Capitolo cinquantacinque

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Punto di vista di Denise

L'aula mensa è pressoché spoglia stamattina e quei pochi ragazzi che la occupano hanno dei volti rilassati, evidentemente felici di non dover partecipare alle lezioni anche oggi. Il mio stomaco vuoto brontola reclamando di essere riempito con le brioches farcite sul bancone del buffet. Sbadiglio mentre faccio la fila, con il vassoio stretto in mano, tra Harry e Demi.

"Dove sono finiti Nicole e Louis?" domando a nessuno dei due in particolare.

"Dove vuoi che siano? A letto. Come tutta la gente intelligente di questo dannato college." sbotta Harry.

Alzo gli occhi al cielo.

"Dai, Harry, abbiamo la mattinata libera. Perché sprecarla dormendo?"

"Cazzo, potevo svegliarmi stanotte e spegnere quella fottuta sveglia." commenta Harry con voce assonnata.

"Mi sarei svegliata comunque: orologio biologico." gli faccio notare "Tu invece non ti saresti mai alzato in piena notte." aggiungo poi ed è vero. Harry fa fatica a svegliarsi con me che gli scuoto le spalle.. figuriamoci da solo.

"Avrei messo una sveglia."

"Una sveglia per spegnere un'altra sveglia?" raggiungo il bancone e ci appoggio il vassoio mentre Demi si volta verso di me con espressione divertita.

"Lo sapete che siete assolutamente adorabili quando fate così?" chiede.

"Adorabili??" diciamo io ed Harry all'unisono. Demi scoppia a ridere e noto nella sua risata qualcosa che mi ricorda quella di Niall. D'altronde.. stando col lupo si impara ad urlare.

Afferro un croissant alla marmellata e lo appoggio sul piatto che giace in mezzo al mio vassoio. Una mano leggera si poggia sulla mia spalla e riesco ad afferrare la mia tazza di caffè latte giusto in tempo perché non si schianti sul pavimento appiccicoso della mensa. Mi volto e un viso familiare mi sorride. Mi ci vuole qualche secondo per collegare quei lineamenti bizzarri ad un nome: Deliah, la nostra accompagnatrice, se così si può chiamare una donna che se ne è andata per i cavoli suoi appena ha potuto.

"Salve.." saluto mentre Harry mi supera con gli occhi puntati sulla sconosciuta.

"Ciao bella, come va?" la voce stridula della donna mi riporta con la mente al giorno della partenza per la vacanza, sembra così lontano..

"Oh, tutto bene. Lei?"

"Bene, bene!" risponde frugando nelle grandi tasche del cappotto maculato che indossa. Fa caldo, perché se ne va in giro con un cappotto?

"Volevo darti queste." spiega porgendomi delle carte leggermente stropicciate.

"È la documentazione necessaria per il viaggio di ritorno.. le carte d'imbarco e quant'altro. Il volo è il 31 agosto alle 11 di mattina. Partiremo dal college alle 9."

"Oh, ehm.. la ringrazio."

"Figurati! Adesso vado, ciao!" esclama e sparisce di nuovo tra la gente mentre io mi avvio verso il tavolo dove stanno seduti i miei amici. Mi chiedo per un attimo che diavolo fa Deliah tutto il tempo qui.

Niall sta ridendo quando raggiungo lui e gli altri, ed Harry sta mescolando il caffè. Mi domando a cosa serva, visto che lo beve rigorosamente amaro. Non so come dovrei sentirmi stringendo in mano i documenti che mi porteranno via da qui.. ma non sono triste come credevo. Sono nostalgica, ma oltremodo felice. Mi manca casa mia e, se davvero Harry verrà con me, allora sono impaziente di presentarlo ai miei. Mi siedo accanto a lui e i suoi occhi curiosi si posano sulle carte che appoggio sul tavolo.

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