1b - Mystrade

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-Ivonne-
Riprendo, dopo una non trascurabile quantità di tempo, proprio da dove ero rimasta con le Mystrade. Il momento fatidico.
È usanza distinguere l'introduzione dal testo narrato, dalla finzione letteraria: l'Ottocento è finito da più di un secolo, però, e per questo mi sento autorizzata a proseguire il discorso in modo lineare.
Ci sono molti tipi di innamorati, perché ogni essere vivente mette l'anima in un rapporto ed inevitabilmente ha un modo personale di amare. Sherlock e John darebbero la vita l'un per l'altro, ma nella vita quotidiana sono quasi agli opposti - come è sempre stato e mai potrebbe cambiare.
È solo un esempio, comunque: ora arrivo al dunque. Più un sentimento è sincero e più è originale, innovativo in qualche modo - i cliché però ci sono, e certe cose rimangono codificate anche per i più anticonformisti.
Ci si aspetta un regalo a Natale o a San Valentino dalla propria metà, un augurio all'anniversario, un "Buongiorno" ogni mattina: chi non lo vorrebbe?!
Ugualmente, chi non desidera portare all'altare il proprio amato (o la propria amata)? Sicuramente non Mycroft.
Si immagina bene la scena di lui steso a letto, che in preda alla solita "insonnia da solitudine" accende l'abat-jour e, afferrando una maniglia d'ottone a forma di zucca, apre lentamente un cassetto dei due che il comodino ospita, prendendone una scatolina per osservarla, chiusa, nel palmo della mano. Poi con trepidazione fa scattare un bottoncino e lei, clic, rivela il tesoro: un gioiello tanto piccolo quanto prezioso e carico di significato. Il giorno seguente sarà decisivo: qualsiasi cosa succederà, lui glielo chiederà. Non ha senso rimandare oltre. È quasi sicuro di condividere questo desiderio con lui - ma l'unico modo per saperlo per certo è proprio chiederlo.
Sospira, richiude il bauletto e lo stringe al cuore, lasciandosi andare ad un sospiro dolcissimo che ci fa intendere quanto affetto provi per il suo compagno, Greg Lestrade.

Costui, nel frattempo, si è appena coricato - e russa di già! Ha lavorato fino ad un'ora così tarda per avere la giornata seguente completamente libera: lui e Mycroft hanno organizzato un piccolo viaggio in montagna insieme, per recuperare il tempo che il lavoro ruba loro e rilassarsi un po'. Lo zainone è pronto dalla sera precedente, e appoggiato ai piedi del letto del poliziotto: contiene gli abiti di ricambio, le racchette da nordic walking e il promemoria di prendere il pranzo dal frigorifero. Il suo desiderio è di stare comodo prima, durante e anche dopo il giretto, per rendere la gita un successo completo - anche se è sicuro che sarà una bella giornata, perché la passerà con la persona che più gli è cara al mondo.
Un raggio di luce, attraverso le tende scostate, illumina il suo volto sereno; si gira nel sonno, in cerca di una posizione più comoda, e stringe il cuscino in un abbraccio. L'unica cosa che manca per renderlo l'uomo più beato del mondo, al momento, è la presenza del suo amato. 
Forse, nell'inconscio, sta attraversando con lui un campo fiorito mentre il sole mostra loro le meraviglie della Natura. Soltanto loro sotto un cielo perfetto, con le campane e il fischiettare degli uccellini a rincorrere la loro corsa verso... Verso chissà che, magari una vita insieme, magari una famiglia. Vorrei riferire quale sia la meta con precisione, ma neanche il diretto interessato ne ha idea: quando si risveglia non ha infatti alcuna memoria del sogno, né si cura di riportarlo alla mente per l'adrenalina che l'imminente viaggio istantaneamente gli risveglia dentro.

**

«È stata lunga, vero?»
Mycroft si riavvia i capelli prima di dirigersi verso di lui. «Puoi dirlo, zuccherino. Ma lo rifarei mille volte: hai guidato solo tu...»
«Anch'io lo rifarei mille volte» dichiara Lestrade, chiudendo la portiera e guardando l'auto grigia con fierezza. «La tua Jaguar è uno spettacolo!»
«Be', in questo l'autista è suo diretto concorrente.»
«Ohh...» Sorridendo, Greg gli si avvicina e senza una parola lo bacia appassionatamente, stringendogli fianchi e portando la sua schiena contro la portiera che ha appena chiuso. 
Qualche minuto dopo, finalmente, si staccano, si sistemano e partono per l'ultimo tratto a piedi. 
La località è altamente suggestiva: il clima, sebbene ancora decisamente rigido, è più che ottimo e si vedono monti anche distanti centinaia di kilometri. Nei campi pascolano capre e pecore, di tanto in tanto si odono cavalli trottare e il fischiettio degli abitanti del piccolo paese che fanno legna per l'inverno. Alla coppia pare d'essere in un altro universo, forse nel passato o in una terra inesplorata: non spiccicano parola per praticamente tutto il viaggio, ma le loro mani sembrano incollate, incapaci di staccarsi un solo attimo. E mezz'ora dopo giungono, praticamente stremati, in un grande spiazzo verde circondato da alberi sempreverdi e da un piccolo ruscello gelido. L'area è deserta: non è ancora stagione di turismo, e poi non ci sono rifugi in quel versante. Non è mica un caso che Mycroft l'abbia scelta per il suo giorno di riposo!
«Che ne dici, è un buon posto per fermarsi?»
«Accidenti tesoro, è perfetto!»
Dopo aver steso i teli ci si siedono sopra a mangiare, e dopo mangiato ci si stendono, stringendosi nell'ennesimo casto abbraccio.
Prima che Greg possa addormentarsi, però, il ministro lo chiama per nome facendogli drizzare le orecchie.
«Gregory, prima che io perda il coraggio di dirtelo...»
Allarmato, il poliziotto si mette in ginocchio, imitato dal compagno pochi secondi dopo. Si guardano negli occhi, e poi Mycroft tira fuori la scatolina.
«Sono sicuro che hai già compreso. Ecco.» Clic: la apre, arrossendo. «Tu pensi di amarmi abbastanza da seguirmi fino al cospetto di un parroco?»
Tremando, letteralmente, per l'emozione Greg si volta e rovescia tutto lo zaino, senza curarsi di riflettere se ci sia dentro qualcosa di fragile. Poi afferra un oggetto esultando, e si volta per rivolgere al compagno uno sguardo malizioso.
«Penso che questo significhi proprio sì, mister dubbio.» Apre le mani, sorridendo e mostrando una scatola simile in tutto a quella che Myc stringe ancora. Prende l'anello d'oro che ha comprato da settimane, e lentamente lo mette all'anulare di colui che non ha mai riservato un silenzio così intenso a nessuno, prima d'ora, e che si rimira la sinistra con quella che sembra proprio incredulità. 
«Oh, amore» mormora piano piano, prima di prendere la mano di Greg tra le sue e fargli indossare la fede a sua volta. «Tutti devono sapere che sei mio, e che io sono tuo, perché il mio cuore ti apparterrà fino alla fine dei nostri giorni...» 
«E il mio a te. Ti amo» conclude Lestrade, fiondandosi sulle sue labbra. 
Les jeux sont faits, amiche mie: lasciamoli soli nel praticello, come tanto desiderano, a festeggiare il loro ultimo periodo da celibi..!

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