Capitolo 2

2.8K 168 263
                                    

LJisung's p.o.v
Chan: PORCA MISERIA JISUNG!
Hai intenzione di spegnere quella dannata sveglia o vuoi propinarci ancora per molto questa lagna dei Day6?

Aprii lentamente le palpebre e portando la mano destra sulla nuca mi accorsi che ero letteralmente in un bagnno di sudore.

Io: Cavolo, era tutto un sogno.
Dissi tirando un sospiro di sollievo mettendomi cautamente seduto sul bordo del letto.

Poco dopo iniziai a sentire dei passi pesanti farsi sempre più vicini.

Chan: Allora? Puoi silenziare quella cavolo di canzone?! È orribile e ha svegliato tutti.
Aveva i biondi capelli ricci in disordine e stava indossando una lunga maglia griglia che gli arrivava alle ginocchia. Era carino, sembrava un bimbo.

Io: Scusa, adesso la spengo.
Ero così preso dai miei pensieri che non mi ero accorto che "Shoot me" dei Day6 continuava ad andare a tutto volume. Quanto amavo quella canzone.

Grazie ai cantanti e agli strumenti che suonavano riuscivo a percepire tutta la rabbia e l'energia che volevano emanare.
Quella canzone era divina.

Io: La spengo ma non ti permetto di dire che è orribile, cacchio!
Chan: Come ti pare, basta che la spegni così Jeonjin può tornare a dormire.
Incrociò le braccia e alzo gli occhi al cielo.

Io: Sono le 6:30 e dobbiamo iniziare a preparaci per la scuola, perché dovrebbe tornare a dormire?
Chan: Non si sente bene stamattina.
Lo disse con una punta di preoccupazione.
Era dolce quando si prendeva cura di noi in questo modo. Era proprio un bravo Hyung.

Jeongin: Hyunnnnng!
Si lamentò poco dopo il più piccolo tra noi.
Non ci volle molto a capire che si riferiva a Chan Hyung.
Chan: Che cosa è successo?
Mi voltai curioso di sapere quale sarebbe stata la sua reazione, ma tempo due secondi che era già corso via verso Jeongin.

Sorrisi.
Mi sarebbe piaciuto qualche volta avere qualcuno che si preoccupasse così per me, ma di certo non volevo quella sottospecie di pecora bionda incapace di dormire.

Volevo qualcuno che si prendesse cura di me, perché a dir la verità, anche essendo un diciassettenne ero ancora un bambino, ed è per questo motivo che i miei mi lasciarono andare via di casa solo quando ebbero la certezza che avrei avuto dei coinquilini.

Che a dirla tutta, apparte Chan Hyung, non erano certo tanto meglio di me.

Mi alzai dal letto, ma forse lo feci con troppa poca cautela dato che appena mi misi eretto, venni colpito da un forte giramento che mi costrinse ad appoggiarmi al comò.

Mi faceva male la testa, ma pensai che probabilmente la colpa poteva essere attribuita solo a quell'incubo maledetto vissuto poche ore prima.

Io: Cavolo, non voglio pensarci mai più.
Dissi fermamente, per poi dirigermi al piano di sotto per raggiungere la cucina.

Trovai un Seungmin apparentemente stanco morto seduto a tavola con in mano un libro di fisica e nell'altra una pericolante tazzona di caffè fumante.

Mi sedetti accanto a lui augurandogli un buongiorno, che ricevetti di rimando.
Mugugnato, ma pur sempre lo ricevetti.

Poco dopo che iniziai come al solito ad ingozzarmi di biscotti e merendine varie, vidi scendere dalle scale altre tre figure, assonnate come non mai.

Il ragazzo lentigginoso teneva ancora gli occhi serrati, probabilmente a causa della luce accecante di quella mattina.
Il ragazzo che lo seguiva, di gran lunga più basso, stava canticchiando una canzone e mi accorsi solo dopo che era quella che usavo come sveglia.

Who has no secret?   {minsung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora