Capitolo quarantasette

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Il mio ingresso in mensa non è mai stato così epico. E questa cosa non mi piace, cazzo, per niente. Non mi piace avere troppa gente attorno ed odio stare al centro dell'attenzione. 

Non appena supero l'ingresso, Denise e tutta la sua banda di amici mi aspettano in piedi e cominciano a cantarmi la solita canzoncina del cazzo. Rimango immobile aspettando impaziente che finisca, mentre tutti i ragazzi della mensa mi fissano. Che cazzo vogliono? Mai visto qualcuno compiere gli anni?? Quando finalmente credo che lo strazio sia finito, Ariana prolunga la nota finale e si lancia in un acuto che potrebbe rompere gli specchi, se solo ce ne fossero. Alla fine esplode un grande applauso imbarazzantissimo e mi ritrovo circondata da braccia e mani che vogliono stringermi. Mentre tiro gomitate a destra e a manca per mandare via tutti, scorgo Louis in lontananza. Se ne sta immobile, in piedi, con le gambe leggermente divaricate e mi fissa.

Non sorride, non è triste, nè arrabbiato.

Mi guarda e basta e io ricambio. Non riesco a distogliere gli occhi da lui. Adesso lo sa che compio gli anni, no? Non è un coglione anche se può sembrarlo.. Perché non mi fa gli auguri allora? E perché mi aspetto che me li faccia, visto che a malapena ci parliamo? Quando la folla attorno a me, piano piano si disperde, rimango sola con mia sorella. Si è accorta che sto fissando Louis e, sicuro come la morte, fra poco mi dirà qualcosa.

''Nicole..'' 

Ecco. La conosco troppo bene. 

''Avvicinati a lui.. prova solo a sentire cosa vuole dirti.'' pronuncia la frase molto lentamente, con cautela, come se temesse di dire la cosa sbagliata. 

''Non credo che serva.'' rispondo indicando Louis col dito indice ''Sta venendo qua da solo.''

Denise si volta. Louis sta camminando verso di noi, si finge sicuro di sè, ma i suoi passi sono incerti. Sembra quasi che abbia paura di me. Ne ha?

''Io andrei.'' annuncia mia sorella e poi mi lascia sola, non prima di scaricarmi tra le mani un pacco colorato e di farmi l'occhiolino.

''Ehm.. ciao.'' sorride Louis e non posso che ricordare quanto il suo sorriso sia bello. Louis è una di quelle persone che sorride anche con gli occhi. Non è così comune, è una caratteristica di pochi, di solito di quelli che vogliono vivere la loro vita davvero. 

''Ciao.'' mi sorprende la sicurezza che c'è nella mia voce. Lui è così indeciso perchè è dalla parte del torto, io invece so perfettamente che niente di questa merda è successa per colpa mia. 

''Buon compleanno... Nicole.'' potrei giurare che in quella pausa Louis avrebbe voluto dire 'piccola'.

''Grazie.''

Lo guardo dritto in faccia e lui, dopo un po' di secondi, abbassa gli occhi, come sconfitto. Continuo a fissare i suoi lineamenti così belli e il suo corpo, però nella mia mente compare lei... quella stronza.. che gli mette le mani addosso. Quest'immagine non mi lascia mai ed è quella che mi impedisce di perdonarlo. 

Louis fa una smorfia, poi mi da le spalle e comincia a camminare, via da me.

Faccio lo stesso, ma, dopo pochi secondi mi volto di nuovo a guardare indietro e scopro sorpresa che l'ha fatto anche Louis. Un attimo dopo lo vedo corrermi incontro. Mi immobilizzo e, appena le sue braccia mi circondano lo spingo via. Pensava che sarebbe stato così facile, cazzo? Un bell'abbraccio e passa tutto? Fa un passo indietro e annuisce deluso. 

''Potrai mai perdonarmi? Ho bisogno di sapere.''

Non rispondo, perchè sinceramente non lo so. Non so come fare a togliermi quell'immagine dagli occhi e dimenticare tutto, anche se è quello che vorrei davvero fare di più. 

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