Seventeen and nineteen 3.1

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P(re).S.

Questa partita non è quella del giorno successivo al capitolo precedente, sono passate diverse settimane!

Seventeen and nineteen

Jungkook calciò il pallone con sicurezza e ne guardò la traiettoria. QUando questo andò ad insaccarsi nella rete passando sotto la traversa alle sue spalle i loro genitori esplosero in grida di giubilo. Fece appena in tempo a voltarsi trionfante verso i suoi compagni che quelli gli saltarono in braccio.
"E il bomber! E il bomber! E il bomber vince ancora!" gridò il suo capitano, arrivando correndo e battendogli le mani coperte dai guantoni da portiere in testa. "Ci portiamo a casa altri punti gente!"

I giocatori dell'altra squadra, sfumata la vittoria ai rigori, si davano pacche sulle spalle da sola e si dirigevano a passo lento e demotivato verso gli spogliatoi.

Jungkook sentì Hoseok urlare dagli spalti. "Ti amo!"

Fece un cuore in direzione degli spalti. "Anche io mon amour!"

Coco sentendo la sua voce si mise ad abbaiare, sua madre lo guardava sorridendo orgogliosa.

Ad un certo punto qualcuno gli rovesciò dell'acqua in testa, gli finì negli occhi e gli scese fredda lungo la schiena. "Ah, stronzo!" insultò qualcuno a caso. "Chi devo uccidere adesso??" si voltò, fingendosi arrabbiato, e beccandosi in faccia il contenuto di tutte le altre borracce dei suoi compagni.

"Vi ho appena fatti vincere, ingrati!" si lamentò, coprendosi il viso mentre il capitano gli saltava in spalla e gli rovesciava in testa l'ultima borraccia.

Taehyung li guardava dagli spalti, accanto a lui c'era Bogum che si lamentava del freddo e della noia. Altro che noia, la partita era stata entusiasmante, e Jungkook era bellissimo, e bravissimo. Aveva un talento innato.

Adesso lo guardava mentre festeggiava circondato dai compagni e gli si stringeva qualcosa nel petto.

"La smette di abbaiare?" si lamentò Bogum, riferendosi a c

Coco che cercava dagli spalti, nei suoi cinque chili scarsi, di difendere il suo padrone dai suoi compagni che lo aggredivano con l'acqua.

Hoseok si voltò verso di loro con una palese occhiataccia.

Taehyung sbuffò. "La vuoi smettere di lamentarti? Lascia stare almeno il cane, te la sei già presa con chiunque e con qualsiasi cosa oggi." lo rimbrottò, stufo.

"Sei passato da difendere Jungkook a difendere anche il suo cane?" lo aggredì l'altro.

Gli orecchi delle persone sugli spalti si erano fatti attenti. Jungkook lo conoscevano tutti lì.

"Non è il momento migliore per prendertela con Jungkook, sta zitto e cerca di farti una figura migliore di quella che stai facendo adesso."

"Ma figurati se me ne frega qualcosa-"

Coco iniziò a correre e sua madre lasciò andare il guinzaglio perchè potesse andare dove voleva. La piccola corse dritta tra le braccia di Jungkook che stava uscendo bagnato fradicio dal campo. Quello si piegò sulle ginocchia e allargò le braccia. "Ciao amore mio!" la salutò, lasciandosi leccare la faccia. Metà delle persone sugli spalti avrebbero voluto essere quel cane.

"Ma che schifo..." mormorò Bogum. Taehyung alzò lo sguardo su di lui come se avesse visto un marziano.

Jungkook intanto tremava di freddo per l'acqua che gli si era immediatamente raffreddata addosso per colpa dell'acqua. "Ehi, trottola," continuò a parlare al cane. "Adesso io devo andarmi a cambiare, tu rimani qui okay?"

I was sixteen (and i was only your best friend) - vkook / taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora