09. sbagliato ma giusto

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«Dici sul serio?» domanda, quasi stupito dalla mia risposta; io deglutisco, trovando estremamente difficile ripere quell'affermazione, così mi limito ad annuire insicuro.
Sento le sue grandi mani prendermi il viso ed alzarlo fino a quando non ripiombo nei suoi grandi pozzi color castagna.
«Sei così puro e prezioso» sussurra sulle mie labbra, come per paura di farsi sentire addirittura da me; poggio le mie falangi sulle sue e volto di poco il capo, baciandogli ogni singolo lembo di pelle fino ad arrivare al polso.

Dopo poco tempo il blu si sdraia tra la trapunta, portandomi con sé, e stringendo il mio corpo al suo petto vigoroso.

«Pensi che quello che stia succedendo tra di noi sia giusto?» domando, dopo qualche minuto di lacerante silenzio passato ad osservare il soffitto biancastro.
«Che intendi?» chiede, accarezzandomi lievemente la schiena.
«Sul fatto che siamo fratelli» preciso, scostandomi dal suo torace per guardarlo in faccia: ha un'espressione confusionaria; non riesco ad intendere se sta pensando o è semplicemente senza risposta.

«Non lo so, a dir la verità» sospira, facendo sollevare il petto dove io adagio una mano, sfiorandolo.
«Tu invece lo sai?» mi interroga di rimando, alzando leggermente la schiena dalle coperte per riportarmi sul suo torace.
«Io credo sia tutto sbagliato» affermo, senza rimorso, ed abbasso lo sguardo sul celeste chiaro della sua magliettina in contrasto con la pelle olivastra «ma nella vita sbagliare vuol dire fare esperienze, quindi non lo trovo così scorretto» subito le sue labbra mi zittiscono ed io mi lascio trasportare dall'onda dell'eccitazione.

Ci baciamo per minuti interminabili, mentre il mio corpo comincia a surriscaldarsi, così mi stacco prima di commettere qualche cavolata.

«Che fai?» chiede, accarezzandomi subito dopo i fianchi;
«Non voglio rendere niente affrettato» assevero, scostando il mio corpo quel che basta per non buttarmi addosso a lui.
«Sei uno difficile?» domanda con un sorrisetto schernitore ed io ribatto prontamente.
«Certo, quindi se ti piacciono quelli facili hai perso in partenza»;
«È questa la considerazione che hai di me?» scherza beffardamente «sono i tipetti come te che mi fanno più impazzire» conclude, uccidendomi con un sorriso incomparabile ed incantevole.

Preso dall'imbarazzo per quel suo riso perfetto mi alzo dal letto «devo andare a prendere dei quaderni nuovi per scuola» dico, stirandomi la t-shirt con le mani, questo ragazzo mi fa diventare bipolare, non va bene;
«posso venire con te, mh?» domanda innocentemente, scostandosi anche lui dalle coperte.
«No» rispondo, ridacchiando «tu rimarrai qui a memorizzare le stanze di casa» scherzo, ma lui insiste.
«Devo andare in giro, oppure non memorizzerò mai le strade di questa cittadina» ribatte beffardo, ed io mi rendo conto che ha perfettamente ragione, così sbuffo e gli faccio segno di seguirmi.
«Su vieni, non riesco a vincere con te»

[...]

Mi lancio tra le coperte stanco morto: la mattina in cartoleria con Taehyung a chiacchierare non è estata pesante, anzi ho gradito parlare da persone normali con lui, ma il pomeriggio passato tra lo studio è stato devastante; sono davvero distrutto.

Mi rannicchio tra le lenzuola e la trapunta, per boi bonfonchiare un «buonanotte»;
«ma neanche un bacino?» si lamenta il blu ed io lo zittisco con un cuscino in faccia seduta stante, non posso permettermi che i nostri genitori lo sentano.
«Ma che- ah, già» si rende conto, scostandosi delle ciocche celesti dietro le orecchie per poi alzarsi dal suo letto e dirigersi vicino al mio corpo.
«Bacino» sussurra ed io divento un peperone, allungando però la testa per poi lasciargli un dolce bacio sulle labbra.
«Ohw, bravo bimbo» dice soddisfatto, per poi coricarsi;
«ma tu a scuola ci vieni domani con me, giusto?» lo interrogo, non sicuro che mamma e papà abbiano compilato tutti i moduli necessari alla sua iscrizione.
«Si, ma promettimi che mi farai conoscere qualcuno; non voglio restare solo» mugugna.
«Ma io non conosco studenti di quinta! se vuoi ti posso presentare qualche mio amico» propongo, non molto sicuro di quello appena affermato.
«D'accordo, meglio di niente» annuisce fra se «sogni d'oro Kookie».
«Anche a te Taehyungie».

***

Più che altro questo è un capitolo di passaggio, ma non avevo molto in testa
Comunque, buona Pasqua a tutti!💗

brotherly love;𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora