Capitolo quattro

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A metà viaggio, quando stiamo sorvolando la Francia, decido di andare in bagno. Non ne ho davvero bisogno, ma voglio sgranchirmi le gambe e sinceramente, a bordo di un aereo non saprei proprio dove altro andare.

"Dove vai?" chiede mia sorella quando le lascio il mio cellulare con le cuffie.

"In bagno, sono stanca di stare seduta." spiego.

"E quindi fai un giro turistico fino al cesso. Giusto."

La guardo e rido.

"Posso venire con te?" chiede.

"No, non spostiamoci in troppe.."

"In troppe??" mi guarda confusa "siamo in due e neanche grasse, mica sbilanciamo l'aereo!"

"Okay, ma non voglio fare confusione.. vado, torno e poi vai tu." propongo.

Lei fa spallucce.

"Va bene"

Mi allontano. Cammino piano tra i posti quasi tutti occupati. La maggior parte dei passeggeri sono ragazzi giovani.. ragazzi.. dove sono i cinque ragazzi? Li cerco con lo sguardo, ma non li vedo. Nemmeno Jessie sembra esserci. Mi viene un improvviso dubbio. Abbiamo preso l'aereo giusto? Ma poi mi rendo conto che è una paura ridicola. I biglietti sono fatti appositamente per questo volo e se fossi salita su un altro aereo non mi avrebbero lasciata passare. Che idee stupide. Raggiungo il bagno e mi metto davanti allo specchio. I miei capelli ricci e scuri mi cadono disordinati sulle spalle. Di solito mi piace tirarli indietro con un cerchiello o con una fascia, ma stamattina ho preferito non appiattirli con nessun accessorio perché li ho lavati giusto ieri sera e mi stanno ancora bene. I miei capelli e quelli di mia sorella si somigliano parecchio. Entrambi all'altezza delle spalle, entrambi ricci, ma in modo un po' diverso. I suoi sono un insieme disordinato di riccioli biondi. I miei invece hanno anche un ciuffo dritto davanti, a destra. Non è dritto perché lo piastro, è naturale. A volte mi piace perché è un particolare solo mio, a volte mi fa innervosire perché finisce sempre davanti all'occhio e, visto che porto anche gli occhiali, non vedo più niente. Proprio adesso il ciuffo mi cade, lo sposto dietro l'orecchio. Sto per andarmene quando sento qualcuno gridare.

"Aiuto!"

Salto su. Il suono viene da uno delle porte dietro cui c'è il wc.

"Aiuto!" è un urlo disperato adesso.

"Calma! Cosa succede??" mi sento stupida a parlare con chi non vedo.

"Sono chiusa in bagno!" urla la voce.

"Ehm.. calma." ripeto "Adesso ti aiuto."

Mi avvicino alla porta senza sapere bene cosa fare, ma è tutto più semplice di quanto credessi. La maniglia è infatti stata legata con dello scotch.

"Un minuto e ti apro." tranquillizzo la ragazza (o almeno credo che lo sia, dalla voce acuta)

Tiro forte lo scotch. Chi ha perso tempo a fare una cosa del genere? E perché poi? Con un po' di fatica libero la maniglia e apro la porta. La prigioniera esce subito e, con mia grande sorpresa, mi abbraccia. Quando si stacca la osservo. È una ragazza ed è bassa, più bassa di me. È molto graziosa. Indossa un vestitino viola  a fiori che si allarga in vita e che le arriva sotto le ginocchia e delle all star. L'abbinamento è bizzarro ma mi piace. Ha lunghi capelli castani mossi raccolti in una coda. Sono i capelli dei miei sogni.

"Grazie mille, davvero. Sono un po' claustrofobica e mi stava prendendo il panico." sospira e mi guarda sorridendo.

Ha degli occhi grandi e lunghe ciglia.

"Figurati." ricambio il sorriso.

"Io mi chiamo Ariana." si presenta.

"Piacere, io sono Denise, ma puoi chiamarmi Deny" solo le mie amiche mi chiamano così e non so perché ho deciso di dirlo a questa quasi sconosciuta. Ma mi ispira fiducia. "Vai a Barcellona anche tu? In college?"

Ariana annuisce ad entrambe le mie domande.

"Grandioso, allora ci vedremo spesso." dico.

"Già" fa allegramente lei.

C'è un attimo di silenzio. Adesso che si è un po' calmata voglio farle quella domanda che trattengo dal momento esatto in cui ho visto la maniglia con lo scotch.

"Lo sai chi ti ha chiuso lì?"

Mi aspetto che si rabbui o cose simili, ma semplicemente fa spallucce e sorride.

"Vandali, immagino. Erano ragazzi comunque." dice.

"Maschi??" chiedo a bocca aperta.

"Già, maschi nel bagno delle donne, è strano il mondo, eh?" ride e mi batte una mano sulla spalla. Anche tu sei strana, penso. Forse è proprio per questo che qualcuno l'ha chiusa dentro, per prenderla in giro. Non lo giustifica per niente ovviamente, ma io cerco sempre una spiegazione a tutto.

"Be, io dovrei andare adesso." dico ad Ariana, ricordandomi di mia sorella. In questo momento mi starà sicuramente aspettando scocciata. Sono stata via più del previsto.

Punto di vista di Nicole

Denise se ne è appena andata verso il fondo dell'aereo dove presumo ci siano i bagni. Che noia. Mi sono anche stufata di ascoltare musica. Guardo fuori dal finestrino. Che panorama del cazzo.. solo nuvole! Apro lo zaino di mia sorella alla ricerca di qualcosa di interessante. Libri, libri, libri.. mi piace leggere, ma adesso non mi va. Mentre sono accucciata a frugare nello zaino, qualcuno mi tocca la testa.

"Cazzo, era ora! Mi sto rompendo qua.." esclamo alzando gli occhi su quella che credo sia mia sorella. Ma non è lei. È il ragazzo con cui abbiamo parlato in aeroporto. Cosa vuole?

Mi saluta con la mano e mette le mani dietro la schiena, sorridendo. Lo ignoro e mi giro verso il finestrino sperando che vada via. Dopo un minuto circa, quando sono praticamente sicura che abbia girato i tacchi, mi volto e scopro che.. no. Non l'ha fatto. Mi ride in faccia.

"Perché mi ignori?" chiede sedendosi al posto di Denise. Mi sposto il più possibile verso il finestrino. Non rispondo, quindi continua.

"Sei forse la prima ragazza che fa finta di non vedermi." ridacchia. "spesso io faccio finta di non vedere loro."

Lo guardo schifata.

"Ehi, piccola, scherzo!" aggiunge poi vedendo la mia espressione preoccupata.

"Dov'è tua sorella?" chiede il ragazzo.

"Bagno." sputo.

"Volevo presentarvi Niall. Il "piccolino"."

Dal sedile davanti spunta la testa del ragazzo biondo che adesso fa la linguaccia.

"Ciao" saluta.

"Ciao" ricambio.

Non mi fa paura come l'altro, non so perché.

"Come ti chiami? Louis non ha afferrato i vostri nomi prima." chiede allegro. Allora è Louis il nome del ragazzo tatuato. Non è che non li ha afferrati comunque.. non li ha proprio chiesti i nomi.

"Nicole" dico "e mia sorella Denise."

Louis fa una faccia sorpresa e si gira verso Niall.

"Perché con te parla??" chiede e poi si rivolge a me "è più bello di me?" scherza spostandosi i capelli all"indietro con un gesto vanitoso.

"Mhhm!" dico scuotendo la testa.

"Sono più simpatico e non la stresso, vero, Nicole?" chiede Niall sorridendo. Mi piace il fatto che non mi abbia chiamato piccola quindi rispondo.

"Sì" accenno ad un timido sorriso.

"No! Ride anche! L'hai fatta ridere!" esclama Louis e lui e Niall ridono assieme. Non vedo l'ora che torni mia sorella a porre fine a questa pagliacciata.

Just promise... you'll remember. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora