezzo e andiamo a vederle più da vicino, ti va?"
"Con molto piacere!"
Poco dopo, mentre facevano il pieno all'elicottero, noi eravamo sul battello sotto le cascate. Il rumore dell'acqua scrosciante, però, non sovrasta il tumulto del mio cuore. Quando siamo scesi, siamo andati a correre su per la scalinata. Eravamo così vicini all'acqua turchese da poterla quasi sfiorare, ma a dirla tutta, anche bagnati dalla testa ai piedi come pulcini visto che avevano sfilato gli impermeabili. Sinceramente a me interessa solo il suo sorriso felice. Tutto il resto passa in secondo piano.
"Mi sembra di essere in un sogno!"
"Anche a me! Perché tu sei un sogno!"
Mentre l'acqua ci bagnava ancora, lei mi ha baciato. Non so perché. Ma è stato bellissimo. È come se tutto il resto del mondo e dei chiassosi turisti, fossero scomparsi. Come se sotto alle cascate, ci fossimo solo noi e che quei metri cubi di acqua fossero lì, solo per rendere quel bacio indimenticabile.
"Cosa vuoi fare ora? Hai fame Principessa?"
"Un po'! Ma non chiamarmi Principessa!"
"A me piace! Ma non perché lo sei davvero!"
"Temo di non capire!"
"Non importa! Andiamo a mangiare. Che ne dici del ristorantino con vista cascate?"
"Ok! Sembra bello e la vetrata sul panorama è così suggestiva!"
"Non mi hai mai detto come hai trovato il mio indirizzo di casa." domando accomodandomi.
"Sono una Principessa! Ho le mie conoscenze."
"Il mio file è riservato."
"Però io ho il telefono del tuo Presidente!"
"Ovviamente."
"In ogni caso, i servizi segreti di Alleran, hanno subito chiesto un fascicolo su di te per controllare le tue referenze. Non mi avrebbero mai permesso di stare con chiunque. Ma hai superato le loro aspettative."
"Ovvio. Ma preferivo l'opzione presidenziale. Invece ti hanno aiutata i servizi segreti di Alleran. Fantastico!" dico sarcastico.
"Perché?"
"Niente!" Niente un cavolo! Ho ripensato a tutto quello che mi hanno fatto passare. Meno male che mi ritenevano idoneo se no sarei già mangime per vermi.
"Hai detto qualcosa sui servizi segreti dei Alleran. Ma non ricordo bene. Cavolo! Ma quanto ho bevuto?"
"Troppo Piccola! E non era niente! Davvero! Ero solo arrabbiato e mi dispiace di averti trattata male!"
"Tu non mi hai trattata male. È colpa mia! Tu sei sempre così dolce con me!" mi ha detto per poi prendermi la mano.
Il suo telefono ci ha interrotti suonando. Ha guardato lo schermo ed è sbiancata.
"Va tutto bene Grace?"
"No! La nonna sta per venire in America."
"È un problema?"
"Lo é. È infuriata per queste foto!"
Ho preso il suo telefonino. Ma che cazzo! La CIA mi ha fottuto per bene! Cerco di consolarla dal momento che lei sarà quella a uscire meglio da questa storia assurda.
"Lo sapevamo che poteva succedere, Piccola! Goditi l'ultimo giorno di libertà! Io mi godrò l'ultimo giorno di distintivo!"
le ho detto ridendo. In fondo quello davvero nei casini sono io. Nei casini fino al collo!
"Io non rinuncerò mai a te. Col cavolo che mi sposo quell'odioso ranocchio!"
"Ma perché lo chiami così?" le ho chiesto ridendo.
"Perché è brutto, cattivo e spocchioso."
Mi ha fatto vedere una sua fotografia.
"Ma è un ragazzo normalissimo. Io non lo trovo brutto!" ammetto osservandolo fiero nella sua alta uniforme rossa.
"Cosa? Scherzi?"
Ho riso "No! Affatto."
"Ma l'hai visto bene?"
"Il mio è un parere disinteressato e da maschio, ma ha dei bei lineamenti per essere un ranocchio."
"Santo cielo!"
"De gustibus."
"Su una scala da 1 a 10 lui è al massimo un 2!"
"Sei cattiva! Io pensavo almeno un 6!"
"Cosa? No! Ryan è uno da 6!"
"Ma dai! Ryan è un figo!"
"In effetti lui è più da 8!"
"Ma dai! E Matt? Lui è un figo da paura! Il figo della Squadra!" le ho detto ridendo.
"Figo! Di sicuro. Matt è da 10! Ma non è il più figo!"
"Ah! Davvero? Ma ha il massimo dei voti! Cavolo sei difficile!"
"Cosa? Non sono difficile! E poi sei tu il più affascinante, bello e figo della squadra! Tu su una scala da 1 a 10 sei un 100!"
Un 100. Io?
Sono rimasto senza parole. Credo di essere arrossito imbarazzato.
"Io su una scala da 1 a 10 quanto sono per te?" mi ha chiesto lei mordicchiandosi nervosa il labbro.
"Tu sei un 1.000.000 al cubo, Piccola!"
"Ottima risposta agente Williams"
"Andiamo? Se rientriamo a New York ho ancora una sorpresa per te!"
"Ok bel ragazzone." mi ha detto ridendo e baciandomi.
"Sciocchina!"
Stavamo uscendo dal ristorante mano nella mano quando dei turisti l'hanno fermata perché l'hanno riconosciuta.
"Sono spiacente! Non mi è permesso farmi fotografare, se non nelle visite ufficiali." ha detto lei imbarazzata, ma ovviamente siamo stati presi d'assalto dai curiosi e dai loro maledetti cellulari.
Siamo scappati di corsa, ma il danno era fatto. Nel giro di 5 minuti ci avrebbero taggati su ogni social. Lei ride col fiatone, io sono preoccupato e ho voglia di spaccare tutto. Perché le persone impazziscono per farsi i selfie con i vip, per distruggere la loro privacy e per vivere un momento di gloria che gli lascerà degli stupidi like da followers che, la maggior parte delle volte nemmeno, li conoscono? È facile farsi i fatti propri quando avvengono eventi dove invece dovrebbero intervenire. L'umanità non la capisco più. Si vive nell'indifferenza e nel menefreghismo totale con la testa nel cellulare, a seguire chiunque sui social, perdendo di vista la vita vera. Intanto hanno mal menato la vecchietta di turno, rapinandola. Dov'erano questi cacciatori di like in quel momento? È più facile girarsi dall'altra parte, piuttosto che fare davvero del bene. Ma non io. Io non mi volterò mai. Sono nato per proteggere e servire. È lo scopo della mia intera esistenza. Come immaginavo, pochi minuti più tardi, la nostra foto del bacio era già diventata virale. Questa volta sono veramente nei guai! Il direttore sarà profondamente deluso dalla mia condotta inappropriata, la CIA starà gongolando e i Servizi Segreti di Alleran staranno affillando i coltelli con cui mi faranno lo scalpo e mi castreranno.
"Hanno scritto che sei il mio nuovo ragazzo!" ha detto lei felice e rossa in faccia.
"Non va bene Grace! Tua nonna non ne sarà contenta!"
"Lo so! Ma non mi interessa! Non può decidere per me! Io voglio vedere come vanno le cose tra di noi!"
Le ho sorriso. "Non c'è un noi, Piccola! Non c'è mai stato un noi! Finisce qui."
Ho abbassato lo sguardo e ho chiesto l'autorizzazione a partire.
Grace si è persa nei miei occhi. I suoi erano tristi. Si è girata verso il finestrino, ma le vedo comunque, le lacrime, dal suo riflesso. Mi sento male anche io. Tanto. Ma è inutile illudersi che ci possa essere qualcosa di più di una collaborazione lavorativa. Lei non lotterà mai per me. Perché dovrebbe mettere in discussione tutto per una nullità come me? Sono un capriccio passeggero.
Il viaggio è stato una tortura. Silenzio imbarazzante e lei che cercava, inutilmente, di trattenere le lacrime e i singhiozzi.
Le ho preso la mano.
"Pronta per la tua ultima avventura da ragazza normale?" le ho detto sorridendo.
"Non so se ne ho voglia! Sono stanca!"
"Dai!" l'ho supplicata.
"Ok. Che cosa devo fare?"
"Guidare questa BMW I8 sul circuito dell'FBI."
"Cosa? Dici davvero?"
"Certo!" Le ho passato le chiavi. È tutta tua!"
"Vieni con me?"
"Certo! Se ti fa piacere!"
"Voglio!"
La ragazza è tosta. Non l'avrei mai pensato, ma ci sa fare al volante.
"Wow Piccola! Mai pensato di entrare nell'FBI? Sei un portento!"
"Noto una leggera eccitazione Danny!"
"Non so se è eccitazione, adrenalina o euforia mista alla paura! Ora portami a casa!"
"Cosa? La possiamo tenere? Io posso guidare?"
"Dal momento che l'auto è la mia direi che la possiamo tenere!"
"Tua?"
"Non c'era nel mio fascicolo che sono miliardario?"
"No!"
Ho riso. "Non sono molto fissato con i soldi! Ho ereditato il patrimonio di famiglia quando i miei genitori sono morti nella torre nord, ma io vivo in modo umile, col mio stipendio. L'auto è l'unico sfizio che mi sono concesso! Diciamo che Matt preferisce divertirsi più di me! Ma anche lui è uno a posto e con i piedi per terra!"
"Ma voi siete fratellastri?"
"Sì quando i nostri genitori sono morti nella torre Nord, lui non aveva più nessuno e mio nonno ci ha adottati entrambi. I nostri genitori erano degli imprenditori famosi. Erano soci e le nostre mamme erano avvocati. Ma noi siamo cresciuti con un soldato! Non siamo come Bruce Wayne. A noi i soldi non interessano."
"Mi piaci sempre di più sai?" mi ha detto lei. Le ho sorriso. Non dirlo a me. Io sono preso alla grande.
Ma...
Ho acceso la musica. È partita la sua canzone preferita. Ellie Goulding - Love Me Like You Do. Non era di sicuro lì per caso!
"Adoro questa canzone!"
"Lo so Piccola!"
"Ma come..."
"Sono la tua guardia del corpo e so sempre tutto!"
"Cosa?"
"La canticchiavi a cena!"
Lei è arrossita. Io mi sono messo a cantare:

So love me like you do, lo-lo-love me like you do
Love me like you do, lo-lo-love me like you do
Touch me like you do, to-to-touch me like you do
What are you waiting for?

Lei è scoppiata a ridere.

"Non sapevo la conoscessi!"
"Nemmeno io! Ma è orecchiabile!"
"Orecchiabile?"
"Ok! È stupenda come lo sei tu!"
"Rimettila! Ti prego!"
"Va bene viziata!"
Così ha cominciato a cantare e io mi sono perso nel Paradiso.
Se devo essere pestato a sangue o morire per lei, sicuramente ne vale la pena. Lei vale tutta la mia felicità e il dolore che mi causeranno.
Alla sera abbiamo cenato con i ragazzi: cinese e sushi presi nel ristorante preferito di Meg. Ero esausto perciò guardando Avengers Endgame penso di essermi addormentato. Non dormivo da troppo e i miei occhi si sono semplicemente chiusi.

FBI - Protezione Principessa - CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora