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Dopo aver mangiato l'ambrosia e bevuto un po' di nettare mi sentii decisamente meglio. Le ferite si rimarginarono e la stanchezza diminuì. Mi voltai verso il ragazzo che fino a quel momento è rimasto in silenzio.

IO: Anna.

X: Cosa?

IO: Il mio nome: Anna.

Gli porsi la mano.

X: Nico.

Ci stringemmo la mano.

N: Sei una mezzosangue vero?

IO: Già...chi è il tuo genitore divino?

N: Ade.

IO: Poseidone.

N: Sarà meglio muoverci il più possibile. Così magari eviteremo di essere travolti da orde di mostri.

IO: Già.

Vidi spuntare da dietro l'angolo Echidna con il suo chihuahua che in realtà è la chimera.

IO: Nico. Attento dietro.

Lui si voltò.

ECH: Buongiorno ragazzi. Cosa ci fanno dei ragazzini così piccoli tutti soli in questo vicolo.

IO: Taglia corto Echidna!

Estrassi dalla tasca la penna e tolsi il cappuccio. In qualche secondo reggevo in mano una lama lucente e affilata di bronzo celeste lunga un metro.
Intanto Nico mi guardava stupefatto.

ECH: Vai dritta al punto è...figlia di Poseidone.

Fece guizzare tra i denti la lingua biforcuta. BLEAH.
Il cane si trasformò nella Chimera e partì all'attacco. Io ero impegnata con la testa di Leone sputa fuoco mentre Nico era intento a non a non farsi avvelenare dalla coda di serpente. Ma non ci riuscì a lungo. Mi buttai a terra per evitare di essere arrostita ma facendolo mi graffiai tutto il braccio.

IO: Haiah.

Nico si voltò verso di me e in quel momento la testa di serpente gli morse l'avambraccio. Mi alzai e con un affondo uccisi la Chimera e Echidna.

IO: Nico. Oh miei dei. Perché diavolo ti sei girato?

NIC: Ti avevo sentita urlare.

IO: Ti ringrazio per esserti preoccupato per me ma ora dobbiamo raggiungere il fiume e anche in fretta. Il veleno della coda della Chimera arriva al cuore in pochi minuti quindi muoviamoci.

Nico provò ad alzarsi ma ricadde subito. Gli feci appoggiare il braccio sulla spalla e andammo traballanti verso il fiume. Gli ultimi 4 metri praticamente stavo portando io Nico. Lo adagiai in mezzo all'acqua. Lui faticava perfino a tenere gli occhi aperti. Non avevo molto tempo. Stava morendo. Mi concentrai e appoggiai la mano al petto di Nico. L'acqua gli fluì sul corpo e in mezzo alle mie dita. Aprì gli occhi e si drizzò a sedere. Tirai un sospiro di sollievo.

IO: Cosa. Come. Tu. Come hai fatto?

IO: Poteri.

Ero di nuovo energica. L'acqua mi allievava sempre la stanchezza e mi dava energia.

NIC: Meglio se andiamo prima di incontrare altri mostri.

IO: Già.

Mi concentrai e circa un minuto dopo arrivò il mio pegaso Blackjak.

B: "Hey Anna. Chi è lui?"

IO: Ciao Blackjak. Lui è Nico. Un mio amico.

B: " mmm.ok. Hai delle ciambelle?

IO: Hem magari più tardi.

Salimmo sulla sua groppa e ci innalzammo. Nico era dietro di me con entrambe le mani sulla mia vita per reggersi e non potevo fare a meno di essere rossa come un pomodoro.

L'amore può nascere anche nel mio cuore. Nico Di Angelo. (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora