Il Cementerio De Las Piedras Negras non distava molto dalla loro casa, ma l'intreccio quasi labirintico dei sentieri che tagliavano la Sierra gli sarebbero costati almeno due buone ore di cammino.
Procedeva quieto, Juan, tra le terre dei campos. E poi ancora tra i faggi, le querce e i ginepri che si ammassavano a macchie nella foresta di mezzo. A mente leggera, lasciava scivolare i suoi pensieri nell'immensità delle tierras lejanas che di tanto in tanto la folta radura gli permetteva di scorgere. Sorvolava con le pupille nero pece la vastità calda dell'ocra e del bronzo acceso che si mescolava al cremisi nell'infinità delle aride valli. Percepiva la luce del sole, ancora un poquito caliente di settembre, che trapassava il candido cotone delle nuvole nell'azzurro quasi cristallino del cielo.
Calciò un sasso, per giocarci. E poi un altro ancora, fino a quando non lo perdeva via in un qualche cespuglio di rovi. «Il mio abuelito apprezzerebbe molto quello che sto facendo per lui», diceva a sé stesso nella mente. E si chiedeva perché mai avessero dovuto portarlo in quel dannato cimitero così lontano. Non si sarebbe potuto fargli una lapide vicino ad un albero dietro casa, come si faceva una volta? «Almeno ce lo avremmo avuto sempre a portata di mano per un saluto!»
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DRAC DORMENT
Short StoryJuan è in viaggio verso il Cementerio De Las Piedras Negras. Lungo il cammino però accade qualcosa di strano e l'incontro con un vecchio prete cieco, intento a tagliare con un paio di cesoie arrugginite teli e teli di bandiere, lo porterà ad affront...