Sixteen and eighteen
Taehyung afferrò tra le mani il suo maglione e lo usò per attirarlo a sé. Jungkook sentiva il suo fiato sul volto, i loro corpi così vicini da avvertire il calore reciproco.
"Tae..." ansimò, cercando di allontanarlo, ma il maggiore teneva stretta la presa. Si allungò e gli lasciò un bacio sul collo, con uno schiocco osceno, e Jungkook sentì un brivido pervaderlo.
"Taehyung, ti prego..."
"Per cosa mi stai pregando?" rispose il celeste, guardandolo negli occhi, il viso a pochi centimetri dal suo.
Jungkook chiuse gli occhi e si sporse, avventandosi sulle sue labbra lucide. Se l'era definitivamente cercata.
Taehyung si lasciò scappare un gemito di sorpresa, e il minore lo sentì riverberargli dentro mentre gli leccava le labbra e chiedeva accesso alla sua bocca.
Era esattamente come se l'era immaginata, calda, morbida. Forse era arrivato in paradiso.
Il bacio diventò subito osceno, un gioco di lingue e denti. Afferrò Taehyung per i fianchi e lo tirò a sé, mentre il celeste sorrideva sulle sue labbra e gli avvolgeva le braccia intorno al collo.
Jungkook chiuse gli occhi, si concentrò sul suo corpo caldo, le sue labbra, la sua lingua contro la propria. Voleva solo quello. Voleva morire lì, tra quelle braccia.
Sentì una mano di Taehyung appoggiarsi al cavallo dei suoi pantaloni e stringere. Gemette forte contro la sua bocca, mentre con uno scatto involontario si spingeva contro quelle dita tentatrici.
"Oh, piccolo." sospirò Taehyung, iniziando ad abbassargli la zip.
Jungkook non ci poteva credere. Il cuore gli batteva dritto in gola. Il profumo di Taehyung lo stava drogando, appannandogli i sensi. Si avventò ancora su quelle labbra che andavano arrossandosi, lucide di saliva.
Mentre lo baciava lo costrinse ad arretrare, un passo dopo l'altro raggiunsero il letto e ve lo spinse sopra. Il corpo di Taehyung cadde tra le coperte come in una visione, e lo guardava malizioso, la bocca socchiusa, la maglietta leggermente alzata faceva intravedere la pelle dorata del suo ventre.
Jungkook appoggiò un ginocchio sul materasso, tra le sue gambe socchiuse, e si abbassò di nuovo su di lui. Il suo corpo lo sovrastava. Appoggiò le mani ai lati del suo viso, mentre Taehyung lo guardava dritto negli occhi, tentatore.
Jungkook alzò il ginocchio e lo spinse tra le gambe del celeste. Taehyung roteò gli occhi e gemette, rovesciando indietro la testa.
"Jungkook!" lo chiamò, e una scarica di adrenalina percorse la spina dorsale del più piccolo.
Sentiva la semi-erezione di Taehyung premergli contro il ginocchio e la propria spingere contro la stoffa dei pantaloni. Il petto del maggiore, sotto di lui, si alzava e si abbassava in fretta, agitato.
Appena il maggiore lo chiamò nascose il viso nell'incavo del suo collo, il suo profumo gli diede alla testa, le mani del maggiore in un attimo si arrampicarono sulla sua schiena, sotto il suo maglione.
Taehyung se lo tirò addosso, facendo cadere il suo corpo sul proprio. Petto contro petto, le gambe intrecciate, le erezioni che si sfioravano.
Jungkook lo baciò ancora su quelle labbra socchiuse, succhiò la sua lingua e gemettero entrambi.
Taehyung, spazientito, capovolse con uno scatto le loro posizioni. Jungkook si ritrovò con la schiena sul materasso e il maggiore seduto sul proprio bacino. Accomodato sulla propria erezione. Le sue natiche lo schiacciavano e il sangue gli saliva alle guance e gli scendeva tra le gambe.
"Non ti dai una mossa!" si lamentò il celeste con voce roca, tirandogli su con foga il maglione e sfilandoglielo prepotentemente dalla testa. Lo lanciò via e si tolse a sua volta la t-shirt.
Non era la prima volta che lo vedeva a petto nudo, certo, ma per la prima volta quella distesa di pelle ambrata e di allettanti curve sinuose era tutta sua. Tutta per lui.
Jungkook istintivamente appoggiò il palmo aperto sugli addominali accennati del maggiore, Taehyung inspirò aria tra i denti. Jungkook fece salire la mano sulla seta della sua pelle, arrivò alle clavicole. Tra le clavicole di Taehyung brillava il suo ciondolo.
Suo.
"Ti piace Jungkook?" gli sussurò Taehyung, sensualmente, mentre Jungkook intrecciava un dito a quella catenella argentata. "Ti appartengo, ti eccita?"
Jungkook lo guardò dritto negli occhi. Taehyung fece un sorrisetto malizioso e si mosse sul suo bacino, la scarica di piacere che pervase il minore lo fece mugugnare, stringendo le cosce di Taehyung tra le mani.
Le sue cosce. Non si era accorto di averci messo le mani sopra fino a quando non le aveva strette. Sentiva la loro compattezza sotto le dita, muscolose, strette in quei jeans chiari e strappati. Taehyung le chiuse ai lati del suo bacino e Jungkook le risalì fino al suo sedere e lo strinse.
Il celeste si sporse in avanti con un gemito, mentre gli occhi gli si facevano lucidi dall'eccitazione, le mani appoggiate sicure sulle sue spalle. Il minore ripetè il gesto. Le sue natiche erano così sode, meglio di come se le fosse mai immaginate.
"Ti piacciono?" espirò Taehyung, il fiato bloccato in gola.
Jungkook annuì, si sentiva la gola secca.
Taehyung portò allora le mani alla zip dei propri pantaloni, sedendosi di nuovo sulla sua erezione e facendogli rovesciare gli occhi.
"Me li tolgo?" chiese lascivo, iniziando a sfilare il bottone dall'asola.
Jungkook annuì, forse con un po' troppa frenesia, e Taehyung ridacchiò divertito, abbassando la zip.
Seduto su di lui, con i capelli in disordine, gli occhi lucidi e eccitati, i capezzoli turgidi e le mani sui pantaloni. Una visione.
Poi suonò la sveglia.
Jungkook aprì gli occhi di scatto, tirandosi a sedere. Aveva il fiatone e lo stomaco stretto in una morsa.
"Taehyung..." sussurrarono le sue labbra, prima che mettesse a fuoco la propria camera e si accorgesse di aver sognato.
Un sogno.
Un sogno erotico sul suo migliore amico.
E un'evidente erezione tra le gambe.
Cercò di riprendere fiato e di calmare il suo cuore impazzito mentre il sangue gli colorava le guance di imbarazzo puro.
Davanti al suo letto, sulla sua cuccia improvvisata formata da una coperta piegata due volte su se stessa, il cucciolo di cocker con una zampa ingessata e il bacino rotto che aveva trovato il giorno prima sulla strada lo guardava.
"Non mi guardare così." lo rimproverò Jungkook, la voce gli uscì così roca che quasi non la riconobbe.
"Avevamo detto che ci saremmo sostenuti a vicenda."
Il cagnolino continuava a guardarlo con quegli occhioni neri, era un bellissimo cucciolo dal pelo morbido, un vero peluche.
Jungkook si butto indietro sul letto, tra le coperte, sperando di potervi sparire per un tempo indefinito che andava dal per sempre all'eternità. Il cucciolo mugolò un poco.
"Lo so, lo so, sono un caso disperato!"
Il cucciolo riappoggiò soddisfatto il muso sulle zampe anteriore, tornando a sonnecchiare.
-Angolo autrice-
Ma guarda guarda il nostro piccolo e innocente biscottino
Io sono il cucciolo di cocker a cui devo ancora dare un nome, comunque.
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I was sixteen (and i was only your best friend) - vkook / taekook
RomanceJeon Jungkook e Kim Taehyung si conoscono da quando avevano rispettivamente dieci e dodici anni. Jungkook era un bambino entusiasta e pieno di vita che non stava fermo un istante; Taehyung era più tranquillo, più permaloso, più spigliato con le pers...