8a - Johnlock

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- Alice -

<<Quindi sei sicuro di riuscire a tenerla per un giorno?>> chiese John mentre si infilava il cappotto, prima di uscire e lasciare il suo fidanzato da solo con Rosie.
<<Tranquillo, sono già stato solo con lei, andiamo d'accordo>> rispose Sherlock sorridendo alla bambina che teneva in braccio. Il più grande aveva ricevuto una chiamata la mattina presto, c'era bisogno di lui in clinica tutta la mattina, nonostante fosse il suo giorno libero. Dopo aver dato un bacio al riccio e uno alla piccola, scese le scale e si affrettó ad arrivare a lavoro. Intanto, Sherlock posó la bambina a terra e le diede dei giochi mentre lui cercava di risolvere un caso.

Non capiva perchè John fosse così preoccupato, alla fine non si trattava di fermare un attentato terroristico o un tassista con la passione per i veleni, quindi tutto bene, no? No. Fidatevi, se siete a casa da soli, non perdete MAI di vista una bambina di un anno, potreste non rivederla mai più o trovarla intenta a mangiarsi una delle gambe del letto. Fortunatamente, Rosie faceva parte del secondo caso, quindi Sherlock si limitó a portarla sulla poltrona con lui, seduta sulle sue gambe, mentre ricontrollava gli indizi.

Altra cosa da ricordare: MAI entrare nel proprio palazzo mentale. Rosie questa volta rischió di cadere da dove si trovava, la faccia contro il pavimento. Il moro capì che forse era meglio farla mangiare e poi cercare di farla dormire. Dato che si trattava solo di una merenda, optó per un po' di frutta frullata, che ovviamente finì sul pavimento. Ovvio. Quale puó essere il gioco preferito di sua... Figlia? Ormai John la chiamava "nostra figlia" e Rosie quando cercava di dire "papà" si girava verso entrambi. Sì, figlia andava bene.

Dopo qualche cucchiaio di cibo inizió di nuovo a buttarli a terra, quindi Sherlock la prese e le lavó la faccia, prima di metterla nel suo lettino nella vecchia stanza di John. Quanto ci mise ad addormentarsi, secondo voi? Una decina di minuti, venti al massimo? No, due ore. Due ore in cui se il riccio smetteva di accarezzarle la schiena si metteva a piangere. Due ore in cui se provava a tirarla su per portarla di là, persa la speranza che si addormentasse, iniziava a piangere. Due ore in cui si addormentó e si sveglió subito dopo talmente tante volte che Sherlock perse il conto, ma alla fine fu ricompensato. Prima di addormentarsi, con gli occhi semi chiusi, la bambina mormoró con vocina flebile "papà" e poi chiuse gli occhi. Forse, dopo tutto, non era un genitore terribile come pensava.

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