Capitolo Trentasette. Ti Mantengo Come Una Promessa.

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I giorni in Italia trascorsero più velocemente del normale, trascorsi del tempo in piscina con Günther cercando di farlo nuotare autonomamente, e quando ci riusciva rendeva tutti partecipi delle sue vittorie. Tom giocava invece con Lena nella parte della piscina dove l'acqua era più bassa. Bill ed Angie prendevano invece il sole sui lettini accanto a noi.

Quando Günther ne ebbe abbastanza di nuotare optò per galleggiare sul cuscino di gomma. Lo tirai verso Tom e richiamai l'attenzione di Tom toccandogli la schiena. "Che fai?" gli chiesi.

"Sai, il solito..." rispose saltando appena dallo spavento. Non aveva intenzione di togliersi gli occhiali da sole.

Lo guardai con Lena in braccio, la bimba stava scalciando nell'acqua e Tom la abbassò in modo che le arrivasse al petto. Riportai lo sguardo su Günther e lo feci spostare in modo che lo tenessi sott'occhio.

"Va' ad abbronzarti, so che ti va" suggerì Tom inarcando le sopracciglia e rivolgendomi un ghigno.

Sorrisi a mia volta e gli portai le mani sui fianchi.

"E come lo sai?" domandai con fare stuzzicante.

Tom ridacchiò di gusto e sollevò Lena mettendosi in piedi nell'acqua. Non era molto profonda, ma il livello raggiungeva il mio collo eppure a malapena il suo petto.

"Perché sei sempre stata così" mi disse, al che Lena si tolse il cappellino rosa e tentò di farlo indossare a Tom.

Lo presi e lo riposizionai sulla testa della bambina, facendole mettere il broncio. Emulai la sua espressione e ricevetti un bacio sulla guancia, ed un braccio mi cinse la vita allo stesso momento.

I nostri giorni proseguirono in tal modo. Tom che gioca con i bambini per un po', io che gioco con i bambini per un po', ceniamo e mettiamo i piccoli a letto prima di incontrarci con Bill ed Angie nel giardino per chiacchierare. I gemelli ed Angie erano avidi fumatori, quindi mi limitai a guardarli fumare, nonostante Tom tentasse di allontanare il fumo mi finiva sempre nelle vie aeree.

Circa due giorni prima della partenza, mentre stavamo chiacchierando nel giardino, Tom e Bill ricevettero una telefonata dal manager e decisero di intrattenerla in casa, lasciando me ed Angie sole a chiacchierare.

"Quindi non fumi?" mi domandò portando l'accendino alla sigaretta spenta che aveva in bocca.

"No" scossi il capo, "sono crescita con l'asma quindi..." feci spallucce e lei comprese. "Come state tu e Bill?" le domandai, e la vidi arrossire.

"Beh..." alzò lo sguardo e sorrise. "Stiamo...stiamo insieme" disse. "È bello".

Angie era una ragazza molto divertente, il mio unico problema con lei era che indossava sempre qualcosa di nero. Le sorrisi e mi portai in avanti per chiedergli qualcos'altro, ma lei mi batté sul tempo.

"Tu e Tom come state gestendo le cose?" accavallò le gambe e prese un tiro di sigaretta.

Quando mi voltai vidi Tom appoggiato allo stipite della porta, Bill era di fronte a lui. Vedevo solo la schiena scolpita di Tom coperta dalla sottile canottiera grigia, la parte inferiore del suo corpo era coperta da un paio di pantaloncini corti che raggiungevano sotto le sue ginocchia.

"Onestamente?" riportai l'attenzione su di lei, al che diede un'alzata di spalle ed esalò il fumo. "Non lo so" abbassai la voce, "parliamo molto, scherziamo e ci divertiamo ma...a volte credo che si comporti in modo strano".

Angie annuì ed alzò gli occhi al cielo. Ridacchiò e posò la sigaretta nel posacenere.

"Ne ho parlato con Bill" disse ridacchiando, sbatté un paio di volte le palpebre inarcandole sopracciglia, "pensiamo che dovreste trascorrere insieme un po' di tempo di qualità" si accigliò.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora