DIECISIETE

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«Ma dimmi Juan», lo interrogò Isidoro, «qual era poi la risposta all'indovinello?»

«Lo vuoi davvero sapere?» rispose sorridendo il giovane uomo.

«Ad essere sincera sono curiosa anch'io», aggiunse Eulalia.

«In realtà c'è ben altro che dovreste sapere su questa nostra avventura.», disse loro Juan, cambiando modi e tono di voce, quasi non fosse più Juan ma bensì un'altra persona.

«Vedete... questo è solo un racconto. Voi due, come il prete e il Cuélebre siete solo dei personaggi. Tu, Eulalia, non sei una pastorella e il tuo vestito non ha quei colori tanto per averli. E se ogni tanto parli catalano è perché tu sei la città di Barcellona. È per questo che il vecchio ti ha regalato una statuetta di salamandra. »

«Tu Isidoro, invece» continuò rivolgendosi al principe «sei la città di Madrid, di cui l'orso e la casa reale ne sono l'emblema.»

«Voi litigate e spesso non andate d'accordo. Ma se solo metteste da parte i vostri screzi potreste aiutarvi a vicenda e capire che la soluzione dell'enigma non era nient'altro che il Futuro! Ed io, che non mi chiamo Juan, ma che porto il nome di un'intera nazione, la Spagna, mi sono divertito in vostra compagnia soltanto per ricordarvelo.»

DRAC DORMENTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora