Capitolo 24

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Jisung's p.o.v
Minho non rispose ma ci fece cenno di seguirlo.

Dove voleva andare non lo sapevo proprio.
Ma la domanda che mi sorse in testa quando uscimmo e vedremo la prof di coreano parlare con un altro professore fu un'altra.

Che fosse realmente riuscito a sentire cosa si fossero detti?

Sorpassano i professori accennando un saluto per poi cercare di stare al passo di Minho.
Minchia se era veloce.

Girammo praticamente mezza scuola per poi arrivare davanti ad un'aula.
Storsi il naso.
Io: Minho siamo davanti all'aula professori.

Minho: Lo so bene.
Felix ci raggiunse pochi istanti dopo, appoggiandosi poi alle ginocchia per prendere fiato.

Felix: Perché siamo qui?
Disse affannato.
Felix: E perché ci siamo venuti correndo?
Aggiunse in tono infastidito lanciando a Minho un occhiataccia.

Minho alzò lo sguardo in modo solenne.

Minho: Primo, ci siamo venuti di corsa perché si da il caso che non abbiamo tanto tempo a disposizione e secondo..
Disse tirando fuori una chiave dalla tasca per poi infilarla nella serratura.

Minho: Secondo... adesso vedrete perché.
Dopo qualche strana imprecazione e qualche tentativo riuscì finalmente ad aprire la porta.

Appena aperta di fiondò all'interno.
Io e Felix ci scambiammo sguardi confusi.

Come faceva ad  avere quelle chiavi?
E cosa doveva fare in aula professori?

Per scoprirlo, l'unico modo era seguirlo.
La stanza era quasi completamente buia, dato che non vi era nessun prof all'interno.

Minho scattò verso un cassetto e come se lo conoscesse come le sue tasche, tirò fuori un foglio scritto.

Io: Che diavolo è?
Minho: Sono le soluzioni al test.
Io e Felix spalancammo la bocca.

Felix: No dai, non puoi dire sul serio.
Minho gli lanciò uno sguardo beffardo per poi mostrarglielo.

Felix: Cazzo. Non. Ci. Credo.
Io: Ma com-
Mi mise una mano sulla bocca.
Minho: Andiamocene via prima che  qualcuno si accorga della nostra assenza.

Mi guardò per qualche istante dritto negli occhi, e potei giurare di aver visto uno strano luccichio in essi.

Corremmo nuovamente al passo di Minho fino alla classe, per poi nascondere il figlio nello zaino e fare finta di nulla.

Avevo così domande per la testa in quel momento che decisi di non farmene più nessuna.

Quando arrivò il momento di coreano io e gli altri due ci scambiammo sguardi complici.
Prof: Bene ragazzi, oggi per voi ho un bel compito.

Mentre gli alunni iniziarono a disperassi lei iniziò a distribuire le schede.

Andò tutto alla grande.
Ringraziai Minho mentalmente.
Quando tutta la classe finì si schiarì la gola, come per dire qualcosa.

Prof: Ragazzi miei, penso che non vi siate già dimenticati della gita che faremo a Moncano. O sbaglio?
Si udì un coro di negazioni
La professoressa annuì.

Prof: Benissimo. Quindi penso che vi farà piacere sapere che l'abbiamo anticipata. E di ben 2 mesi.
Iniziai a fare mentalmente i calcoli.

Prof: Partiremo tra qualche giorno, tre per l'esattezza. Quindi preparatevi a Monaco!
Fece per uscire dalla classe, quando poi si rivoltò.

Prof: Ah ragazzi, ultima cosa.
Saremo insieme a tutte le classi della vostra sezione, quindi dalle prime alle quinte.

Felix sorrise maliziosamente.
Questo significava passare del tempo con Changbin. Fuori di casa. Magari anche da soli.

Minho sembrava relativamente contento di quella notizia, dato che abbozzò un lieve sorriso.

Passarono altre tre ore infernali, per poi sentire il dolce ed armonioso suono della campanella.
Io e Felix eravamo per la via di casa, quando mi squillò il cellulare.

Felix: Porca miseria Jisungie! Lo vuoi mettere il silenzioso questo fottuto telefono o no?
Beh, aveva ragione.
Stava iniziando a dare fastidio anche a me.

Lo tirai svogliatamente fuori dalla tasca per poi quasi farlo cadere.

Vidi il nome sullo schermo.
Yungchan.

Angolino per Edi
Ok oggi russo è stato ok, e domani è domenica e lunedì non vado a scuola per la curva glicemica.
Direi che sono a cavallo.
Comunque buonaotte e grazie dei commenti. Mi fate ridere, si.

Who has no secret?   {minsung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora