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Nico aprì la porta e uscimmo più silenziosamente possibile. Sfortunatamente degli scheletri, ci videro e cominciarono a rincorrerci. Uno era armato di spada, mentre un'altro era armato di arco e frecce.
Incoccò una freccia che sfiorò il mio braccio. Mi procurò solo un piccolo graffio, ma bruciava troppo. Grande! Pure le frecce avvelenate. Inccoccò una seconda freccia e stavolta prese meglio la mira e mi colpì il fianco, facendomi piegare in due dal dolore. Nico continuava ad urlare comandi agli scheletri, ma era come se loro non lo sentissero. Quando però caddi a terra, Nico urlò un comando con molta più covinzione. I teschi si sgretolarono e Nico si accovacciò accanto a me. Tolse la freccia dal mio fianco facendomi quasi urlare dal dolore.
Mi prese in braccio come sposa e si incamminò verso il palazzo. Lottavo con tutta me stessa per restare sveglia, sapevo che rischiavo di addormentarmi e di non svegliarmi più. Riuscii a rimanere coscente fino a che Nico mi portó in una stanza completamente nera. La sua camera presumo. Mi fece stendere sul letto e mi alzò un po' la maglietta. Cominciò a medicarmi, ma il dolore era insopportabile, ero esausta e avevo perso molto sangue.
Svenni.

L'amore può nascere anche nel mio cuore. Nico Di Angelo. (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora