Era un giorno come tanti quello in cui conobbi Jorge. Era un ragazzo astratto, attraente come pochi, ma che non prestava attenzione al mondo. Ricordo che ci scontrammo per strada e che quando alzai gli occhi imbarazzata lo intravidi coperto dal cappuccio della sua felpa. Faceva davvero freddo, ed io rimasi interdetta nel vedere una curva espandersi nelle sue labbra. Aveva il sorriso più bello che avessi mai visto. << Sta' più attenta, ragazzina. >> storse le labbra beccandosi un'occhiataccia. << Guarda che sei tu che mi sei finito addosso. >> lo rimproverai punzecchiando le mani sui miei fianchi. Non rispose, e rimase con il capo chino. << Puoi guardarmi, sai? >> << Ne sei sicura? >> lì per lì non capii come mai fosse tornato a sorridere ed in modo anche alquanto ambiguo, ma quando i suoi occhi incontrarono i miei, rimasi spiazzata. Due smeraldi, intensi, profondi, brillanti si impadronirono di me, di ogni mio singolo muscolo o fibra, tanto che smisi di respirare. << I tuoi occhi.. >> sussurrai << I miei occhi, cosa?! >> sorrise pieno di se << ..sono bellissimi. >> continuai a scrutarli e lui cominciò a ridere. Effettivamente stavo guardando un estraneo come se lo conoscessi da sempre. Scossi il capo ridestandomi dai miei pensieri e dalla mia instabilità. << Comunque dovresti chiedermi scusa. >> << E va bene, scusa. >> sorrisi soddisfatta porgendogli una mano << Sono Martina. >> << Jorge. >> la sua presa salda prese a farmi battere il cuore. Scossi ancora il capo, mentre lui si guardò attorno. << Cerchi qualcosa? >> annuì << Cerco qualcuno che mi insegni l'amore. >> sussurrò inclinando il capo. << E tu Martina, sembri un' insegnante perfetta. >> << Non so niente dell'amore io. >> << Impossibile, sprizzi sensibilità e naturalezza da tutti i pori. E le cose pure, equivalgono all'amore. >> avvampai di colpo << Beh..grazie sconosciuto. >> sghignazzò rocamente, portando ogni mio singolo muscolo a contrarsi lievemente. << Che dici di imparare a conoscerci? >> non so perché accettai la sua proposta, avrebbe anche potuto essere un maniaco, ma stranamente mi fidavo di lui. Camminammo silenziosamente, lui con gli occhi piantati sull'asfalto ed io guardandolo come a studiarlo. << Sembra così strano che un ragazzo cerchi l'amore? >> sorrise flebile. << Sinceramente si. >> << Beh, ho visto il modo in cui mio padre amava mia madre. Lo faceva anche solo con gli occhi, ed anche io vorrei imparare a farlo. >> << E perché non chiedi aiuto a lui, allora? >> arrestò i suoi passi voltandosi a guardarmi << Perché è morto. >> deglutii abbassando io stavolta lo sguardo sull'asfalto. << Mi dispiace. Io..non volevo.. >> << No, sta' tranquilla, l'ho superata più o meno, e poi non potevi saperlo, ci siamo appena conosciuti. >> << Già. >> infilai entrambe le mani, imbarazzata, nelle tasche posteriori dei miei jeans e continuai a camminare.
Da quel giorno io e Jorge continuammo ad incontrarci, svelandoci passo a passo. Sapevo che era di origini messicane, che i suoi genitori erano la sua famiglia, ed entrambi erano morti in un incidente stradale. Non l'avevo mai visto piangere, e sapevo benissimo che non l'avrei visto mai.Quel giorno arrivai in ritardo nel nostro punto di incontro. Lui rise, guardandomi ed infilandosi le mai nelle tasche dei jeans. << Sei in ritardo, nana. >> arricciai il naso a quel suo soprannome per poi avvampare di colpo quando avvicinò sorridente le sue labbra per mordicchiarlo teneramente. << Smettila di farlo, sei troppo dolce. >> sorrisi cominciando a camminare. Il mio cuore continuava a battere illegalmente come il primo giorno. Diventava sempre più pesante l'aria intorno a noi, non sapevo cosa stesse succedendo. << Allora, quando mi insegnerai ad amare? >> mi morsi un labbro guardandolo << L'amore non si insegna, né si impara. Viene da se, Jorge, ce lo abbiamo dentro. >> << Come arriva l'amore secondo te? >> domandò curioso prendendomi alla sprovvista e portandomi a scrollare le spalle. << Io non lo so come viene l'amore. Bastano i piccoli gesti, credo. Basta stringere le mani ed intrecciare le dita, e poi..poi bastano le carezze, le parole dolci e forse anche i litigi vanno bene. Basta essere protetti, oppure a me credo basterebbe una.. >> sorrisi guardando il nulla << ..una giacca sulla schiena quando ho freddo. >> tornai seria guardandolo << Basta poco ad amare. >> << E allora perché quasi nessuno è capace nel farlo? >> sorrisi amareggiata << Perché la gente vuole troppo, Jorge. E l'amore agli stupidi non basta. >> chiusi gli occhi ed il mio respiro si fermò automaticamente.
STAI LEGGENDO
Jortini o Leonetta
Fanfictionstorie one-shot che ho salvato da efp,le storie NON sono mie ma di @jortinucha o su efp solo @tinucha...le ho pubblicate solo a scopo di 'salvataggio' nel caso non le trovassi più,e perchè sono alcune delle mie storie preferite. Detto questo Peace...