Sixteen and eighteen 1.2
Alzarono i bicchierini pieni di liquido verde, li batterono sul tavolo e li mandarono giù in un colpo solo, riappoggiandoli poi con un tonfo sul legno.
"Al cap!"
"Al cap!" gridarono i suoi amici, battendo le mani.
Namjoon scosse la testa, bevendo un sorso dalla sua birra.
L'intera squadra e gli amici di Taehyung ci stavano dando dentro, la festa a sorpresa era stata davvero una sorpresa in piena regola, dato che Taehyung era troppo impegnato e tenere il broncio e a mandare messaggi intimidatori a Jungkook per accorgersi perfino di un festone che era stato dimenticato su una sedia in bella vista in mezzo al bar.
Ora, davanti alle casse portate da un qualche suo amico, con la musica a palla., saltavano tutti in modo scoordinato, già un po' alticci per l'alcool nonostante fossero solo passate da poco le otto.
Jin guardò il cellulare che aveva squillato per avvisarlo di un messaggio, Namjoon si voltò verso di lui a sua volta. Erano entrambi in piedi appoggiati a uno dei tavoli delle schifezze da mangiare, un po' indietro rispetto al gruppo di diciottenni scatenati.
"E' lui?" chiese il più piccolo.
"Sì, è nel parcheggio, povero." rispose Jin, mettendo via il telefono. "Tae!" chiamò il fratello, che ovviamente non lo sentì.
Il castano alzò gli occhi al cielo. "Non sentirebbero neanche un bombardamento con questa musica, Tae!" ripeté, alzando di più la voce.
Un compagno di squadra di Taehyung si accorse del fratello che cercava di richiamare la sua attenzione e picchiettò sulla spalla dell'azzurrino. "Ti vuole tuo fratello." intuì Jin dal suo labiale.
Mentre Taehyung si voltava per vedere cosa volesse il fratello la porta del bar si aprì', e fece capolino Jungkook, con il fiatone.
Taehyung lasciò perdere Jin e si voltò verso la porta, seguendo lo sguardo di tutti i suoi compagni.
Hoseok corse a spegnere la musica. "Jungkook!" gridò entusiasta. "Finalmente ti unisci a noi!"
Jungkook non gli rispose, troppo impegnato a guardare gli occhi scuri di Taehyung fulminarlo e a cercare di salvare il suo cuore che a quel gesto sprofondava.
"Ho avuto...dei contrattempi..." mormorò, mentre la porta si chiudeva alle sue spalle.
"Del tipo?" sibilò Taehyung, gelido, le braccia incrociate al petto come una barriera aggiuntiva tra lui e il più piccolo.
"Ho..." iniziò Jungkook, ma Wonho gli venne incontro e lo interruppe.
"Hai le candeline?" gli disse a bassa voce.
Ma che me ne frega delle candeline adesso?? avrebbe voluto rispondergli, ma si limitò a porgergli il sacchetto del supermercato. "Eccole."
Mentre Wonho si allontanava e spariva dietro al bancone del bar Taehyung, senza minimamente curarsi si cosa si fossero detti i due, tornò alla carica. "Allora? Hai...?"
"Ho trovato un cane che avevano investito, ho dovuto portarlo dal veterinario." rispose Jungkook, facendo un passo avanti e drizzando la schiena. Non aveva nulla di cui sentirsi in colpa, e lo sapeva, doveva smetterla di farsi tutti quei problemi.
"Ma che scusa del cazzo è?" sbottò Taehyung.
"E' la verità, coglione, ma tu pensa quello che vuoi." ribatté il castano, definitivamente irritato dalla stanchezza e dall'atteggiamento del suo migliore amico. Si voltò e andò dritto senza voltarsi al tavolo delle bevande. Prese una birra e la aprì, bevendone un lungo sorso. Sentiva lo sguardo di Taehyung bruciargli sulla schiena.
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I was sixteen (and i was only your best friend) - vkook / taekook
RomanceJeon Jungkook e Kim Taehyung si conoscono da quando avevano rispettivamente dieci e dodici anni. Jungkook era un bambino entusiasta e pieno di vita che non stava fermo un istante; Taehyung era più tranquillo, più permaloso, più spigliato con le pers...