4. Canottaggio e un ginocchio di troppo

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Il capitolo si apre con questa presa di coscienza di Harry: "Mi dispiace averti fatto deprimere con la mia storia". (Tranquillo, siamo abituati ormai allo standard Wattpadiano), che subito dopo chiede a Louis di tornare in collegio.

Quindi non sono scappati per sempre, ma solo per deprimersi un po' meglio. Giustamente, camminano mutamente verso il collegio (mica possono interrompere ora una così bella tradizione). Il cervello di Louis, che pensa, ci fa sapere che lui odia sua madre perché avendolo abbandonato non gli dà la possibilità di capire cosa sta provando Harry (boh, se l'avete capita buon per voi).

Scopriamo che è finita la cena e che Louis, ancora una volta, non sa nulla di una riunione in aula magna (che in questo capitolo ho ribattezzato auditorium, ma si capisce). Menomale che c'è Zayn che è andato a sta riunione in cui è detto che dopodomani ci sarà il canottaggio (otto cani a maggio?) e che per iscriversi bisogna seguire un rito molto difficile: svegliarsi all'alba, raggiungere l'auditorium e firmare.

Scoperto ciò i tre bravi bimbi si mettono a dormire, ma torna la ferita maledetta di Louis che non gli fa chiudere occhio (ve ne eravate dimenticati? io no...).

Harry sente Louis lamentarsi e ci dice: "se domani devi togliere i punti ti accompagno" (evidentemente ci legge pure nel pensiero, allora.)

Harry neanche riesce a dormire e Louis lo invita spudoratamente nel suo letto. (Così? al primo appuntamento... ok)... magia delle magie? Si addormentano entrambi.

La mattina dopo Louis sente la sveglia suonare e la butta per terra (sì, sti cazzi, tanto non l'ha pagata lui). Non vuole alzarsi, nonostante abbia quella roba del canottaggio, perché sono molto più importanti i capelli di Harry, che profumano di profumo. Tutto ciò finché Harry non si sveglia... là si che succede un macello:

"Lou, che ore sono?" chiede assonnato.

"Non lo so, ho rotto la sveglia."

Harry si alza, prende il suo cellulare (secondo voi nei collegi/orfanotrofi si può avere un cellulare?) e si scopre che sono niente popo di meno che le 11:30... ora di pranzo, quasi. Addio al canottaggio quindi, né Harry, né Louis lo faranno.

Il pomeriggio Louis entra in classe (si studia sempre sempre davvero, allora) e si siede vicino a Niall (nuovo bff? Zayn sarà geloso). Qui abbiamo un ritorno importante, anche Niall ora ci cita "i ragazzi", infatti ci informa che dopo il canottaggio lui andrà con loro in discoteca... Louis è ovviamente invitato.

La lezione ci viene solo citata, neanche scopriamo che materia dovrebbe studiare il povero protagonista, che Louis entra in camera. C'è Harry che piange... di nuovo, e caccia Louis dalla sua camera, di nuovo.

Il giorno dopo sono tutti a canottaggio, in collegio sono rimasti solo Louis, Harry e Deborahh... Anzi manco Deborahh perché la mensa (da quel che dice il protagonista) è chiusa.

Harry non vuole alzarsi dal letto e il nostro intelligentissimo e originalissimo protagonista che potrà mai fare? Prende un secchio d'acqua e glielo tira in faccia (giuro).

Per questo piccolo scherzetto i due iniziano a rincorrersi (come due bambini deficienti) per tutto il collegio, finché Harry con sguardo assassino e occhi iniettati di sangue non si lancia su Louis. Lui non ha paura di questa parte folle di Harry, anzi, il suo cervello pensante ci comunica che gli è venuta voglia di dargli un bacio (il nome di questa strana sindrome mi sfugge...), però sdrammatizza:

"Styles, leva il tuo ginocchio dal mio cazzo."

Il capitolo si conclude con una frase talmente priva di senso da non poter essere tagliata: Forse è questo il piccolo particolare che mi ha distratto dall'irrefrenabile voglia di stampargli un bacio su quelle labbra perfette (Ergo, Louis se non avesse avuto un ginocchio sul pene avrebbe baciato Harry? Ditemelo voi, boh).

Come NON ho scritto una bella storiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora