03. Pilou

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di FlorenceMaxwell

03. André Bourgeois + Marinette + Sfilata


Marinette affrettò il passo per raggiungere il prima possibile l'hotel Le Grand Paris. Avrebbe dovuto essere lì solo nel pomeriggio, ma sembrava che l'emergenza per cui l'avevano chiamata fosse del tutto improcrastinabile. Aveva raccolto al volo l'occorrente per eventuali modifiche dell'ultimo minuto ed era uscita di casa, senza neanche dare una spiegazione ai suoi.

Giunta nella hall mostrò il suo pass e si fece precedere da un inserviente in livrea fino al piano dove stavano fervendo i preparativi per la sfilata di quella sera, poi procedette da sola. Alcune modelle la sorpassarono marciando come treni su tacchi dodici, accompagnate dal ronzio delle macchine da cucire che lavoravano alacremente per sistemare gli ultimi orli. La voce stridula e agitata di Chloé le dette il benvenuto nella stanza dove era attesa: -È assolutamente ridicolo! Esci di qua!-
Marinette per poco non fu travolta da una giovane sarta che, a testa bassa, eseguiva l'ordine imposto dalla figlia del sindaco; bussò alla porta già aperta ed entrò.

-Chloé, che è successo?-, domandò senza troppi preamboli scorgendo l'amica rannicchiata su una poltrona, con le mani tra i capelli. Indossava l'abito per la sfilata, si sarebbe sicuramente sgualcito. Alla vista di Marinette, la bionda tirò su col naso e si alzò, cercando di indossare rapidamente la sua solita espressione fiera; -Chiudi la porta-, ordinò in un sibilo che gelò il sangue nelle vene della giovane stilista.
Quando tornò a voltarsi verso la sua modella, Marinette notò che aveva l'aria di nuovo affranta e stava in piedi nel mezzo della stanza con le spalle chiuse in avanti. Si avvicinò a lei e cercò di guardare negli occhi azzurri della ragazza.

-Non mi sta-, disse semplicemente Chloé, allargando le braccia e mostrando l'abito che indossava e con il quale avrebbe chiuso la sfilata, in coppia col modello maschile cucito apposta per Adrien, sancendo l'ingresso della giovane Dupain-Cheng nel gotha degli stilisti di successo. Si voltò appena e Marinette notò subito che la cerniera lampo non si sarebbe mai chiusa. Aggrottò le sopracciglia domandandosi come avesse potuto sbagliare così tanto a prendere le misure o a cucire quel vestito.
-Fammi vedere-, si abbassò sulle ginocchia davanti a lei, cercando di capire se si fosse incastrato un lembo della fodera o avesse preso una pince sbagliata. Davanti all'amica, che stava immobile col fiato sospeso guardandola allarmata dall'alto in basso, Marinette fece scorrere le mani sulla seta, afferrò la zip e provò a tirare su, ma quella non si mosse. Nell'alzarsi notò che il problema non stava nell'abito; tornò a porre attenzione sul punto vita di Chloé e, sovrappensiero, aggrottò le sopracciglia mentre un interrogativo grande come una casa le spuntava in testa.

-Sei ingrassata-, concluse, ammorbidendo la frase con un sorriso lievemente tirato; -Prova a toglierlo, vediamo se c'è stoffa a sufficienza per allargarlo un po'-, disse all'amica, ma questa di nuovo si chiuse nelle spalle, incrociando le mani all'altezza dello stomaco.
-Chloé, dai, non è una tragedia!-, le sorrise e l'aiutò ad uscire dall'abito lungo che aveva disegnato. Era una tragedia, invece, perché Marinette contava proprio su quella sfilata per lanciare la sua carriera e su quell'abito in particolare per ammaliare il suo pubblico.

E mentre la giovane Bourgeois, in slip e reggiseno, tornò a rannicchiarsi sulla sua poltrona rosicchiandosi un'unghia, Marinette notò che il vestito era già stato allargato almeno due volte. Si vedevano i segni dei punti rimasti sulla stoffa che, sebbene quasi invisibili ad occhio profano, non potevano sfuggire proprio a lei, che aveva seguito la creazione di quel modello dalla carta alla seta.
-Chi l'ha allargato?-, domandò rabbuiandosi. Chi aveva osato mettere le proprie mani sulla sua creazione di punta?
Chloé deglutì, -La sarta che hai visto mentre entravi-, sussurrò piano. Il lavoro era perfettamente eseguito, ma perché Chloé non lo aveva chiesto direttamente a lei?
-È stata brava-, si sentì di commentare Marinette, ma la triste verità era che ormai non era rimasta più stoffa per un ulteriore modifica. Praticamente quell'abito era passato da una taglia 38 a una 42 abbondante e non era possibile allargarlo ancora.

Writober - Miraculous Challenge 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora