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"Vattene!" la mia voce rimbombava nella casa così vuota.
"Laury, non fare cos... " non volli sentire altro. Lo sbattei fuori dalla porta e corsi in bagno. Non ne potevo più, stavo crollando.
Presi le forbici fissando fuori dalla finestra. Le goccioline si rincorrevano sul vetro liscio, facendo a gara per arrivare prima in fondo.
Io sul fondo c'ero già, e non sarei più tornata su.

Mi svegliai di soprassalto appena prima che suonasse la sveglia. I ricordi mi avevano assalita, e ormai il letto era diventato freddo. Mi alzai di malavoglia e preparai i vestiti per andare. Dopo aver fatto una doccia presi al volo un biscotto e corsi a scuola. L'aria pungente mi pizzicava il naso, leggermente arrossato per un maledetto raffreddore. Mi coprii il viso con le mani e soffiai per scaldarle. Eravamo a fine ottobre, eppure sembrava di stare già in inverno. Le nuvole scure dominavano il cielo, minacciando pioggia. Ancora.

Il cortile era vuoto, o almeno lo pensavo. C'era un ragazzo sotto il mandorlo all'entrata, era seduto a leggere un libro. Non mi notò, ma non era una novità. Non ero una ragazza che amava stare al centro dell'attenzione, al contrario, mi piaceva stare in un angolino a osservare la gente che non mi cagava. Però così mi sentivo... Non so... Sicura. Ma evidentemente mi sbagliavo.

"Hey aspetta! " cazzo. Mi girai.

" Lauren, giusto? "" Sì "

" Io sono Ian, Ian Hood"

Annuii e continuai a camminare verso i portoni. I miei passi risuonavano insieme a quelli di Ian nel corridoio deserto. Mi girai di scatto, innervosita.

"Perché mi stai seguendo?"

"Sono nella tua stessa classe di chimica... "

Non lo avevo mai notato prima d'ora, ed era strano non notare un ragazzo così bello. Alto, capelli neri, occhi verdi... Stra figo insomma.

" Sei nuovo per caso? " Lo squadrai da capo a piedi. Lui sorrideva, probabilmente divertito dalla mia faccia. Intanto la scuola cominciava a riempirsi. Ma non mi importava. Lui ti incantava, davvero. Quando incontrai i suoi occhi sentii dei brividi lungo la schiena. Mi stava fissando una guancia, senza motivo. Si avvicinò piano a me. Il suo naso sfiorava ormai il mio. Ma lui non mirò alla mia bocca e si diresse invece alla guancia che poco prima stava fissando. La sua lingua era calda contro la mia pelle.

"Avevi una briciola"sorrise, mostrando due profonde fossette ai lati della bocca. Il mio cuore non aveva ancora rallentato.

***

Stavo ancora pensando a quello che era successo quella mattina, quando sentii bussare alla finestra.
Chi può essere a quest'ora di notte?

Pensai subito a lui, e ebbi una conferma quando notai qualcuno al freddo della sera.

"Hood! " la mia esclamazione risultò una specie di squittio. Cadde con un tonfo sul pavimento.

" Che ci facevi lì fuori?" Non rispondeva. Si avvicinò cingendomi la vita con le sue grandi mani. Le sue parole sussurrate al mio orecchio mi fecero rabbrividire.

"Mi mancava il tuo sapore"

Bad Dreams~Calum Hood~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora