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Miss Calder lo preoccupa, infinitamente. Preoccupa solo Louis, a dire il vero.
Quando Max ha detto d'aver espresso con chiarezza la volontà di parlargli, Louis ha perso un battito e ha pensato a tutto quello che può aver fatto di poco etico lì dentro da quando ci ha messo piede – nascondere la polvere sotto i termosifoni non è così tragico, no? Nemmeno chiudere una tredicenne in bagno, giusto? Andiamo, non l'ha fatto volontariamente...quella ragazzina si è trattenuta dopo l'orario di chiusura e Louis non avrebbe mai potuto saperlo.
Okay, potrebbero esserci più motivi per cui mi voglia vedere. Scompaiono in un battito di ciglia quando apre la porta dell'ufficio della donna e vede seduto sulla poltroncina niente di meno se non Harry Styles.
Per la prima volta, lo vede vestito come una persona normale – l'orario segna le sei e ventidue del pomeriggio, questo spiega la ragione per cui non sia alle prese con codini, calzamaglie e altra roba di quel genere. Quel giorno non si sono accordati per provare.
"Sei in ritardo di ben sette minuti." Così viene accolto dalla direttrice ed Harry sta trattenendo un sorriso che nasconde dietro una tosse finta quasi quanto Taylor il giorno delle audizioni con le sue sostitute.
"Io-"
"Si accomodi, Mr. Tomlinson" lo interrompe con una scortesia inaspettata per una direttrice di un istituto coreutico e musicale così rinomato.
Louis non se lo fa ripetere una seconda volta e si siede sciancato come suo solito alla sedia. Miss Eleanor assottiglia lo sguardo a quella vista ed Harry si preoccupa di colpirlo con il piede, obbligandolo a sistemarsi meglio su quella sedia – Louis mette su persino uno di quei sorrisi di circostanza che spesso e volentieri riserva solo alla sua famiglia.
"Oggi, Harry è venuto da me con una richiesta alquanto bizzarra." Louis di quella frase si sofferma quasi esclusivamente su un dettaglio: l'ha chiamato per nome? Miss Calder, dall'aria di ghiaccio e imperturbabile, ha chiamato per nome un suo studente e l'ha pronunciato persino con dolcezza?
"Quale sarebbe tale richiesta alquanto bizzarra?" Harry sposta la mano sulla coscia e gliela stringe delicatamente, solo a quel contatto si rende conto di come possa essere suonata quella domanda come una bassa imitazione della donna. "Intendevo, cosa le ha chiesto?" Eleanor glielo lascia passare solamente perché per la prima volta sente quel ragazzo utilizzare il lei nei suoi confronti.
"Mi ha detto di voler stravolgere il numero di chiusura del saggio finale, il suo debutto sulle grandi scene." Eleanor ticchetta sulla sua enorme ed ordinata scrivania con una stilo nera e sposta il suo sguardo da Louis ad Harry, da Harry a Louis con una certa circospezione. "Non sono rimasta sorpresa da ciò. Sono rimasta sorpresa quando mi ha detto di aver trovato un altro partner al posto di Taylor."
Oh. Ora Louis capisce la ragione per cui lui si trova lì, quel giorno. Non gli ha nemmeno sfiorato il cervello l'idea di dover chiedere il permesso alla direttrice per unirsi, in un certo senso seppur in maniera momentanea, a quella scuola.
Tecnicamente, non si è unito alla Maryland School of Arts. Passa più tempo del previsto nella sala principale con un allievo della scuola e lo sta facendo per aiutarlo, sì, questa è la motivazione principale e unica – bugie, bugie, bugie gli ripete il suo cervello accompagnandosi da una luce rossa lampeggiante come simbolo di pericolo.
"Immagina il mio stupore quando mi ha detto che il nuovo partner sei tu." Non l'ha detto in tono dispregiativo, deve ammettere Louis. La vede solo stupita, non sa ancora definire se è una cosa positiva o negativa – suppone lo capirà a breve. "Non sapevo nemmeno ballassi." Osserva Miss Calder, incrociando la braccia sotto il seno.
"Louis è davvero molto bravo nell'hip hop." Prende parola Harry con un sorriso smagliante. "Taylor lo sta aiutando nella tecnica classica mentre io e lui lavoriamo sulla contaminazione dei nostri diversi stili."
Quelle parole devono impressionare la direttrice, altrimenti non si spiegherebbe ragione per cui Louis la vede togliersi gli occhiali da vista e poggiarli sulla scrivania.
"Non ti nascondo che può essere rischioso, Harry." Sospira Eleanor, guardando entrambi. "Però, voglio concederti il beneficio del dubbio." Lo vede quasi saltare dalla sedia per la gioia, quindi Louis pensa che quella sia un tacito modo di dirgli di poter continuare a fermarsi in quella struttura con Harry? A giudicare dalla smorfia – è un sorriso, Louis! –che dipinge il volto della direttrice, la risposta dev'essere sì.
"Grazie mille, davvero." Harry si alza dalla sedia e Louis lo imita. "Non se ne pentirà, lo prometto."
Louis sta per uscire da quell'ufficio quando "E lei, Mr. Tomlinson, veda di non rovinare tutto" lo rimbecca puntandogli contro un dito. Quella suona tanto come una velata minaccia alle sue orecchie.

Where soul meets body L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora