Cap.14

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Lentamente la notte stava lasciando spazio al giorno. Tenue bagliore rosato che cominciava a dipingere l'orizzonte e stelle che, prima di sparire, salutarono l'amica luna con la promessa di rivedersi fra qualche ora. Eppure, Gusu era ancora immobile. Perfino il vento aveva deciso di prendersi una pausa più lunga prima di riprendere a soffiare tra le fronde degli alberi, forse stanco per la tempesta che aveva generato il giorno prima. Qualche pigro uccellino aprì gli occhi, sbattendo stancamente le ali ma senza ancora volare, come se stesse aspettando il giorno per planare a procacciarsi il cibo, come se ancora sentisse il bisogno di sentire le venature del legno sotto le zampe sottili. Era una consuetudine che si ripeteva spesso nei Meandri delle Nuvole, un rito che coinvolgeva ogni alba e che terminava a ogni tramonto. Ancora un'ora e tutto avrebbe avuto inizio; Ancora un'ora e tutto, di questo luogo immerso tra il verde e le montagne, avrebbe preso vita. Anche se... qualcuno aveva già iniziato e, per gli standard del Clan Lan, anche in modo un po' troppo rumoroso.

Erano mugugni indefiniti quelli che le serrate labbra di Wei Ying stavano emettendo. L'incantesimo del silenzio di Lan Zhan aveva sortito l'effetto desiderato e, nonostante lo sapesse fare anche lui, era decisamente troppo scosso per ricordarsene. Si era svegliato di scatto, anche prima della Seconda Giada, vittima di qualche pensiero o sogno che aveva attraversato improvvisamente la sua mente, ed era bastato spostare di poco lo sguardo per capire dove fosse. Iridi cineree che si spalancarono per l'incredulità, ed era bastato un semplice movimento per cadere da quel letto senza ritegno alcuno. Il talamo di Lan Zhan non era molto grande, in quanto pensato per una persona soltanto, e per starci in due si era dovuto stringere al minore un po' più del dovuto. Inutile dire, che lo spavento aveva causato il risveglio repentino di Lan Wangji il quale, lo zittì anzitempo in modo da non fargli emettere alcun tipo di suono capace di farli scoprire. Il maggiore non si aspettava un risvolto del genere, ancora una volta Wei Wuxian era stato capace di sconvolgere il suo mondo e i suoi piani, e anche se il jingshi era in una posizione molto più isolata rispetto a quella dei discepoli comuni del Clan Lan di Gusu, non voleva correre rischi. Anche perché, la stanza del fratello e dello zio non erano molto lontane.

Wei Wuxian gonfiò le guance sbattendo la mano destra sul pavimento di legno coperto da un leggero tessuto bianco con sfumature azzurrine, un adornamento destinato alla zona notte, messo appositamente lì per evitare di fare alcun tipo di rumore in caso di assi scricchiolanti. Se la stanza era chiamata silenziosa un motivo ci doveva essere.

<< Calmati. >>

La voce di Lan Wangji era tranquilla e posata, ma con un tono di voce più basso rispetto al solito, cosa che servì solo per irritare un pó di più il minore il quale indicò se stesso con fare esasperante.

<< Wei Ying. Calmati. >>

Quest'ultimo sapeva che Lan Wangji sarebbe stato in grado di tenerlo sotto quell'incantesimo per tutto il resto della sua vita di cultore se fosse stato necessario. Per questo, costrinse se stesso a tornare verso uno stato di tranquillità ottimale. Smise di gonfiare le guance e osservò il maggiore con un velo di dispiacere nello sguardo. A quel punto, l'incantesimo del silenzio fu sciolto.

<< Che è successo? >>

<< Ti sei addormentato qui. >>

Wei Wuxian registrò quella semplice frase come la colpa più grande che potesse commettere. Con quale coraggio si era potuto addormentare nella stanza di Lan Wangji e arrabbiarsi una volta sveglio per questo. Delle volte aveva un coraggio non indifferente, oltre che una faccia tosta da far invidia a chiunque. Si morse il labbro scattando in piedi e piegò il busto in avanti, come primo segno di scuse silenziose.

<< Io... mi dispiace. Potevi lasciami benissimo fuori e invece mi hai portato pure nel tuo letto. Grazie. >>

<< Non importa. Stai meglio? >>

Seguendo i movimenti del minore, anche Lan Wangji si alzò in piedi. Voleva avvicinarsi a lui eppure, restò immobile. In cuor suo desiderava una reazione diversa del compagno di studi una volta sveglio, ma d'altra parte era coerente con il suo comportamento tenuto sempre in questi anni nei suoi confronti. Wei Ying sorrise in modo lieve, portando un dito della mano destra a picchiettarsi un lato del naso. Era un tic che Lan Zhan aveva imparato a conoscere bene in quanto, lo faceva sempre quando o era in impaccio o in uno stato pensante.

<< Si, mi sento solo in imbarazzo. Addormentarmi così improvvisamente... che figura. Grazie davvero, mi domando perché proprio con me sei sempre così premuroso. >>

<< Io... >>

<< Comunque, non è manco l'alba. Meglio che esca di qui adesso in modo da non farmi beccare. Ci vediamo dopo? >>

<< Hm. >>

Dopo avergli rivolto un sorriso, Wei Wuxian si avvicinò alla porta scorrevole del jingshi scivolando fuori facendo attenzione a non farsi sentire lasciando, al suo interno, il rumore della sua assenza. Lan Wangji si limitò ad emettere un sospiro prima di lasciarsi cadere in modo elegante sul letto in modo da approfittare di quei pochi minuti che lo speravano dall'atto meditativo del mattino eppure, non riuscì a chiudere gli occhi. Era mancanza quella che sentiva, un riuscire ad avvertire ancora il calore e l'odore di Wei Wuxian stretto a lui per tutta una notte. Le sue vesti ancora bruciavano per via di quel contatto di quelle piccole mani strette intorno al tessuto come in cerca di un qualche conforto. Non poteva continuare così eppure, al tempo stesso, non poteva farne a meno.

I due solitamente viaggiavano su due binari di pensiero differente eppure, Wei Wuxian si avvicinò pericolosamente a quello del maggiore. Si era diretto da lui per un motivo che nemmeno lui sapeva ed era finito per chiedergli la prima cosa che gli era passata per la testa. Forse per questo aveva avuto una sorta di blackout addormentandosi all'improvviso ed è vero che aveva reagito in un modo quasi tragico ma, in verità, non gli era dispiaciuto stare così attaccato al corpo di Lan Zhan. Poteva sentire quasi distintamente i battiti del suo cuore farsi strada attraverso il petto, un qualcosa che non accadeva da quella sera alla sorgente fredda.


Tornare ad assistere alle letture segnò il ritorno di Wei Ying alla realtà di Gusu a cui era mancato negli ultimi giorni. Non si sentì assolutamente indietro rispetto a tutti gli altri, anche perché tutte le nozioni le sapeva ormai a menadito e grazie a Lan Zhan seppe subito dove ricollegarsi con i vari discorsi senza perdersi, con sommo gaudio da parte di Lan Qiren che per una volta non trovò necessario fargli alcun appunto. Infondo il vecchio Maestro sapeva del valore di Wei Wuxian come giovane cultore del Clan, solo ammetterlo avrebbe significato metterlo sullo stesso piano dei suoi nipoti, e in questo modo lo spronava a rimanere concentrato considerando che la sua soglia di attenzione sapeva essere spessa quando un foglio di pergamena. Per il Giovane Maestro della Setta Lan fu comunque un piacere ritrovarsi con coloro che aveva lasciato prima di partire, in particolare Jiang Cheng e Nie Huaisang. Quest'ultimo, si ritrovò a sbiancare considerevolmente nascondendo il viso dietro l'immancabile ventaglio pregiato mentre ascoltava le parole che il suo Da-ge gli aveva rivolto.

<< Mi aveva avvertito che mi avrebbe spezzato le gambe se non fossi ritornato a Qinghe con almeno Yi*>>

Cominciò a piagnucolare il più giovane dei fratelli Nie e, complice la poca differenza di altezza, si aggrappò senza alcun ritegno alla vita di Wei Wuxian il quale non potè far altro che ridacchiare con un certo disagio mentre gli donava dei colpetti in testa con fare consolatorio.

<< Nie-xiong, non è difficile. Posso aiutarti, basta che non ti distrai a guardare i tuoi ventagli. Sempre quelli sono, non è che mutano di colore se li osservi in continuazione. >>

<< Wei-xiooong! Tu non hai mai guardato a lungo qualcosa che ti piace? >>

Non era una domanda tanto strana quella che gli rivolse Nie Huaisang eppure bastò per zittire Wei Wuxian dopo un leggero sobbalzo per via del quesito tanto improvviso. Effettivamente, nel corso degli anni, la maggior parte dei suoi sguardi erano rivolti a Lan Wangji, vuoi perché lo ammirasse o perché godeva davvero tanto del tempo passato in sua compagnia. Ma questo in che tipo di piacere si poteva tradurre?

<< Wei-xiong? >>

<< Eh? >>

Huaisang lo stava osservando con una certa perplessione. Non capitava mai che Wei Wuxian non rispondesse nell'immediato a una domanda preferendo perdersi in momentanei pensieri, tanto che il giovane cultore del Clan Nie smise di piagnucolare staccandosi da quella vita a cui era attaccato per la disperazione e stava usando il ventaglio per picchiettarlo sul petto.

<< Ah... eheh, Nie-xiong. Che stavamo dicendo? >>

<< Ti ho chiesto se tu hai mai guardato... >>

<< Oh si si, adesso ricordo. Effettivamente qualcosa potrebbe esserci. Ora scusami, devo fare una cosa urgente. >>

Disse e senza aspettare una risposta da parte dell'altro cominciò a dirigersi verso la parte destinata alle stanze degli appartenenti del Clan Lan, anche se questa volta si tenne ben lontano dal jingshi di Lan Wangji in quanto, non era quello il suo obiettivo.

Una volta nella sua stanza cominciò a cercare in ogni cassetto dove sapeva esserci i quaderni e i rotoli di appunti da quando era diventato discepolo fino ad adesso. Fu una ricerca piuttosto lunga, a tratti sfiancante, questo perché Wei Wuxian non aveva proprio la concezione di catalogare ogni cosa seguendo il principio di mese e anno in cui gli appunti venivano presi. Lan Xichen aveva provato a istruirlo in questo senso, ma questo suo disordine mentale era perdurato per buona pace dell'erede del Clan. Stava cominciando a perdere le speranze, eppure qualche divinità doveva averlo guidato bene perché il suo sguardo, tra la pila di carta e rotoli, si illuminò in un modo quasi improvviso.

<< Trovato! >>

Esclamò prendendo delicatamente quella pergamena stringendosela al petto come il più grande dei tesori. La sua camera sembrava un vero e proprio campo di battaglia, e sapeva che prima di fare qualsiasi altra cosa doveva sistemare il casino che era riuscito a creare. Anche perché le camere di discepoli e giovani maestri non appartenenti al ramo principale della famiglia erano continuamente soggette a controlli da parte degli anziani e sinceramente, voleva evitare di ricevere una punizione da parte del Maestro Lan Qiren.
Ci impiegò quasi un'ora per riportare tutto ad un aspetto più o meno decente. Non voleva perdere altro tempo così sedette sul letto aprendo la pergamena a lungo agognata. Un sorriso gli si dipinse sulle labbra e cominciò a leggere e ripassare quanto era convinto di aver dimenticato e che invece, era sempre rimasto in una parte del suo cuore sopita.


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Nella Cina antica vigeva questa prassi per indicare i voti:
Jia: A
Yi: B
Bing: C
Ding: Non sei degno di essere un cultore
Questo sistema lo si può leggere nel capitolo 120 della novel (uno speciale degli extra <3)

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Angolo autrice:
Uuuu, eccomi tornata con un nuovo capitolo. Quasi non speravo più di tornare ad aggiornare, e invece ci sono riuscita. Ringraziate la mia Lilith che mi ha spronato nello scrivere, sono decisamente fortunata ad avere una partner di coltivazione come lei <3
Con questo aggiornamento sono stata tremendamente indecisa fino all'ultimo, perchè volevo mettere in atto una situazione di crisi o almeno, volevo far succedere qualcosa. Ma poi avrei tolto la vena tranquilla e priva di drammi che mi sono ripromessa nel momento in cui ho cominciato la stesura di questa mia ff. Lo avrei visto come una forzatura per far avvicinare Wei Wuxian e Lan Wangji e non volevo questo.
So di aver finito in modo tale da avervi lasciato una certa curiosità addosso e so che molti mi odieranno per questo. Ma ormai ci siamo, siamo arrivati alle battute finali e vedrete cosa sta combinando Wei Ying soltanto nel prossimo u.u
Detto ciò, spero che tutto ciò vi sia piaciuto, e noi ci vediamo al prossimo aggiornamento ;)

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