Capitolo 27

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Jisung's p.o.v
Io: Dai Minho, andrà tutto bene. Ci divertiremo e non succederà nulla di brutto.
Quella frase la dissi più per auto convincermi che per altro.

Scendemmo dalla macchina e ci ritrovammo in coda per entrare.
Changbin: Sentiamo, grande genio, come pensi di farci entrare?
Yungchan: Con questo mio caro Binnie-Binnie.

Estrasse dalla tasca dei documenti.
Felix: Sono documenti falsi o sbaglio?
Yungchan sorrise.
Yungchan: Non sbagli.

Documenti falsi?
Quel ragazzo non era proprio il tipo che pensavo che fosse.

Minho: È il nostro turno.
Mi voltai ritrovandomi il tipo della sicurezza ad un palmo dal naso.

X: Documenti.
Tese la mano.
Yungchan si affrettò a darglieli con il suo solito sorriso disarmante, il quale l'uomo non ricambiò.
X: Dentro. Forza.

E ci sbatté dentro con davvero tanta forza.
Mi guardai intorno.
Il luogo era enorme, illuminato solo da luci blu e verdi soffuse che non facevano intravede molto.

Yungchan: Bene signori, vi lascio liberi. Però non cacciatevi nei guai come l'ultima volta ok? Siete sotto la mia responsabilità.

Trattenni una ristata.
Davvero eravamo noi ad aver combinato guai l'ultima volta?

Annuimmo e lui in pochi secondi sparì nel nulla.
Felix: Bene, io mi butto sulla pista. Ma prima..
Disse prendendoci tutti e tre per le braccia.
Felix: Prendiamo qualcosa da bere.

Changbin lo strattonò.
Changbin: Mi prendi per il culo? Nessuno oggi bece nulla.
Felix: Come vuoi...

Il suo tono aveva un non so che di "No, faremo come voglio io e non me ne frega un cazzo del tuo parere".

Dopo qualche litigata, Felix convinse l'altro a farci prendere qualcosa e dopo i due si buttarono in pista.

E così rimasimo in due.
Io: Emh, vuoi prendere qualcosa? Da bere intendo.
Con lui bisognava specificare molto spesso.

Minho non mi rispose subito, sembrava come intontito.
Gli sbattei le mani davanti agli occhi.
Io: Minho!

Lui si voltò tranquillamente verso di me.
Minho: Perché no.
Ci sedemmo così al bancone e ordinammo due birre.

Si era creato un silenzio imbarazzante così decisi di provare ad iniziare una conversazione sensata.

Io: Allora Minho, raccontami.. non so, come era la tua vita fuori dalla Corea?
Minho non distolse gli occhi sala bottiglia.
Minho: Preferisco di gran lunga stare qui.

Minho: Qui mi trovo molto bene anche se come avrai capito ci sono cose che non comprendo. Ma a me va bene così. È relativamente stimolante.
Io annuì.

Minho: E poi qui ce Yungchan, ci sono i ragazzi e poi ci sei tu.
Fortunatamente no potè vedere le mie guance avvampare.

Minho: Adesso tocca a te darmi qualche informazione su di te.
Ridacchió.
Non riuscii a capire il perché ma iniziai a parlare.

Io: Beh, sono un ragazzo che adora leggere e scrivere , non va pazzo per lo studio ma se la cava, ama mangiare cose che non si dovrebbero minimamente sognare e adora i suoi amici.

Esitai.
Io: Come Felix, Chan, Woojin e tutti gli altri.. e te, naturalmente.
Minho spalancò gli occhi.
Minho: Mi consideri tuo amico.

Sorrisi.
Era così tenero
Io: Certamente! Perché tu no?
Incrociai le braccia.

Minho si affrettò a rispondermi.
Minho: Ovviamente.
Io: Bene così.
Finimmo di bere le nostre birre e rimanemmo in silenzio per un po'.

Beh, silenzio.
Eravamo in una discoteca.
Diciamo che non parlammo.

Dopo un po' vidi che Minho aveva ancora lo sguardo perso, ma mi accorsi che poco dopo iniziò a ridacchiare nuovamente.

Io: Perché ridi?
Ero curioso.
Minho: Non lo so.
Singhiozzò.

Io: Ma sei ubriaco? Con una birra? E dopo esseri bevuto una bottiglia di Soju?
Minho: Non sono ubriaco.
Fece per alzarsi ma vacillò leggermente.

Io: non ci posso credere.
Lo presi sotto braccio.
Io: Dai Minho andiamo a prendere un po' d'aria.

Minho: Che cosa hai detto?
Era solo una mia impressione o la musica aumentava di volume sempre più?
Io: Vieni. Fuori. Aria.

Minho mi fece cenno che non riusciva a sentire.
Io però non volevo completamente andarmene.
Volevo divertirmi un po', cosa che non facevo praticamente mai.

Io: Ti va di ballare?
Minho: Di che?
Io: Ballare?
Minho: N-non so come si fa.

Lo presi per la mano e lo trascinai in pista.
Mi dava fastidio dirlo ma mi piaceva stringere la sua mano.

Minho si guardò in torno cercando di capire cosa avrebbe dovuto fare.
Riecco il solito Minho impedito.
Dovevo ammette che mi era mancato non poco.

Guardò poi una coppia che stava ballando.
Così mi prese per i fianchi e mi fece vorticosamente avvicinare a lui.

Io: Ma che accidenti fai Minho!
Minho: Sto ballando.
Mi strinse più forte.

Stavo per ribattere quando avvicinò il suo viso al mio.
La distanza era di qualche centimetro, tanto che la mia visuale mi permetteva di vedere solo lui.

Sorrisi come uno scemo.
Quella situazione mi stava mandando in tilt il cervello e mi stava facendo dubitare di convinzioni che avevo da una vita.

Minho mi sorrise imbarazzato a sua volta.
Eravamo entrambi imbranati, non dovevo preoccuparmi troppo.

Ci avvicinammo ancora di qualche millimetro e mi venne spontaneo chiudere gli occhi e avvicinarmi ancora.

Solo un po'.

Eravamo sempre più vicini e la distanza era sempre meno, fino a quando non sentimmo gente fischiare ed esultare.

Di scatto ci voltammo entrambi e vedemmo una scena che si vede probabilmente una volta nella vita.

Changbin completamente sbronzo che faceva lo spogliarello davanti a tuti mandando baci a destra e manca.

Traumatico.

Angolino per Edi
Oggi ho conosciuto il prof di matematica e lo odio già uff.
Buonaotte, non so voi ma la scuola mi sta scuoiando vivo.

Who has no secret?   {minsung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora