06. Torta a sorpresa

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di Shainareth

06. Audrey + Nathalie + Preparazione di una torta


 Una piccola esplosione fece sobbalzare Nathalie ed una vivace pioggia di stelle filanti, coriandoli e brillantini la investì in pieno, lì sull'uscio di Villa Agreste. Davanti a lei, in tutta la sua chiassosa baldanza, Audrey Bourgeois perse il sorriso. «Oh. Sei tu», commentò acida, stringendo poi le labbra in una smorfia di disappunto. Non si era dimenticata di quella donna, proprio no. Era stato per colpa sua se aveva dato di matto alla sfilata che l'aveva vista tornare a Parigi dopo tanto tempo.

«Madame Bourgeois», salutò atona Nathalie, incurante della stella filante rosa che le si era impigliata nella montatura degli occhiali. «In cosa posso esserle utile?»

Audrey gettò sgraziatamente il cono di stelle filanti ormai vuoto alle proprie spalle, del tutto disinteressata allo sporco che stava lasciando in giro. E, dopotutto, perché mai avrebbe dovuto importarle qualcosa, abituata com'era ai domestici e al personale di servizio dell'albergo del sindaco? Li pagavano apposta! «Voglio vedere Gabriel.»

«Monsieur Agreste non è in casa», rispose Nathalie, senza dar segno di essere infastidita dall'insistenza di quell'ospite del tutto inattesa. Non glielo aveva forse detto giusto un minuto prima, al citofono, che il padrone di casa era fuori? Che poi quella non fosse la verità era un altro paio di maniche, ma di certo non poteva rivelarle che in quel preciso momento l'uomo se ne stava bel bello nel suo covo segreto, e con una maschera sul volto, a dare ordini telepatici a un perfetto sconosciuto che stava mettendo a soqquadro la città.

E a tal proposito...

«Non avrebbe dovuto venire sin qui mentre fuori imperversa un allarme akuma, potrebbe essere pericoloso.»

Madame Bourgeois reclinò la testa all'indietro con aria altezzosa. «Nulla può nuocermi in questa villa: con tutti gli allarmi e i sistemi di sicurezza sofisticati che ha, è meglio di un bunker antiatomico.»

Per quieto vivere, Nathalie evitò di ricordarle che persino il padrone di casa aveva subito un'akumizzazione, tra quelle stesse mura. «Vuole lasciar detto qualcosa?»

«Lo aspetterò», dichiarò Audrey, sorprendendola e varcando di prepotenza la soglia, decisa a non lasciarsi buttare fuori di lì prima di aver visto Gabriel.

«Potrebbe volerci un po'», tentò di farla ragionare l'altra, dando come unico segnale di nervosismo il gesto secco con cui si strappò la stella filante dalla montatura degli occhiali.

«Non importa. Tanto ho già deciso che mi sarei presa il pomeriggio libero», annunciò la moglie del sindaco, guardandosi le unghie con fare distratto. «Insomma, questo e altro per il compleanno di Gabriel.»

Nathalie credette di aver capito male. Poi, quando comprese che la donna era seria, si schiarì la voce. «Quello è stato tre mesi fa.»

«Mh, sì, me lo hanno detto», ammise Audrey, pur controvoglia, continuando a trovare lo smalto lucido delle proprie unghie molto più interessante della sua interlocutrice. «Non ho molta memoria per i compleanni. A volte dimentico persino quello di mia figlia Charlotte.» L'assistente di monsieur Agreste inarcò un sopracciglio, ma preferì non correggerla, benché trovasse inconcepibile che una madre non ricordasse né il nome della propria creatura né il giorno in cui era nata. «Ho deciso di preparargli una torta a sorpresa», svelò infine madame Bourgeois, costringendola a inarcare anche il secondo sopracciglio e ad assumere un'espressione alquanto scettica.

Writober - Miraculous Challenge 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora