Capitolo Diciotto. Una Nuova Ossessione.

145 5 0
                                    

Era il compleanno di Lena, ed avremmo festeggiato con i ragazzi, i genitori di Tom, mamma e Fernando, ma quando ci svegliammo quel mattino trovammo una sorpresa: Günther, Lily e Lena si trovavano al piano inferiore a giocare a Mario Kart. Lena sedeva sul tappeto morbido con Lily, era ipnotizzata dai colori sullo schermo mente Gün continuava a cercare di distrarre mia sorella perché non gli piaceva perdere.

Sorrisi a Tom quando li sbirciammo, lui si trovava in piedi dietro di me ma vedeva senza problemi perché io ero più bassa di lui. Posò il mento sulla mia testa e le mani sulle mie spalle, guidandomi in cucina.

"Cosa stai facendo?" domandai.

"Faccio colazione prima che si rendano conto che possono anche guardare i cartoni della domenica mattina e che finiamo con loro che mangiano ancora cereali" disse.

"A me piacciono i cereali" commentai, facendolo sospirare.

Sollevò il mento dalla mia testa e fece per darmi un bacio, io portai le mani sul suo viso e fissai lo spazio vuoto di fronte a me.

"Sei una bambina" commentò lui prima di dirigersi verso il frigorifero ed estrarvi delle uova.

"Anche tu lo sei!" mi lamentai, ma mi sedetti all'isola della cucina lasciando le gambe a penzoloni dallo sgabello.

"Che cosa preferisci, uova strapazzate o fritte?" domandò, la sua espressione era seria come se fosse stato un adulto rispettabile.

"Oh, ti prego, lasciami fare" dissi balzando in piedi. Tom si voltò verso di me con la medesima stupida espressione in viso, la quale veniva smontata dalla sua barba perché era troppo informale. "Fai il caffè, ragazzone".

Per far arrabbiare Tom gli diedi anche una pacca sul sedere.

"Scusami?" lo vidi sbiancare facendomi ridacchiare. "Non hai veramente..." era senza parole. "Tua madre è al piano di sopra!" mi fissò con fare incredulo.

"E quindi, che cos'hai intenzione di fare, huh?" lo stuzzicai senza distogliere l'attenzione dalla padella.

Tom scoppiò a ridere e si portò dietro di me. Sorrisi verso la padella, me l'avrebbe fatta pagare, e non vedevo l'ora di scoprire che cosa si sarebbe inventato.

Fece qualcosa d'incredibilmente semplice, portò le mani al mio sedere e lo strizzò con forza.

"So che ti alleni ma, accidenti! Non tocco mai veramente questo bel sederino!" commentò continuando a strizzare il mio fondoschiena.

"Ti spiace?" ribattei indicando le uova nella padella e poi il soffitto. "Mia madre è di sopra!"

Le sue mani si spostarono dal mio sedere ai miei fianchi e mi baciò il collo facendo aderire il corpo al mio.

"No..." mi lamentai, "non farlo! Non iniziare qualcosa che non puoi finire!" dissi, e Tom rise prima di baciarmi il lobo dell'orecchio.

"Potremmo far lavare a loro i piatti..." scossi il capo.

"I bambini non resteranno distratti per tanto a lungo" commentai, e voltai le uova senza romperle.

"Brava" commentò Tom.

Poi mi baciò la spalla prima di allontanarsi e dirigersi verso la macchina del caffè mentre io continuavo a cucinare. Mamma apparve in cucina, seguita da Fernando.

"Giorno!" dicemmo io e Tom all'unisono.

"Giorno, voi due!" ci salutò mamma guardandosi intorno.

"Dove sono i piccolini?" domandò Fernando, come ad esprimere i pensieri di mia mamma.

Non stava benissimo causa il trattamento, ma secondo mamma aveva insistito per fare questo viaggio poiché non sarebbe potuto riuscire a venirci a trovare per Natale e Capodanno.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora